Fisascat Cisl: 'Gioco chiuso dal 2020, a rischio occupazione e legalità'
Fisascat Cisl chiede al Governo Draghi di valorizzare il settore del gioco pubblico, chiuso dal 2020, per tutelare i suoi addetti e contrastare l'illegalità.
Il nuovo Governo Draghi prenda in esame la situazione dell'intero settore del gioco legale in Italia che, al pari di altri, ha scontato duramente gli effetti del lockdown e delle misure attivate per il contenimento del contagio da Covid-19. Il comparto occupa complessivamente circa 150mila addetti della distribuzione specializzata del gioco, delle sale bingo, delle case da gioco, del settore ippodromi oltre alle migliaia di addetti dell’indotto commerciale e dei servizi.
A sollecitare un intervento normativo volto alla riapertura delle attività economiche del settore è la Fisascat Cisl.
Il 24 febbraio un coordinamento sindacale unitario delle strutture e dei delegati farà il punto sulla situazione e sulle iniziative da intraprendere per accompagnare la graduale riapertura delle attività.
Con i luoghi di gioco legale chiusi si sta sviluppando un sistema occulto di gioco, difficilmente rintracciabile, e che spesso sposta l'attenzione dei giocatori fuori dalle sale e dalle case da gioco.
Localmente con le case da gioco di Venezia, Saint Vincent e Sanremo abbiamo concordato strumenti ancora più incisivi, sottoscrivendo appositi protocolli e pretendendo dalle case da gioco la dotazione di importanti strumenti a tutela della salute, per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei giocatori".
Sollecitiamo un cambio di passo – conclude il sindacalista - e l’attenzione di tutta la nuova compagine governativa sull’intero settore del gioco legale che occupa decine di migliaia di persone contribuendo all’economia del territorio".