In Liguria, il fatturato dell'azzardo è di circa 2 miliardi di euro, con una spesa pro capite che varia dai 1330 euro di Genova, dove c'è una slot ogni 150 abitanti, ai 1650 di Savona. Quanto ai giocatori patologici presi in carico al SerD nella regione, nel 2011 erano 116, mentre nel 2021 sono quadruplicati.
Sono alcuni dei dati emersi nel corso del convegno promosso dall'Uisp “Azzardo e disagio sociale”, organizzato dalla Rete Mettiamoci in gioco, di cui l'Uisp fa parte, e che quest'anno celebra i 10 anni di attività.
"Parliamo di un fenomeno in espansione, superabile, che solo da pochi anni è entrato nel catalogo delle dipendenze. Abbiamo però dei fondi, 44 milioni, che ci permettono di costruire un percorso di cura anche con i privati, come il Ceis o la comunità di San Benedetto", racconta Ina Hinnenthal, direttrice SerD, ASL 3. A breve, infatti, comincerà una campagna di sensibilizzazione: una grande scritta "Game over" sugli autobus cittadini sarà seguita dal numero di cellulare 3756838122, un contatto a cui rivolgersi per chiedere informazioni ed essere aiutati a uscire dalla dipendenza.
Secondo i dati presentati durante il convegno “il volume del giro d'affari legato al gioco è di oltre 100 miliardi” mentre a soffrire di ludopatia sono “circa 2 milioni di italiani”.
Si tratta nell'81 percento dei casi di uomini, per la metà di un'età compresa fra i 50 e i 65 anni, anche se nell’ultimo decennio è raddoppiato il numero di giocatori fra i 20 e i 29 anni, che ora sono l’8 percento, e i giocatori compulsivi tra gli over 65 sfiorano il 20 percento.
Nel convegno poi si è parlato anche delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore. In Liguria, afferma Roberto Centi, presidente della commissione Antimafia della Regione Liguria, "le mafie, che da noi equivale a dire 'Ndrangheta, considerano il settore del gioco d'azzardo più redditizio del traffico di stupefacenti".
Durante l'incontro, coordinato da Fabrizio De Meo (Uisp Genova e Liguria) del Coordinamento Mettiamoci in gioco Liguria, sono intervenuti anche: Maria Sonia Salvini, componente Osservatorio nazionale gioco d'azzardo patologico, Don Gianfranco Calabrese, vicario episcopale per l'annuncio del Vangelo e per la missionarietà, e Don Armando Zappolini, portavoce Coordinamento nazionale di Mettiamoci in gioco.
“Mettiamoci in gioco” è un’iniziativa nata nel 2012 e promossa dall'Uisp per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro Paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche, avanzare proposte di regolamentazione del fenomeno, fornire dati e informazioni, catalizzare l’impegno di tanti soggetti che si mobilitano per gli stessi fini
Alla campagna aderiscono una pluralità di soggetti e istituzioni, organizzazioni di terzo settore, associazioni di consumatori, sindacati: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Spi Cgil, Uil, Uil Pensionati e Uisp.