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Sequestrati beni di narcotrafficante: scommesse per riciclare soldi

20 marzo 2021 - 11:18

La Guarda di Finanza di Roma sequestra l'intero patrimonio di un imprenditore del narcotraffico: da 2011 a 2013 conti di gioco per riciclare soldi sporchi.

Scritto da Redazione

 

Sequestro di attività commerciali, immobili e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Questo il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ed eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, e che ha riguardato i beni riconducibili a un narcotrafficante romano membro di una importante rete internazionale di trafficanti di sostanze stupefacenti.

La figura dell'uomo, classe 1971, era emersa nelle indagini condotte nell’ambito dell’operazione “Crazy Hill”, eseguita dal II Gruppo delle Fiamme Gialle e coordinata dalla Dda che, nel 2015, aveva consentito di sgominare un potente sodalizio criminale con base a Roma e contatti operativi in Germania, Olanda, Spagna e Inghilterra, in grado di organizzare spedizioni via container o via aerea di ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America.

Nel corso delle indagini era stato provato che l’organizzazione aveva a disposizione ingenti risorse finanziarie, funzionali al perfezionamento delle importazioni. Inoltre, era emerso che l'uomo era colui che, per conto dell’organizzazione, curava la logistica dell’introduzione della sostanza stupefacente nel territorio nazionale occupandosi di organizzare le fasi del trasporto e di monitorare i carichi durante il loro viaggio verso l’Italia.

Le investigazioni, estese anche al nucleo familiare e ai suoi “prestanome”, hanno consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra i redditi dichiarati ed il profilo economico dei soggetti investigati. È anche emerso, come sottolinea la Guardia di Finanza in una nota, che l'uomo si è servito anche del canale costituito dalle scommesse sportive, in particolare è stato accertato che tra il 2011 e il 2013 ha avuto diversi conti gioco accesi, sia con società italiane che di diritto estero, con i quali ha effettuato giocate per oltre 63mila euro riportando vincite per 60mila euro. “Tale pratica è da tempo sotto i riflettori degli investigatori in quanto considerata come una delle modalità più sicure per impiegare denaro 'sporco' pronto per essere investito in attività lecite. Le scommesse, infatti, possono essere adoperate quale strumento di riciclaggio nella misura in cui il soggetto si orienti verso forme di puntate sicure (c.d. surebet) ovvero suddividendo e bilanciando le somme da giocare”.

Pertanto, il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca dei beni acquisiti in un arco temporale nel quale l'uomo e gli altri soggetti sottoposti ad accertamento non disponevano di mezzi finanziari sufficienti al loro pagamento.

 

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