skin

Lottomatica Talks, Zamparelli (Sts): 'Se arretriamo sulla legalità diamo spazio al gioco illegale'

01 dicembre 2022 - 11:55

Il neopresidente del Sindacato totoricevitori sportivi interviene al Lottomatica Talks evidenziando i pericoli di politiche che continuano a colpire il gioco legale.

Scritto da Cesare Antonini
emilio-zamparelli-sts.jpg

"Quello che è successo negli ultimi anni è una regolamentazione dei giochi che gestiva la criminalità". Lo sostiene Emilio Zamparelli, da poco meno di un mese presidente del Sindacato totoricevitori sportivi, nel suo intervento a Lottomatica Talks sul "Gioco pubblico, responsabilità e tutela dei consumatori", tenutosi oggi, 1° dicembre, a Napoli.

"Il calcio scommesse si verificò negli anni Ottanta perché il betting non esisteva", illustra Zamparelli, aggiungendo che "se continuiamo a colpire il gioco legale rischiamo di tornare al passato, e la tutela del consumatore non interessa a chi delinque".

"Come tabaccai siamo attività di prossimità e nessuno vuole giocatori ludopatici e che si rovinano anche perché conosciamo il problema da una vita", spiega ancora.
"Nel corso degli ultimi anni i decreti Dignità e Balduzzi hanno avuto a cuore la tutela del consumatore e noi operatori abbiamo tantissimi doveri che rispettiamo, dobbiamo essere attenti e per noi è solo fondamentale, è parte del nostro Dna. Se arretriamo sulla legalità diamo spazio all’illegalità".

L'ANALISI DELLA PSICHIATRA SARAH VIOLA - A spiegare i meccanismi mentali legati al gioco è il medico psichiatra Sarah Viola: "Il brivido, il rischio e l’adrenalina fanno parte della vita ma quando il gioco interferisce con il resto della vita allora sfocia nella dipendenza". In quel caso, "il gioco diventa un oggetto come altri che sta al posto di una relazione normale con un soggetto". Tuttavia, "le condotte proibizioniste non fanno altro che rinforzare il rapporto di dipendenza. Se tolgo la bottiglia a un alcolizzato il desiderio di essa aumenta e non si risolve la questione alla radice". Quindi, spiega la dottoressa, "se vogliamo prevenire il gioco patologico dobbiamo lavorare sul colmare il vuoto affettivo. Viviamo anche in una fase di grande crisi degli educatori.
Abbiamo fatto molte proposte in questi anni con Lottomatica coinvolgendo esercenti, ex pazienti come preziosi strumenti di cura, la creazione di gruppi di ascolto che, però, sono pochissimi e molti in via di chiusura".
Viola evidenzia anche che "le leggi regionali difformi l’una dall’altra rappresentano un danno enorme alla lotta alla ludopatia". Piuttosto, "atttorno al giocatore va creata una reta molto fitta di attenzioni: dal medico alla famiglia, che va reclutata in questa lotta, alla sala stessa in cui gioca. Poi possono essere utili lo psicologo e lo psichiatra ma il soggetto va monitorato nel lungo periodo tramite queste reti di contenimento", conclude.

Altri articoli su

Articoli correlati