Limiti orari ai bingo di Palermo, Barbieri (Ascob): 'A rischio 3 dipendenti per sala'
Con il taglio di nove ore settimanali alle attività dei bingo di Palermo, previsto dall'ordinanza firmata dal sindaco Lagalla, si rischiano tre dipendenti in meno per ogni sala, secondo il presidente dell’Ascob, Salvatore Barbieri.
Scritto da Fm
Salvatore Barbieri, presidente dell’Ascob - Associazione concessionari del bingo
Si ingrossa il coro delle voci contrarie ai nuovi limiti orari alle attività delle sale bingo di Palermo previsti dall'ordinanza emessa dal sindaco Roberto Lagalla.
Dopo la Fisascat Cisl Palermo-Trapani e Federbingo, a esprimere il proprio dissenso è Salvatore Barbieri, presidente dell’Ascob - Associazione concessionari del bingo, intervistato da GiocoNews.it.
"La decisione di tagliare gli orari - consentendo l'apertura delle sale dalle 10 all'1 durante la settimana e fino alle 2 nei weekend - segue quanto già fatto in altre città italiane, ma noi non siamo d'accordo. Non si capisce come mai sia stato fatto un provvedimento ad hoc per il bingo.
Nei prossimi giorni invieremo una lettera al Comune, per chiedere un incontro e manifestare le nostre ragioni.
Con un'ora o due di attività in meno di certo non si contrasta il gioco patologico ma si creano danni importanti all'occupazione sul territorio.
Applicare la nuova ordinanza equivale a 9 ore di lavoro in meno ogni settimana - 5 nei giorni feriali e 4 nei weekend -, il che significa tre dipendenti in meno per ogni singola sala, considerando un turno di 40 ore settimanali. Provocando, quindi, una situazione poco tollerabile", precisa Barbieri.
Il presidente dell’Ascob quindi rimarca: "Da tempo si parla in Conferenza delle Regioni di fermare l'attività delle sale bingo dalle 2-3 di notte alle 8 di mattina durante la settimana e dalle 3 alle 10 nei fine settimana. Non si capisce perciò la scelta del sindaco di Palermo, visto che è stato dimostrato piu volte che il gioco patologico non sta nelle sale bingo".