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Ai Girls: oltre 300 studentesse per la prima edizione, Igt al lavoro per la seconda

15 luglio 2024 - 10:11

AI Girls, il progetto di formazione ideato e sostenuto da Igt e curato da Codemotion per un futuro più inclusivo, ha visto la partecipazione di oltre 300 studentesse di tutta Italia. A settembre al via la seconda edizione.

Scritto da Redazione
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È tempo di bilanci - e di bilanci molto positivi - per Ai Girls, il lungo e articolato percorso formativo gratuito dedicato alle studentesse di scuole secondarie per avvicinarle alle professioni Steam (inerenti la scienza, la tecnologia, l'ingegneria e la matematica, Ndr), sostenuto da Igt, azienda leader a livello mondiale nel settore del gioco regolamentato, e curato da Codemotion, la più grande community tech in Europa che attraverso la sua piattaforma offre percorsi di crescita professionale per gli sviluppatori e supporta le aziende nelle loro strategie di employer branding, hiring e formazione. Chiusa la prima edizione, si è già al lavoro sulla seconda destinata a toccare nel nuovo anno scolastico sempre nuove scuole.

 

I numeri parlano chiaro: 314 studentesse, 25 scuole coinvolte, distribuite in 12 regioni italiane, 161 progetti consegnati e 701 progetti software sviluppati, per 300 ore di lavoro suddivise in giornate di laboratori live e contenuti on demand. Tra le regioni che hanno aderito al progetto, quelle che si sono maggiormente contraddistinte in termini di partecipazione e engagement delle studentesse sono la Puglia seguita da Lombardia e poi Lazio e Calabria a pari merito.

 

L’obiettivo? Quello di far conoscere alle ragazze gli strumenti per creare i contenuti digitali con l'intelligenza artificiale, avvicinarle al mondo della programmazione migliorando la capacità di selezione nell’esplorazione del web, acquisire maggiori competenze nella lettura delle fonti e nella loro cernita, per comprendere anche il ruolo dell'intelligenza artificiale, il suo uso - e anche il suo abuso in relazione alle fake news - e interagire e comunicare in modo efficace nel rispetto della privacy e di una condivisione etica, sicura e responsabile, di ogni tipo di informazione.

Ma anche un lavoro sull’autostima e l’autopercezione di avere migliorato notevolmente le proprie competenze acquisendo un modo nuovo di guardare alle cose. Il tutto secondo il metodo Creative Learning, sviluppato da Mitchel Resnick del Mit - Massachusetts institute of technology di Boston, basato sulla teoria dell'apprendimento costruttivista di Seymour Papert secondo il quale ognuno apprende meglio se impegnato a creare progetti che gli stanno cuore, collaborando con altri in un clima fluido e di sperimentazione.

“È stato molto stimolante ideare insieme a Codemotion questo progetto per le giovani studentesse”, commenta Enrica Ronchini, responsabile delle relazioni esterne di Igt. “L’adesione all’iniziativa ha superato ogni più rosea aspettativa, oltrepassando la soglia che ci eravamo dati: ma è stata soprattutto la qualità dello sviluppo progettuale a sorprenderci insieme all’impegno nelle sfide e ai traguardi raggiunti. Con questo progetto noi di Igt vogliamo contribuire a combattere il gender gap nelle materie Steam e costruire comunità più inclusive per le nuove generazioni”.

 

“La percezione del ruolo delle donne nel mondo Steam  inizia finalmente a cambiare”, commenta Chiara Russo, co-founder e presidente esecutivo di Codemotion. “Grazie all’esperienza maturata in questi anni, abbiamo visto crescere l'interesse e la determinazione delle studentesse e degli studenti a cui ci siamo rivolti. Ciò che prima sembrava impossibile e impensabile sta diventando vero, anche grazie all’impegno di community come la nostra e al sostegno, sempre più prezioso, di aziende illuminate come Igt. Questo percorso di grande valore rende ancora più evidente che favorire un accesso più equo alle opportunità professionali nel settore dell’intelligenza artificiale generativa deve essere il commitment di una sempre più vasta offerta formativa qualificata e qualificante”.

 

Tra le attività “project based” su cui si sono cimentate le studentesse, i fondamenti di programmazione in Javascript, con sfide di coding di crescente difficoltà fino alla creazione di prototipi software; l’uso di tecniche e piattaforme di Ai per la generazione di contenuti; la creazione di modelli di computer vision (machine learning) in grado di classificare persone, oggetti, luoghi, suoni e posizioni del corpo; l’addestramento di un assistente virtuale basato sull'intelligenza artificiale per aiutare le persone (creando un “proprio ChatGpt”).

 

E i risultati non sono mancati: 161 progetti finali realizzati individuali o di gruppo, per esempio: Assistente virtuale per aiutare i giovani a riconoscere e mitigare i bias ( distorsioni che le persone attuano nelle valutazioni di fatti e avvenimenti, Ndr); libri interattivi per bambini su inclusività e solidarietà; App per ipovedenti e daltonici per riconoscere i colori; 701 progetti software creati nelle esercitazioni; 240 immagini create con l’intelligenza artificiale; 150 modelli di machine learning allenati; 146 dataset da fonti affidabili; 94 usi avanzati di licenze creative commons.

 

 

L'intelligenza artificiale generativa rappresenta una grande opportunità di innovazione, tuttavia, per garantire che l'adozione di queste nuove tecnologie porti a una maggiore inclusione, è essenziale investire nella formazione e nella diffusione di una cultura digitale accessibile e consapevole.

 

 

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