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Tra nuove gare e vecchi problemi, il settore verso il giro di boa

02 dicembre 2024 - 13:02

Prende il via l'ultimo mese dell'anno, mentre il governo cerca la quadratura del cerchipo con le Regioni e il regolatore predispone le gare per gioco online e Lotto.

(Foto di Towfiqu barbhuiya: https://www.pexels.com/it-it/foto/scritto-a-mano-mano-idea-testo-9755375/)

(Foto di Towfiqu barbhuiya: https://www.pexels.com/it-it/foto/scritto-a-mano-mano-idea-testo-9755375/)

Si chiude una stagione mentre si apre una nuova era. Col finire dell'anno corrente, per il gioco pubblico si chiude, in effetti, anche un'epoca. Questo perchè la fine del 2024 coincide (non soltanto con l'approvazione delle Legge di Bilancio che stavolta include solo poche – seppure significative – misure relative al comparto) con l'emanazione di due delle più importanti gare per il rinnovo delle concessioni vigente. Ovvero quelle del gioco online e del gioco del Lotto. Due bandi che sono destinati a stravolgere notevolmente gli equilibri del mercato e, sopratutto, quelli della filiera. Il primo, cioè quello relativo all'online, a causa degli eleventi costi di accesso che determinano la scomparsa di alcuni player dal mercato, imponendo ai soggetti più piccoli l'aggregazione come una forma e logica di sopravvivenza, per poter continuare a operare sul mercato; mentre il bando per il Lotto, pur essendo riservato a soli pochissimi eletti e a un solo vincitore, minaccia di cambiare gli equilirbi della filiera sopratutto ai “piani alti”. Ciò a causa dell'elevatissima competizione che caratterizza la garà e vedrà i più grandi gruppi di gaming contrapporsi di fronte a un business milionario. E' quindi evidente che il nuovo mercato che si andrà a delinare a partire dal 2025 non sarà più lo stesso: forse non migliore, almeno in senso assoluto, ma non necessariamente peggiore. Sicuramente diverso. E senz'altro competitivo. Quello che è certo, tuttavia, è che sarà in grado di elevare i livelli di protezione dei consumatori, attraverso ingenti investimenti che verranno richiesti e realizzati sia in termini di promozione del gioco responsabile che di tutela, ma anche di compliance. Per quanto riguardo l'online, peraltro, a modificare gli equilibri di filiera e di mercati sono anche le nuove regole tecniche previste dal legislatore che impongono, tra le altre cose, anche la scomparsa delle cosiddette “skin”, modificando in maniera sostanziale l'attuale assetto del mercato. Senza contare, poi, l'introduzione (complessa) della regolamentazione dei Pvr che in qualche modo contribuisce anch'essa alla definizione di un nuovo mercato. Insomma, sono molti i fattori di cambiamento ma anche di incertezza per gli addetti ai lavori, che si dovranno dipanare nei prossimi mesi. Fermo restando, tuttavia, che il vero, grande cambiamento è quello che deve ancora arrivare: ovvero, il riordino del gioco fisico, destinato – questo sì – a modificare notevolmente il futuro del settore. Ma in questo caso ci si attende in meglio, visto che il vero cambimento che si propone di eseguire il Legislatore con questo passaggio normativo, prevede la resa dei conti tra Stato e Regioni, superando l'annosa empasse che ha compromesso radicalmente l'intera industria. Ma a scapito – ricordiamolo – dell'ordine pubblico e dei giocatori. Ed è proprio per questo che la situazione deve essere risolta quanto prima. La buona notizia, forse, è che oggi  essere finalmente arrivato il momento della soluzione con la quadratura del cerchio che dovrebbe arrivare la prossima settimana, in occasione dell'ultima riunione della Conferenza unificata sul tema. Anche perché, se ciò non dovesse accadere, il governo potrebbe decidere comunque di adottare un proprio piano di riordino, tenendo conto delle considerazioni e degli scambi portati avanti finora con le Regioni. Puntando sulla compartecipazione del gettito, come argomento risolutivo, e non solo sulla riduzione dei punti vendita sul territorio. Insomma, anche questa volta è tutta una questione di soldi. 

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