Nonostante Ferragosto sia già passato, siamo ancora nel bel mezzo dell’estate. Ce lo dice il gran caldo, ce lo dicono le città che ancora si percepiscono più vivibili ed educate, e anche le autostrade che si intasano non più dal lunedì al venerdì ma nel weekend, i servizi di Rete 4 e Italia Uno che dispensano le tradizionali perle di saggezza: "State all’ombra, teniamo gli anziani in luoghi con l’aria condizionata ma soprattutto bevete molto". Insomma, i segnali ci sono tutti, inequivocabili. E le valigie, per chi deve ancora partire, si riempiono dell’abbigliamento che non si mette in città però in vacanza, della voglia di divertirsi, di eccedere (in città no, però in vacanza…), e, per i più audaci, della speranza di nuovi amori, e via dicendo.
Per tutti, però, c'è la voglia di giocare. E qui vorrei cominciare da un classicone, l’imprescindibile e - concedetemi - mitico appuntamento estivo, che si consuma nel tempio del divertimento in vacanza: la sala giochi delle località di villeggiatura. Un antro magico e affascinante, tappa obbligata dello struscio serale. Queste sale ci sono da sempre, piene di novità che in città non si sono ancora viste, con vetrine ricche di premi che in città non si sono mai visti, musica come canti delle sirene di Ulisse. Sale in cui si respira l’aria di sfide e di vittorie.
Tutti ne usciranno con un qualcosa in mano, sempre ugualmente importante, che sia un premio da pochi ticket o che sia il frutto di una raccolta sistematica e quotidiana, tanto ingente da consentire di tornare a casa con un trofeo da esibire agli amici, la testa di un immaginario leone catturato durante impegnativi safari.
Allora, caro gestore che credi nel retail, le tue sale giochi delle vacanze dovranno essere necessariamente delle meraviglie che in città non si sono mai viste, e ovviamente “voi che non c’eravate non le vedrete mai”. Una base di verità, per poi costruire il castello della fantasia, dell’esagerazione emozionale di un’avventura di gioco e di sfida, all’interno dell’avventura più grande, la vacanza. Più le nostre sale saranno belle, piene di novità, colorate, luminose, con premi sfrontati ed affascinanti, più i nostri clienti vivranno quell’experience che li porterà a tornare tutte le sere, dando vita a epici racconti di combattimenti contro mostri elettronici insieme a compagni di avventura. Non importa l’età, la singolar tenzone coinvolge tutti, amici contro amici, padri contro figli, perché sfidarsi e vincere è un piacere senza tempo.
Ma altre passioni, altre forme di gioco finiscono nella valigia di chi al circo della competizione e al fragore delle masse in delirio, preferisce l’atmosfera delle sale slot, meno chiassosa, o la cadenza ritmica di una voce rassicurante che, declamando numeri, crea, in una sala gremita eppur incredibilmente silenziosa, un’intangibile suspance, rotta all’improvviso da un grido entusiasta a cui fa coro un cupo brusio di disapprovazione. Abitudini che ci seguono in vacanza, si spostano dalla città alle località di villeggiatura, soprattutto di mare, una piacevole consuetudine, che almeno una volta viene celebrata fuori dagli abituali luoghi, uguale ma diversa, perché se il gioco è lo stesso, cambiano i colori, gli attori, le persone sedute intorno al tavolo, il contesto dove tutto avviene, a cominciare dallo scorrere delle giornate e da una diversa ritualità. Il bingo si trasforma in un luogo in cui una socialità conosciuta si reinventa in una nuova esperienza. Il piacere di trascorrere una serata “nel solito modo” è solo apparente, tutte le cose che si fanno in vacanza hanno un sapore diverso. Poi per buona pace di Rete 4 e Italia Uno, non dimentichiamoci che nei Bingo c’è sempre l’aria condizionata e acqua a volontà. Se vi pare poco.
Dobbiamo essere quindi preparati ad accogliere questi abituali provvisori clienti, coinvolgerli il più possibile per il periodo in cui saranno nostri, per quest’estate, non sappiamo per quanto, ma sicuramente ora. Le strutture che vogliono intercettare il pubblico dei turisti, dei vacanzieri, devono impegnarsi a diventare un destination point per il tempo della loro permanenza, seducendo e facendo innamorare al primo appuntamento i clienti, coinvolgendoli in quella che potrebbe essere la storia di una sera piuttosto che l’amore di un’estate.
Insomma, si parli di amusement o di gambling, quello che non dobbiamo dimenticare mai è che la nostra offerta è una tessera di un puzzle importante, per ciascuno diverso, per qualcuno il premio di un anno di lavoro, per altri un obiettivo raggiunto, o ancora, la necessità di recuperare forza, entusiasmo, per tutti un tempo da dedicare ad amici e affetti. In tutto questo siamo chiamati a generare benessere e coinvolgimento, a volte anche trasgressione, rottura degli schemi, siamo un ingranaggio di un meccanismo che però deve girare nella maniera più lineare possibile, perché alla fine quello che conta è che chi gioca con noi, che vinca o che perda, torni a casa con una storia da raccontare.