Agliata (Cristaltec): ‘Riordino sia orizzontale, a tutela dell’intero sistema’
Il fondatore di Cristaltec, Giovanni Agliata, commenta la situazione politica delle ultime ore in Italia con le indiscrezioni trapelate riguardo al futuro decreto per le concessioni online
Scritto da Ac
Marsa, Malta - “Il comparto del gioco pubblico ha bisogno - e da tempo - di una riforma organica che possa rimettere in sesto il sistema e risolvere le tante storture e anomalie che oggi lo caratterizzano, provocando danni alle imprese e rischiando di vanificare i risultati ottenuti fino ad oggi non solo dal punto di vista erariale ma anche e soprattutto in termini di presidio di legalità. Ma tale riforma deve essere inevitabilmente globale, quindi orizzontale e non verticale su una parte del comparto alla volta, come invece accadrebbe oggi emanando un bando di fare per l’online e rimandando il riordino del gioco terrestre a data da destinarsi”. Con queste parole il fondatore di Cristaltec, Giovanni Agliata, commenta la situazione politica delle ultime ore in Italia con le indiscrezioni trapelate riguardo al futuro decreto per le concessioni online, dalla fiera Sigma di Malta.
“All’interno dell’industria, non solo del gaming, si parla ormai da anni di multicanalità e tutti gli sforzi delle imprese vanno in quella direzione, di pari passo con gli sviluppi tecnologici e le nuove esigenze dei consumatori”, spiega a GiocoNews.it. “Il nostro legislatore, invece, decide di procedere in maniera completamente opposta intervengo su singoli segmenti in maniera distinta e differita. E questo non è chiaramente sostenibile, perché rappresenta un serio pericolo sotto diversi profili: in primis da punto di vista industriale perché andrebbe a creare pesanti squilibri sul mercato andando a penalizzare seriamente il gioco terrestre. Con l’ulteriore conseguenza di creare nuovi spazi all’offerta illegale, non riuscendo a rispondere alle nuove attitudini dei consumatori. Serve invece una riforma completa, organizza e soprattuto un approccio di visione, attivando un tavolo di concertazione con l’industria e con gli esperti, dovendo riscrivere le regole per il prossimo futuro”.