skin
Menu

Easg 2024, focus sull'Italia tra evoluzioni normative ed esperienze di cura

12 settembre 2024 - 17:18

All'Easg 2024 si parla degli 'Essentials in Italy', tra evoluzione normativa ed esperienze terapeutiche: gli interventi di Cangianelli, Peano, Zerbetto e Dalpiaz.

Scritto da Amr

Roma - Focus sull'Italia, paese ospite dell'Easg 2024, in corso al Roma Lifestyle Hotel. Un panel pomeridiano, moderato da Mauro Schiavella, è infatti dedicato a "Essentials in Italy" e si sofferma sul Bel Paese, sull'evoluzione normativa ma anche su interessanti esperienze di cura dei malati di gioco patologico.

VENT'ANNI DI GIOCO REGOLATO - Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp-Fipe, nel suo intervento si sofferma sui venti anni di gioco d'azzardo regolamentato in Italia, sui suoi dati che mostrano una crescita dell'online e in dettaglio sulle lezioni apprese per il mercato legale e la tutela del consumatore, sottolineando innanzitutto che “per contrastare efficacemente le attività di gioco d’azzardo illegali in Italia, potrebbero essere attuate diverse misure specifiche”, a cominciare da un “quadro normativo rafforzato”, per proseguire con “sistemi di monitoraggio e reporting migliorati”, ma anche “campagne di sensibilizzazione e promozione di iniziative sul gioco responsabile” e una “partnership più forte tra i regolatori del gioco d'azzardo e le forze dell'ordine, che migliorerebbe la capacità di raid e indagini sulle operazioni di gioco d'azzardo illegali. La condivisione regolare dei dati e gli sforzi coordinati potrebbero semplificare l’identificazione e la chiusura delle operazioni illecite”.

Focus anche sull'”utilizzo dell'analisi dei dati per identificare modelli nelle attività di gioco d'azzardo che potrebbero indicare operazioni illegali può colpire in modo proattivo le aree problematiche. L’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare il comportamento dei clienti e i dati delle transazioni aiuterà anche a identificare le attività sospette”. Poi, aggiunge Cangianelli, altro strumento è la cooperazione internazionale: “Impegnarsi in accordi internazionali con altri paesi sulla regolamentazione del gioco d’azzardo online aiuterà ad affrontare il gioco d’azzardo illegale, transnazionale, concentrandosi in particolare sull’intelligence condivisa e sulle strategie operative”, come pure “meccanismi di segnalazione dei consumatori: stabilire canali attraverso i quali i consumatori possano segnalare sospette attività di gioco d'azzardo illegali può aumentare il coinvolgimento della comunità nel monitoraggio del panorama del gioco d'azzardo. Premiare il reporting proattivo potrebbe incoraggiare ulteriormente la partecipazione del pubblico. Combinando questi approcci, l'Italia potrebbe costruire un quadro più resiliente contro il gioco d'azzardo illegale, migliorando così sia la protezione dei consumatori che l'integrità del mercato regolamentato”.

Il presidente dell'associazione italiana Esercenti giochi pubblici si sofferma anche sul ruolo degli operatori del retail, che possono rafforzarlo, per ciò che riguarda l'educazione dei consumatori e nelle pratiche di gioco responsabile attraverso diverse iniziative strategiche.
“In primo luogo, la formazione dei dipendenti in prima linea è fondamentale. Preparando il personale a riconoscere e affrontare i problemi del gioco d'azzardo tra i clienti, i rivenditori possono promuovere un ambiente di gioco consapevole”, afferma. Ma anche “l'implementazione di programmi di formazione dei clienti è fondamentale. I rivenditori dovrebbero sviluppare materiali informativi incentrati sulla prevenzione della dipendenza, sull’educazione finanziaria e sul sostegno alle persone vulnerabili. Queste risorse possono aiutare a educare i consumatori sui potenziali rischi del gioco d’azzardo, favorendo una base di clienti più informata. Inoltre, la creazione di piattaforme o workshop volti a spiegare il gioco d'azzardo responsabile può consentire ai consumatori di fare scelte più sicure”.

Avviandosi alla conclusione, Cangianelli evidenzia l'importanza dei quadri normativi: “Un quadro normativo ben strutturato è essenziale per contrastare il gioco d’azzardo illegale e proteggere i consumatori. Il modello integrato italiano, istituito negli anni 2000, mira a bilanciare gli interessi pubblici adattandosi al tempo stesso all’evoluzione delle tecnologie e dei modelli di consumo. Questo approccio può guidare altri paesi nello sviluppo di sistemi che non solo regolino ma promuovano anche la competitività contro i mercati illegali, garantendo la protezione dei consumatori e promuovendo pratiche di gioco d'azzardo responsabili”. Inoltre, prosegue, “in Italia è stata sottolineata la necessità di un dialogo continuo tra istituzioni, operatori e consumatori. La creazione di piattaforme per la comunicazione continua aiuta le parti interessate a valutare collettivamente l’efficacia delle politiche e promuove la trasparenza. Per altre nazioni, dare priorità al coinvolgimento delle parti interessate durante il processo legislativo potrebbe migliorare l'attuazione delle normative e supportare un monitoraggio efficace”.

Un'altra lezione del sistema italiano è che esso “evidenzia l’importanza di integrare la ricerca nelle politiche sul gioco d’azzardo. La valutazione continua dei comportamenti di gioco e degli impatti sociali aiuta ad adeguare le normative in modo efficace. Altri mercati potrebbero trarre vantaggio dall'implementazione di strategie guidate dalla ricerca per orientare gli aggiustamenti politici e fornire soluzioni basate sull'evidenza ai problemi legati al gioco d'azzardo, come potenziali danni e dipendenza”. Cangianelli pone poi l'accento sul fatto che “forti misure di tutela dei consumatori, come i registri di autoesclusione e le iniziative educative, dimostrano l’impegno dell’Italia a favore del gioco d’azzardo responsabile. Le aziende sono incoraggiate a sviluppare strategie di responsabilità sociale che promuovano la consapevolezza e prevengano la dipendenza dal gioco. Questo modello dovrebbe ispirare altre nazioni a incorporare la protezione dei consumatori nei loro quadri normativi, garantendo che gli operatori del gioco d'azzardo assumano un ruolo attivo nella tutela dei propri clienti.
La regolamentazione dei limiti di età e l’attuazione di misure rigorose contro il gioco d’azzardo da parte dei minorenni sono fondamentali. L’esperienza italiana dimostra che queste normative, combinate con strategie di prevenzione proattive, possono ridurre efficacemente l’incidenza dei problemi legati al gioco d’azzardo tra i giovani. Altri paesi dovrebbero prendere in considerazione politiche altrettanto solide per combattere il gioco d'azzardo minorile e sostenere iniziative preventive mirate ai dati demografici a rischio”.

Dopo aver sottolineato che “l'uso da parte dell'Italia di tecnologie avanzate per il monitoraggio in tempo reale delle attività di gioco d'azzardo funge da modello per la conformità normativa”, Cangianelli così conclude: “Concentrandosi su quadri normativi, coinvolgimento delle parti interessate, protezione dei consumatori, prevenzione dei giovani e tecnologie di monitoraggio innovative, altri paesi possono raccogliere preziose informazioni dal mercato regolamentato italiano. Queste lezioni possono contribuire allo sviluppo di un settore del gioco d'azzardo più efficace, responsabile e competitivo a livello globale”.

GLI ASSETTI DEL GIOCO ONLINE - Valérie Peano, dell’Egla, analizza gli assetti del gioco online in Italia: “C’è in corso una riforma molto importante, che è davvero ambiziosa. Si concentra sull’innovazione consentendo attività di gioco nel metaverso, dobbiamo vedere come vedrà sviluppata questa legge che lo prevede. Come regolamentare il metaverso, come controllare i minori che ci giocano? Questo rappresenta una sfida e anche l’intelligenza artificiale viene utilizzata per le politiche di gioco responsabile. Il legislatore ha voluto aprire la porta all’innovazione. Il mercato è solo per i grandi operatori, i piccoli non potranno offrire gioco nel metaverso visto che il bando di gara prevede un costo di 7 milioni di euro, poi ci sono pure dei requisiti di stabilità finanziaria e di certificazione della qualità e della responsabilità sociale dell’azienda. Il legislatore ha identificato nuovi strumenti per il gioco responsabile, come l’obbligo per gli operatori di avere una politica in materia e anche avvisi obbligatori durante il gioco o quando si fa l’accesso all’account.”
Peano sottolinea: “Ci sarà un approccio basato su limiti personalizzati, l’operatore dovrà conoscere i clienti meglio di quanto faccia oggi, finora questo non è stato fatto se non volontariamente. Ci sono impostazioni speciali per i giocatori tra i 18 e i 24 anni, per la prima volta c’è questa attenzione nei confronti dei giovani giocatori. Ci sono poi strumenti trasversali di autoesclusione che hanno funzionato molto bene durante il Covid che non si applicano, ovviamente, agli operatori illegali”.
Sulla pubblicità nel settore del gioco, Peano afferma: “Il divieto in Italia è stato un errore: non c’erano studi precedenti, c’è stato solo il divieto senza neanche valutare l’efficacia delle misure, che non c’è neanche adesso. Ora ci si è resi conto che questo divieto non sta funzionando e che i clienti hanno necessità di sapere dove giocare in modo più sicuro. Non dimentichiamo che giocare su siti illegali non solo è un reato ma non prevede gli strumenti di autoesclusione. L’obbligo di condurre campagne sul gioco responsabile previsto dalla legge primaria di riforma del gioco è un passo importante”.

Per concludere: "Bisogna trovare il giusto equilibrio tra tutte le esigenze".

L'ESPERIENZA DI ORTHOS - Riccardo Zerbetto, fondatore e responsabile scientifico di Orthos, presenta le risultanze del programma residenziale di tre settimane che porta avanti da oltre un decennio per i malati di gioco patologico: “Tre settimane è un periodo intermedio di tempo, non così breve per chi ha vita sociale ma abbastanza lungo per cambiare alcuni modi di pensare, è una full immersion che consente di fare esperienza di nuovi comportamenti, abbandonando il gioco. Non è una scelta facile ma quando una persona pronta, questa esperienza può dare buoni risultati”. Finora, ci sono stati 35 cicli: “Non abbiamo ancora un sistema standardizzato per valutare i programmi e come intervenire in modo più efficace. Ci sono terapie per la modifica del comportamento. È la persona che deve chiedere di fare questa scelta. Oltre ai comportamenti, ci sono anche aspetti emotivi, la terapia si concentra sui gap cognitivi e abbiamo scoperto che spesso questi gap sono autodistruttivi e incidono sui rapporti interpersonali”. Zerbetto evidenzia anche la correlazione tra disturbi comportamentali legati al gioco e l’alessitimia, ossia l’incapacità a esprimere i propri sentimenti.

“Noi ci occupiamo del vivere vicino alla natura, di solito i giocatori vivono in ambienti artificiali, dobbiamo dunque rompere questo modello e riscoprire il piacere delle cose vere e non virtuali, dunque iniziamo la giornata con una breve meditazione sul nulla, sul vuoto. I giocatori vogliono fuggire da loro stessi prima di tutto e quindi devono riflettere su loro stessi e devono affrontare i loro nodi esistenziali irrisolti. Dobbiamo rivisitare la vita affettiva ma anche considerare gli aspetti economici e che cosa si farà una volta tornati alla vita normale, anche dal punto di vista sociale. Speriamo di poter ampliare questo approccio anche ad altri tipi di dipendenze”.

GIOCO E GIOVANI - Claudio Dalpiaz, di PsyPlus Ets, si concentra sul il programma per i teenager partito da Roma e poi adottato a livello regionale della Regione Lazio, per evitare forme di esclusione sociale e sottolinea: “Chi progetta il gioco lo fa per avere sempre più clienti dunque siamo passati dal vizio al piacere. Il gioco d’azzardo è sempre più presente, ci dobbiamo concentrare su come gli adolescenti vi partecipano, identificando quelli problematici per prevenire il malessere psicologico generale”.
Il programma “Game over” prevede incontri con le scuole, con le quali si condivide un programma, la sottoposizione di questionari agli studenti.  "Per il follow-up è ancora presto, ma abbiamo fatto una prima pubblicazione che dimostra che una maggiore frequenza del gioco è associata a gioco problematico", spiega. 

Altri articoli su

Articoli correlati