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Forum Acadi: gioco e riordino, il punto di vista della politica

18 settembre 2024 - 14:09

Nella tavola politica ospitata dal Forum Acadi ampio confronto sul riordino del gioco fisico ma anche sulle norme tecniche del Lazio. Tutti gli interventi.

Scritto da Ac
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Roma - “Il problema sollevato dal settore esiste. Quante volte in Parlamento ci siamo confrontati su questo, sulle discriminazioni bancarie, ad esempio? Il riordino del gioco pubblico deve partire dal rispetto della politica nei confronti del settore. C'è qualcuno che non ha compreso la differenza fra Stato hegeliano (etico, Ndr) e Stato liberale. Quindi il comparto deve rivendicare rispetto, visto che fa entrare nelle casse dello Stato 12 miliardi all'anno, e nonostante questo da alcuni non viene ritenuto dignitoso.”

Comincia con le parole di Andrea de Bertoldi, deputato del Gruppo misto, la tavola rotonda politica ospitata dal Forum Acadi, in agenda oggi, 18 settembre, a Roma, con la moderazione di Laura Chimenti, giornalista conduttrice del Tg1.

DE BERTOLDI: “ CONDIVISIONE NELL'ELABORAZIONE DEI BANDI” - Il parlamentare quindi sottolinea che “non si risolve il gioco patologico vietando il gioco o isolando i giocatori nelle sale di periferia ma coinvolgendo gli operatori del settore. Va capito 'dove lo vogliamo mettere il gioco', considerando che non si può rinunciare ai 12 miliardi di gettito, e il Governo deve metterci la faccia, anche per tutelare le piccole e medie imprese. Serve condivisione nell'elaborazione dei bandi, in modo che tutti – Pmi e grandi imprese – siano messi in condizione di partecipare ad essi, di non essere esclusi dalle concessioni. Auspico quindi che i miei colleghi mettano la faccia sulla riforma del gioco non per tutelare questo o quello ma il sistema Paese, le entrate, gli operatori, e per sconfiggere l'illegalità e la criminalità”.

SQUERI: “TUTELARE IL SISTEMA GIOCO E I GIOCATORI” - Dopo di lui ecco Luca Squeri, deputato di Forza Italia e componente della commissione Attività produttive. “La politica ha un ruolo determinante, deve ragionare in modo responsabile, dare equilibrio a una realtà composta da uno Stato con l'onere di dare regole, ma a cui conviene che il sistema gioco tenga, dagli esercenti, interessati a far si che questa attività dia un contributo importante al Paese, e un terzo soggetto da mettere sul piedistallo: il giocatore - consumatore, che va tutelato. Vanno quindi trovati degli strumenti per dare risposte a questo tipo di problematiche, senza dimenticare che il contatto diretto degli operatori con il pubblico, specie nelle piccole realtà, è un elemento da non sottovalutare, perché esercitano un controllo vero”.

ROSATO: “RIMUOVERE OSTACOLI POLITICI AL RIORDINO” - Ettore Rosato, deputato di Azione, evidenzia come il gioco pubblico sia un “pezzo importante dell'economia nazionale che sembra quasi doversi nascondere, quindi bisogna sollevare il velo delle ipocrisie. Supponendo che uno voglia proporre, demagogicamente, di chiudere tutte le attività di gioco, dovrebbe anche dire dove trova i 12 miliardi di gettito erariale che esso assicura. Tolto questo, è necessario fare scelte giuste per avere un risultato positivo per il sistema Paese. La regolamentazione del gioco online era più facile, poiché tocca temi su cui la politica ha meno sensibilità. Nel fisico qualcuno ha speso parole di tutti i tipi. Ma si deve dire agli enti territoriali che ci vuole una regolamentazione nazionale; i provvedimenti locali sono pannicelli caldi, la ludopatia va combattuta in modo radicalmente diverso. Spero che il Governo sia coerente, ma bisogna dire con chiarezza che non possono tutti regolamentare il gioco, probabilmente si arriverà a una regolamentazione europea. Da parte nostra assicureremo il massimo sostegno al settore, per tutelare l'indotto, compreso quello tecnologico. Auguro al Governo di fare presto quello che va fatto: rimuovere gli ostacoli politici al riordino, usando la coerenza”.

AURIGEMMA: “POLITICA UNIFORMI LE REGOLE” - Antonello Aurigemma, presidente del consiglio regionale del Lazio, porta sul palco del Forum Acadi la sua esperienza diretta di amministratore in tema di gioco. Il punto di partenza è il varo, da parte del precedente governo regionale, delle norme retroattive che “hanno colpito gli esercenti già autorizzati, con un nuovo distanziometro di 300 metri dai luoghi sensibili”, cassate dopo l'insediamento della maggioranza politica uscita dalle elezioni regionali del 2023. “È un problema complesso, la politica deve riappropriarsi del suo ruolo”, rimarca Aurigemma. “Ormai è provato che la ludopatia non si elimina eliminando il gioco. Sono state lasciate agli Enti locali alcune discrezionalità, le Regioni hanno adottato provvedimenti differenti; ora è il momento di fare una norma nazionale. A tal proposito, in qualità di presidente del Coordinamento della Conferenza delle assemblee legislative regionali, ricordo che giovedì prossimo, in seduta plenaria cercheremo di uniformare le regole, per dare la possibilità agli enti preposti ai controlli di essere precisi. Vedremo di coinvolgere anche l'Anci. Ci sono tutte le condizioni per poter cercare di rivederci a breve, e dare garanzie a chi investe nel settore del gioco”.

 

PEDRIZZI: “ATTENZIONE A COLLEGATO DEL LAZIO E NORME TECNICHE” - Alla carrellata degli interventi politici ha dato il suo contributo anche Riccardo Pedrizzi, ex senatore e attualmente presidente nazionale del Comitato tecnico scientifico dell'Ucid - Unione cristiana imprenditori dirigenti, che richiama l'attenzione sull'esame, previsto nei prossimi giorni al consiglio regionale del Lazio, del Collegato di Bilancio, nell'ambito del quale si dovrebbe parlare anche delle norme tecniche vigenti in materia di gioco, sull'organizzazione delle sale e i tempi di giocata. Sulle quali gli operatori del territorio auspicano da tempo un intervento risolutivo della Regione.

Qualcosa negli ultimi temi sta cambiando, la 'leggenda nera' che avvolge questo settore comincia a scricchiolare, c'è l'attenzione delle università, ci sono ricerche, come quelle svolte da Eurispes, Luiss, Censis, su un settore strategico per l'economia nazionale e l'innovazione. La delega fiscale elenca principi e linee guida condivisibili, anche l'Agenzia delle dogane e dei monopoli sta prestando grande attenzione al comparto, come dimostrato dai recenti Stati generali, in cui ha chiamato a raccolta tutta la filiera. Poi va ricordata anche la presenza delle forze dell'ordine, in risposta al fatto che il gioco pubblico chiede tutele anche da loro”.

 

CARDIA: “AL LAVORO PER TUTELARE IL GIOCO FISICO” - In conclusione del dibattito, il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, torna sulla situazione di stallo nel riordino del gioco fisico, auspicando magari una presa di posizione del Lazio al tavolo tecnico delle Regioni per sbloccarla. E con una chiosa finale: “Nei prossimi giorni lavoreremo per il riordino del gioco fisico, per il riequilibrio fiscale fra i diversi comparti, per capire quanto saranno onerose le proroghe per le Awp e le Vlt, per far comprendere alla politica che l'onerosità deve essere sostenibile dalle aziende che sono già in sofferenza. Infine, vigileremo che nelle pieghe della legge di bilancio non ci sia nessun aumento di tassazione per il comparto degli apparecchi, unico destinatario di aumenti di tassazione finora.

 

 

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