Roma - "Il settore economico del gioco pubblico richiede un rapporto tra pubblico e privati trasparente e regolamentato, ma rapporti certi e stabili sono di fondamentale importanza anche per il legislatore."
Lo ha detto il presidente aggiunto della Corte dei Conti, Tommaso Miele, nel suo intervento alla conferenza stampa di presentazione del libro dell'avvocato Geronimo Cardia, "Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali", tenutasi oggi, 15 maggio, a Roma, nella sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica.
"Quello del gioco pubblico è un comparto estremamente interessante per l’economia, per l’occupazione", ricorda Miele. "Anche per la molteplicità di categorie e di enti coinvolti, c’è una legislazione con molte criticità. Si tratta di un settore interessato da uno slalom legislativo, anche da parte degli enti locali, che negli anni hanno posto lacci e lacciuoli al settore del gioco legale."
"Parlando di gioco legale il pensiero corre agli spazi che vengono lasciati vuoti", continua il presidente aggiunto della Corte dei Conti, "e che vengono occupati dal gioco illegale. Questo è il diaframma tra cui ci si muove. Lo Stato ha tutto l’interesse a tutelare il gioco legale anche per un questioni sociali, per controllare la ludopatia. Se si lascia tutto all’improvvisazione si lascia spazio al gioco illegale.
E parlando del libro di Cardia sottolinea come questo lavoro ponga "ben in evidenza i vincoli posti da una legislazione molto confusa. C’è l’occasione ora della delega fiscale per riordinare un settore che, lasciato all’improvvisazione, resterebbe facile preda della criminalità."
"Bisogna eliminare lo stato di incertezza e di instabilità che questa situazione ha generato", aggiunge Miele, "anche per la mole degli investimenti richiesti. Il termine chiave, già pronunciato prima, è equilibrio. Sicuramente vincoli devono essere previsti, ma più che vincoli questi devono essere una disciplina corretta, non vincoli gratuiti, anche per i risvolti finanziari, occupazionali, e di sicurezza."
Ricorda quindi alcuni dati: 11,2 miliardi di euro di gettito, 65 mila aziende, 150 mila occupati, sottolineando tuttavia che "l’apporto del settore non è solo questo. È anche presidio dei territori. Le aziende, le persone che operano sui territori, sono i veri garanti a tutela dei consumatori."
Al gettito erariale va sommato la contribuzione fiscale 2,5 miliardi di euro, ma secondo il presidente aggiunto della Corte dei Conti "al di là dei dati credo che il libro di Cardia sia utilissimo anche per il legislatore perché fotografa le criticità e attraverso queste suggerisce lo svolgimento corretto e legale del gioco nel nostro Paese. La legislazione di settore è rimasta tutt’ora nel perimetro della fiscalità pubblica, ora con la delega per la riforma fiscale, fermi restando gli obiettivi di legalità, sicurezza e salute, l’organizzazione dei prodotti sono parte della natura stessa del sistema concessorio."
"Il gioco legale è un settore che garantisce interessi collettivi primari e una partecipazione molto rilevante all’economia nazionale.
I concessionari e le loro filiere realizzano servizi pubblici, nel quadro regolamentato tratteggiato anche nel libro di Geronimo Cardia,
che sono attività complesse che si realizzano nell'organizzazione di reti telematiche di controllo, nella organizzazione e contrattualizzazione dei punti vendita, nella realizzazione materiale dei prodotti e delle tecnologie di gioco, nelle attività ispettive, nella inderogabile gestione dei flussi di denaro pubblico che costituiscono le attività di gioco, così come nella gestione dei versamenti erariali."
"La centralità delle aziende concessionarie è stata sempre delineata quale fulcro del sistema degli affidamenti a privati dell’offerta del gioco, ma il modello concessorio richiedere elementi imprescindibili: l’accurata selezione degli affidatari delle concessioni, la corretta programmazione degli impegni richiesti ai privati per l’adempimento degli oneri concessori, l’adeguata remuneratività nel tempo degli impegni e dei rischi assunti con gli impegni concessori. Questo suggerisce che ci siano ancora spazi di miglioramento."
"Il settore economico richiede, per il pieno conseguimento degli obiettivi, un rapporto tra pubblico e privati trasparente e regolamentato da norme chiare. Rapporti certi e stabili sono di fondamentale importanza anche per il legislatore che deve mettere mano a questo settore. Si tratta di elementi più vicini di quel che sembra alla tutela del settore anche dal punto di vista dell’occupazione e alla tutela della salute, oltre che della sicurezza pubblica."