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Ricerca Rue, D'Angeli (Università Tor Vergata): 'Serve percorso di educazione al gioco'

10 luglio 2024 - 12:44

Secondo Laura D’Angeli (Università Tor Vergata di Roma), per prevenire il gioco patologico bisogna attuare una strategia concreta che tiene conto di tutte le esigenze del giocatore-consumatore.

Scritto da Carlo Cammarella

Laura D’Angeli - “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore” dell'Università Tor Vergata di Roma

Roma - “Il nostro sistema del gioco pubblico è all’avanguardia in Europa. La ricerca ha avuto lo scopo di realizzare un documento per la strategia sull’autoesclusione. La domanda che ci poniamo è: cosa è l’autoesclusione? È una misura di prevenzione a tutela del giocatore. L'obiettivo è infatti la tutela del giocatore anche da danni finanziari tenendo presente che la dipendenza dal gioco in genere è correlata ad altre patologie.”

Così Laura D’Angeli, componente del “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore” dell'Università Tor Vergata di Roma, interviene alla presentazione della ricerca "Per il settore del gioco pubblico in Italia: l'autoesclusione nel gioco fisico" condotta dall'ateneo capitolino, tenutasi oggi, 10 luglio, a Roma.

Tale ricerca segue ed amplia lo studio pubblicato nel giugno 2023, che aveva già delineato la necessità di un Registro unico delle esclusioni - Rue per tutte le forme di gioco, non limitandosi a quello online.

In questo caso, prosegue D'Angeli, parliamo dunque di strategia: “L'errore comune è parlare di prevenzione e non di strategia, il che significa avere un obiettivo e mettere in piedi un sistema di autoesclusione. Per realizzarlo cosa dobbiamo fare? Attuare un approccio olistico che tiene conto delle esigenze del giocatore-consumatore. Ciò si esplica con uno studio multidisciplinare che passa dalla tecnologia in uso e dalle normative in vigore perché ci sono diverse strade per raggiungere questo obiettivo. In sintesi serve un percorso di educazione al gioco”.

I pilastri su cui si fonda sono tre, sottolinea la studiosa: “Partiamo dai dati del gioco, come si gioca e dove. Altro elemento è l’analisi dell’andamento dell’autoesclusione. Analizziamo per questo i dati dal 2021 al 2023, perché in tutte le tipologie c’è stata una crescita dell'utilizzo di tale strumento negli ultimi anni; a fronte di un andamento del gioco a distanza cresciuto nel tempo, abbiamo anche una crescita delle tipologie di autoesclusione. Molto spesso il giocatore utilizza più volte lo strumento dei 30, 60 e 90 giorni di esclusione per arrivare poi a quello indeterminato. Uno strumento che può essere utilizzato anche per mantenere un  budget e non superarlo. Terzo punto è il customer (player) journey, che è stato utile per capire le esigenze del giocatore”. 

 

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