Ricerca Rue, D'Angeli (Università Tor Vergata): 'Serve percorso di educazione al gioco'
Secondo Laura D’Angeli (Università Tor Vergata di Roma), per prevenire il gioco patologico bisogna attuare una strategia concreta che tiene conto di tutte le esigenze del giocatore-consumatore.
Scritto da Carlo Cammarella
Laura D’Angeli - “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore” dell'Università Tor Vergata di Roma
Roma - “Il nostro sistema del gioco pubblico è all’avanguardia in Europa. La ricerca ha avuto lo scopo di realizzare un documento per la strategia sull’autoesclusione. La domanda che ci poniamo è: cosa è l’autoesclusione? È una misura di prevenzione a tutela del giocatore. L'obiettivo è infatti la tutela del giocatore anche da danni finanziari tenendo presente che la dipendenza dal gioco in genere è correlata ad altre patologie.”
Così Laura D’Angeli, componente del “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore” dell'Università Tor Vergata di Roma, interviene alla presentazione della ricerca "Per il settore del gioco pubblico in Italia: l'autoesclusione nel gioco fisico" condotta dall'ateneo capitolino, tenutasi oggi, 10 luglio, a Roma.
Tale ricerca segue ed amplia lo studio pubblicato nel giugno 2023, che aveva già delineato la necessità di un Registro unico delle esclusioni - Rue per tutte le forme di gioco, non limitandosi a quello online.
In questo caso, prosegue D'Angeli, parliamo dunque di strategia: “L'errore comune è parlare di prevenzione e non di strategia, il che significa avere un obiettivo e mettere in piedi un sistema di autoesclusione. Per realizzarlo cosa dobbiamo fare? Attuare un approccio olistico che tiene conto delle esigenze del giocatore-consumatore. Ciò si esplica con uno studio multidisciplinare che passa dalla tecnologia in uso e dalle normative in vigore perché ci sono diverse strade per raggiungere questo obiettivo. In sintesi serve un percorso di educazione al gioco”.
I pilastri su cui si fonda sono tre, sottolinea la studiosa: “Partiamo dai dati del gioco, come si gioca e dove. Altro elemento è l’analisi dell’andamento dell’autoesclusione. Analizziamo per questo i dati dal 2021 al 2023, perché in tutte le tipologie c’è stata una crescita dell'utilizzo di tale strumento negli ultimi anni; a fronte di un andamento del gioco a distanza cresciuto nel tempo, abbiamo anche una crescita delle tipologie di autoesclusione. Molto spesso il giocatore utilizza più volte lo strumento dei 30, 60 e 90 giorni di esclusione per arrivare poi a quello indeterminato. Uno strumento che può essere utilizzato anche per mantenere un budget e non superarlo. Terzo punto è il customer (player) journey, che è stato utile per capire le esigenze del giocatore”.