La Pietra (Masaf): 'Ippica, il movimento italiano ha cambiato passo'
Il sottosegretario Patrizio La Pietra (Masaf) mette in evidenza i numeri in crescita dell'allevamento italiano del trotto.
Scritto da Redazione
Patrizio La Pietra, sottosegretario al ministero dell'Agricoltura © Masaf - Sito ufficiale
“Dalla diffidenza internazionale agli applausi. L’ippica italiana ha cambiato passo e ci viene riconosciuto anche da chi, fino al recente passato, non ha lesinato critiche nei confronti del nostro sistema. In occasione della grande serata di corse di Vincennes, con le finali del circuito Uet, si sono svolte nella giornata due assemblee importanti in ambito europeo: il board riservato alla situazione dell'allevamento continentale del cavallo trottatore e l'assemblea unitaria dell'organismo che governa il trotto europeo. Il dato che più ha riscosso consensi riguarda i numeri dell'allevamento italiano, con un andamento a dir poco lusinghiero, in controtendenza rispetto a quanto accade in quasi tutto il resto d'Europa”.
Queste le prime dichiarazioni del sottosegretario al ministero dell'Agricoltura, Patrizio La Pietra, dopo le assemblee dell'Unione europea del trotto tenutesi in occasione del Gran prix andato in scena all'ippodromo Vincennes di Parigi l'11 ottobre.
In Italia la riduzione del numero dei nati si è attestata sul 3 percento, come evidenziato dai numeri diffusi dal Masaf, che riportano per il 2024 la nascita di 2127 puledri, a fronte dei 2199 del 2023. Sono stati utilizzati 208 stalloni contro i 227 dell'anno precedente. In questo quadro estremamente positivo va registrata anche la conferma dell'inserimento all'interno del circuito Uet per il prossimo anno del Gran premio Costa Azzurra di Torino, in programma ad aprile.
“Un forte apprezzamento – aggiunge il sottosegretario La Pietra - nei confronti dell’ippica italiana è arrivato anche sul versante del benessere animale, come dimostrato dal veder riconosciuta la bontà dell'iniziativa di far partire già dal primo gennaio, in anticipo sui termini precedentemente stabiliti, la nuova regolamentazione sul ridotto uso della frusta. Anche su questo fronte, per noi fondamentale, finalmente non arranchiamo più dietro i sistemi ippici esteri, ma diventiamo precursori di comportamenti virtuosi e diamo l’esempio anche a Paesi che vantano tradizione e competenze di primaria importanza”.