Allevamento cavalli, appello a Chiodi (Masaf): 'Iva al 5,5 percento per evitare il default'
Roberto Mazzucato (trotto) chiede al direttore della Direzione per l'ippica, Remo Chiodi provvedimenti per scongiurare il crollo degli allevamenti di cavalli italiani, il taglio dell'Iva su vendita dei puledri e spese di allevamento come in Francia.
Scritto da Redazione
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“È un autentico miracolo quello che stanno facendo i cavalli italiani all'estero e io sono l'unico che giornalmente lo testimonia sui social. La qualità che noi, in pochi, abbiamo importato dall'America e dalla Francia negli anni 90, investendo in stalloni, puledri e fattrici, fior di denari e passione nel miglior sangue del mondo e che poi si è espansa nell'allevamento, se la stanno scippando alle aste approfittando della nostra ormai endemica crisi, francesi, svedesi, scandinavi, tedeschi, olandesi etc.
In Italia ormai hanno chiuso grandi marchi e altri stanno chiudendo.”
Inizia così la lettera aperta inviata al direttore generale della Direzione generale per l'ippica, Remo Chiodi, da Roberto Mazzucato, punto di riferimento del trotto italiano e animatore di alcuni dei gruppi Facebook più seguiti in materia di ippica.
Mazzucato quindi propone un quadro – abbastanza desolante - della situazione dell'allevamento italiano. “Toniatti (Roberto Toniatti, presidente dell’Anact - Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore, Ndr) ha lasciato vuote 40 fattrici, altri lo stanno seguendo.
In Italia sono nati 2700 puledri contro 12mila francesi e oltre 6mila svedesi. Come si può dire che abbiamo i mezzi per competere?
Abbiamo i mezzi per fare miracoli... forse.
Ma pure quelli finiranno, fra i proclami elettorali e l'indifferenza dei politici”.
Mazzucato quindi chiede provvedimenti urgenti per salvare il futuro degli allevamenti italiani di cavalli: “Se il Parlamento non approva una legge che riformi seriamente e rilanci l'ippica in tempi brevi, il default è dietro l'angolo. Se non decretano l'Iva al 5,5 percento nella vendita dei puledri e nelle spese di allevamento come hanno fatto i francesi, che hanno politici seri e agricoltori tosti, le aste di settembre saranno un disastro annunciato”.