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Ippica, il settore: 'Urge intervento sulla tassazione delle scommesse'

05 ottobre 2024 - 09:53

Il tema, insieme con la creazione di un'Agenzia specifica per il settore, è stato al centro della tavola rotonda sull'ippica italiana tenutasi nell'ambito del G7 Agricoltura.

Scritto da Redazione
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"Non si può continuare a chiedere allo Stato di sovvenzionare l’ippica sine die.".
È stato questo uno degli assunti emersi dalla tavola rotonda che si è tenuta all’ippodromo di Siracusa nell'ambito del G7 Agricoltura, avente come tema “L’Ippica italiana dal G7 di Siracusa agli Stati generali di Verona” alla quale sono intervenuti il sottosegretario con delega all’ippica Patrizio La Pietra e il direttore generale per l’ippica Remo Chiodi.

Una frase, quella riportata in apertura, che è stata pronunciata dallo stesso sottosegretario e che sottolinea la necessità di reperire nuove risorse e nuove fonti di finanziamento. Da questo punto di vista appare pertanto fondamentale la necessità di portare avanti quella riforma, innanzitutto per mezzo della creazione di una Agenzia che sovrintenda al settore, ma anche passando dalle scommesse attraverso una revisione delle aliquote di tassazione delle scommesse a quota fissa che ormai appare improcrastinabile. 

Un concetto ben chiaro praticamente a tutti i numerosi intervenuti e che è stato espresso compiutamente anche da Michele Rosi, Coo di Mst, società specializzata nella fornitura di soluzioni tecnologiche connesse al mondo dell’ippica, che ha posto l’accento sui benefici che potrebbero scaturire da una riforma di questo mercato: "La concorrenza delle altre forme di betting, relativamente all’ippica, potrebbe essere definita quasi 'sleale' se si pensa che prodotti di gioco concorrenti hanno il vantaggio di avere una tassazione pari a circa il 50 percento rispetto a quella delle scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli e questo senza quel retroterra di cultura, passione, lavoro e conoscenze che questo sport si tramanda di generazione in generazione. In assenza di un intervento urgente per l’allineamento delle aliquote del prelievo sul gioco delle corse dei cavalli a quota fissa alle corrispondenti previste per le scommesse sportive e sugli eventi simulati, la raccolta di betting dell’ippica a quota fissa e conseguentemente la quota parte di finanziamento della filiera, continueranno a contrarsi, con il rischio concreto di arrivare a livelli marginali. Per tale ragione – ha proseguito il Coo di Mst – è necessario porre al centro dei prossimi Stati generali il tema delle scommesse, considerando quale obiettivo primario dei prossimi interventi legislativi e regolatori il rilancio della raccolta di gioco, in assenza del quale l’intera filiera ippica è destinata alla chiusura. In tale ottica è fondamentale dare seguito alle proposte di intervento indicate dai principali operatori di gioco italiani proprio un anno fa, a Verona, e ben riassunte nel position paper 'La promozione del settore ippico tra riforma delle scommesse e apertura al grande pubblico” sottoscritto dagli stessi e condiviso dal Masaf e da Adm'".

In termini di individuazione di maggiori risorse per la filiera ha parlato anche Graham Wood, Senior International Development di Bet365, che ha sottolineato la necessità di una revisione delle norme relative al decreto Dignità che impediscono la sponsorizzazione delle corse dei cavalli da parte delle società di scommesse. Dalle sponsorizzazioni, soprattutto per gli eventi più importanti, potrebbe arrivare un buon incremento del montepremi, quindi una maggior gratificazione per i proprietari, una spinta all’acquisto di cavalli sempre migliori e più qualitativi, e di conseguenza un miglioramento dell’appeal delle corse italiane stesse, caratteristica fondamentale per poter poi "vendere” il prodotto scommessa e generare altri introiti in quello che diventerebbe un circolo virtuoso e altamente produttivo.7

L’obiettivo di questa tavola rotonda era dichiaratamente quello di arrivare alla manifestazione di Verona con un’agenda piena di argomenti e proposte da mettere sul tavolo per poi avviare quell’azione politica indispensabile per riuscire a portare avanti le riforme, anche strutturali, che servono per il rilancio dell’ippica italiana. Un obiettivo che potremmo definire raggiunto e che ora va ulteriormente alimentato ma che, a detta di tutti, indubbiamente non può prescindere da un mercato delle scommesse reso più equo, più snello e in grado di generare quegli introiti che solo pochi anni fa consentivano l’autosufficienza di tutto il comparto ippico.


 

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