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Cgil, Cisl e Uil su ippodromo Capannelle: 'Ritirate bando, non tutela lavoro'

26 ottobre 2024 - 09:22

I sindacati sono preoccupati per il futuro occupazionale di lavoratori diretti e stagionali, nonché delle attività connesse alle corse e alle scuderie.

Scritto da Dd
Da pagina Facebook Ippodromo delle Capannelle

Da pagina Facebook Ippodromo delle Capannelle

Da Cgil, Cisl e Uil un appello urgente a Roma Capitale per il ritiro del bando sull'affidamento dell'ippodromo delle Capannelle. Secondo i sindacati è necessario un incontro urgente con l'Amministrazione comunale in quanto le disposizioni contenute nel bando non garantiscono adeguatamente i posti di lavoro.

Questo in estrema sintesi il contenuto di una nota congiunta, firmata dai segretari Roma e Lazio di Slc-Cgil Alessio Pasqualitti, Uilcom-Uil Franco Marziale e Fisascat Cisl Carlo Bravi, con la quale i rappresentanti sindacali esprimono la loro preoccupazione per il futuro occupazionale di lavoratori diretti e stagionali, ma anche per tutte quelle attività connesse alle corse e alle scuderie, compresi i 500 cavalli che sono ospitati all'interno. A inizio ottobre Hippogroup ha chiesto a tutti di prepararsi a sgomberare i locali entro il 31 dicembre prossimo.

Nel gennaio scorso, ricordano i sindacati nella nota, il Comune di Roma aveva nominato l'Hippogroup custode temporaneo dell'impianto, ma nei mesi successivi la situazione si è complicata: dopo l'avvio di una procedura di licenziamento collettivo da parte di Hippogroup, a giugno, si sono susseguiti numerosi incontri con l'assessore allo Sport Alessandro Onorato, nel tentativo di garantire la salvaguardia occupazionale.

In tutto ciò si inserisce anche il contenzioso che Hippogroup ha attualmente in piedi con il comune di Roma per un problema dovuto durante amministrazione Raggi, durante la quale il canone di affitto è stato portato da 60.000 euro a milioni di euro.

Così si arriva al bando di gara, pubblicato qualche giorno fa, il 18 ottobre scorso, ha subito sollevato numerose critiche.

I sindacati ora denunciano l'assenza di una clausola sociale pura e la presenza di una "percentualizzazione dell'occupazione" che si lega a punteggi di aggiudicazione. Inoltre, il canone d'affitto di partenza è fissato a 40.000 euro, rispetto ai 130.000 euro attuali. Altri aspetti problematici includono l'assenza del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di riferimento e la mancata chiarezza sul futuro dei lavoratori. "Nel bando", scrivono i sindacati in aggiunta, "è previsto il sub appalto cosa che mette ancora più a rischio la tenuta dei livelli occupazioni e la tenuta economica del salario".

Anche l'indicazione che le attrezzature necessarie per il funzionamento dell'impianto (staccionata, fotofinish, telecamere, tornelli di ingresso dei cavalli, etc) sono di proprietà dell'attuale gestore rischia di ritardare l'inizio della stagione ippica, prevista per gennaio.

I sindacati, condividendo anche alcune perplessità di alcuni esponenti politici locali, evidenziano che senza una gestione certificata dal Comune, il ministero non potrà assegnare le corse, portando a una sospensione delle attività. "Il ministero deve far uscire il calendario", specificano i sindacati, "e può assegnare le corse solo se c'è un soggetto che ha la gestione dell'ippodromo cartificata dal Comune", ma ormai "i tempi per questo sono strettissimi".

Per queste ragioni, hanno formalmente richiesto un incontro con le autorità locali per discutere della salvaguardia dell'occupazione e della valorizzazione di un patrimonio storico fondamentale per Roma. La situazione resta quindi critica, con la necessità di un rapido intervento per garantire il futuro dell'Ippodromo delle Capannelle e dei suoi lavoratori, "al fine di salvaguardare", chiosano i sindacati, "sia l'occupazione sia un patrimonio storico e importante per la città di Roma e del territorio come è quello di Capannelle".

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