Fra i tanti problemi dell'ippica italiana non ci sono “solo” la cronica mancanza di risorse, i ritardi nei pagamenti dei premi o la necessità ancora non soddisfatta di un vero progetto di riforma, ma “anche” la scarsa conoscenza dello stesso al di fuori della cerchia degli appassionati di lunga data.
Forse per mancanza di visione o per un impiego non calibrato delle risorse a disposizione, sicuramente il comparto fa le spese anche di un difetto di comunicazione verso il grande pubblico, rimasto fermo in molti casi ai tempi del Totip o di film cult come “Febbre da cavallo”.
Ma c'è un caso di cronaca che in questi ultimi giorni fa capire come forse basterebbe “poco” per riportare l'ippica nelle case degli italiani, per farla conoscere ed apprezzare anche da chi magari non ha mai visto una corsa dal vivo e invogliarlo a mettere piede negli ippodromi italiani e a riempirne le tribune.
Parliamo dell'iniziativa promossa da Filippo Lago, giovane giornalista internazionale, cronista, allevatore, e promotore di un progetto di multiproprietà riguardante un puledro del suo allevamento di cavalli trottatori: Gougeon, nipote del campione Varenne, e ora patrimonio comune del paese di Galliera Veneta. Ogni cittadino potrà acquistare una quota del cavallo e quindi diventarne comproprietario, anche se nella vita mai avrebbe pensato di poterselo permettere.
Un'idea semplice ma d'effetto, che grazie alla tenacia di Lago è rimbalzata prima sui social e poi sui media locali e quindi nazionali, finendo anche sui tg di Rai e Mediaset, come accaduto alle gesta di Varenne ormai 20 anni fa.
Il primo ad esserne entusiasta è proprio il giovane allevatore che sulla sua pagina Facebook esprime il suo ringraziamento per tutto quanto ha ricevuto in queste ore, e “una 'tirata di orecchie' a quell'ippica che fino ad ora non è uscita dal proprio guscio. Mai mi sarei aspettato di ricevere così tanto, volevo solo fare qualcosa di positivo per l'ippica e per il mio territorio, ma tutto questo non lo avrei minimamente immaginato. Finalmente l'ippica al TG1, fiero di esserne il protagonista. Ho sempre detto che per l'ippica ci sarò sempre e sono ancor più felice che sia coinvolto il mio paese, Galliera Veneta”.
Un successo nato “dal basso” che potrebbe essere replicato e magari ispirare gli operatori del settore così come il ministero dell'Agricoltura e le associazioni rappresentative a cambiare sguardo, adottando una prospettiva e un metodo diverso per promuovere l'ippica e far diventare gli ippodromi dei veri tempi dell'ippica, luoghi di aggregazione e di intrattenimento a 360 gradi, come auspicato ormai da anni. E a farli tornare "vivi" come meritano.