Galoppo: il 2 febbraio c'è il Comitato Pattern, e l'Ang aspetta il confronto con il Masaf
Manca solo una settimana alla seduta del Comitato Pattern, nella quale l'Italia del galoppo dovrà presentare alcune garanzie per evitare il declassamento. Ma l'Ang attende ancora la convocazione del Masaf.
“L’Italia fa parte dell’European pattern committee e ha aderito agli accordi internazionali che mirano ad armonizzare le disposizioni dei vari Regolamenti delle corse dei Paesi aderenti, in modo da evitare gravi disparità o contraddizioni nelle normative in vigore emanate nei Paesi membri”.
Lo ricordava il ministero dell'Agricoltura nell'aprile dello scorso anno, pubblicando il decreto che ha modificato il regolamento del galoppo e integrato le disposizioni applicative sulla programmazione delle corse.
Una frase che ora, alla fine di gennaio 2023, torna d'attualità, in vista del 2 febbraio, data in cui si terrà la seduta del Comitato pattern (l'organismo europeo che sovrintende al controllo della qualità delle corse di ciascuna nazione) e in cui l'Italia del galoppo dovrà presentare una serie di garanzie per non rischiare il declassamento.
C'è solo una settimana di tempo quindi per definire il tutto e non è stato ancora fissato un incontro fra i rappresentanti del ministero dell'Agricoltura e quelli dell' Ang - Associazione nazionale galoppo, l'interlocutore tecnico riconosciuto su tale questione.
Le garanzie che l'Italia dovrebbe dare al Comitato pattern sono collegate innanzitutto al cronico ritardo dei pagamenti che affligge l'ippica. Come sottolineato da Stefano Luciani - vice presidente dell'Ang e presidente dell'Associazione nazionale allevatori cavalli purosangue - in una recente intervista a GiocoNews.it, “questo cronico ritardo ha fatto sì che negli ultimi anni gli stranieri, non più sicuri di essere pagati, hanno cominciato a frequentare sempre meno le nostre corse, e il loro livello è andato abbassandosi progressivamente. Ora siamo arrivati al punto di non ritorno: se non riusciremo a dare garanzie in questo senso rischiamo di essere estromessi dal salotto buono del galoppo europeo, con conseguenze devastanti per allevatori, proprietari e per tutta la filiera: se le nostre corse non sono appetibili infatti anche il valore dei cavalli diminuisce”.
Il Comitato pattern inoltre “chiede la tempestività dei pagamenti, un maggiore interscambio con il ministero dell'Agricoltura sulla gestione della lotta al doping e una maggiore condivisione di dati, su tutti gli aspetti della vita ippica, come fanno altri Paesi europei in virtù di regole comuni scritte che vanno osservate. L'Italia quindi deve recuperare credibilità a livello internazionale in tempi brevi per preservare il patrimonio genetico dei suoi allevamenti”.
Già la scorsa estate il Comitato pattern aveva bacchettato il nostro Paese dopo gli scioperi indetti dai dipendenti di alcuni impianti per manifestare la propria contrarietà al nuovo contratto nazionale per i lavoratori degli ippodromi che avevano fatto saltare alcune delle corse in calendario, intimando“gravissime conseguenze” in caso di mancato rispetto del programma.
Un motivo in più per fare presto, viste le conseguenze ancora più gravi che rischiano la filiera del galoppo e l'ippica intera se non riuscirà a garantire una maggiore affidabilità.
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