Hippogroup: 'Ippodromo Capannelle restituito al Comune il 31 agosto'
Hippogroup Roma Capannelle restituirà l'ippodromo al Comune in mancanza di un accordo con la società e del supporto del Mipaaf.
"Oggi dopo oltre sessanta giorni non abbiamo ricevuto alcun contatto. La società Hippogroup Roma Capannelle, dopo aver perso negli ultimi anni alcuni milioni di euro, non può continuare una gestione in perdita e senza un piano di rilancio, sottoposto senza risposta al Comune da quattro anni, per cui sono necessari tempi di detenzione del comprensorio congrui e soprattutto certi. In mancanza di un intervento tempestivo di Roma Capitale che trovi un accordo con la Società, anche con la partecipazione del Mipaaf l’attività ippica terminerà con la pausa estiva e l’ippodromo verrà restituito al proprietario il 31 agosto".
Lo comunica, in una nota la società Hippogroup Roma Capannelle, gestore dell'ippodromo capitolino, alla luce del perdurante silenzio del Comune di Roma che con l’assessore Daniele Frongia lo scorso marzo aveva promesso di trovare un'intesa per consentire la gestione dell'impianto fino all’assegnazione del bando, non oltre il 30 giugno 2020.
LA VICENDA - In data 14 marzo 2018, scrive la società nalla nota, "dopo reiterate richieste d’incontro siamo stati ricevuti dall’assessore Frongia, dal presidente della Commissione Sport Diario e dall’avvocato Saolini. Abbiamo preso atto della posizione di Roma Capitale che ritiene di non poterci riconoscere il prolungamento della concessione, un nostro preciso diritto sancitodal 'Regolamento comunale degli impianti sportivi' vigente quando accettammo di trasferire a Capannelle il trotto, peraltro confermato anche dal nuovo regolamento di recente approvazione. L’amministrazione ritiene invece obbligatorio indire una gara di evidenza pubblica. Abbiamo presentato documenti inoppugnabili che evidenziano come la società non possa continuare a gestire l’ippodromo in attesa di bando di incerta emanazione senza sopportare nuove pesanti perdite economiche. Il tutto aggravato dalle difficilissime situazioni finanziarie degli ippodromi italiani per gli illeciti ritardi dei pagamenti da parte del Mipaaf. Ad oggi residuano consistenti incassi del 2017, e per il 2018 dopo aver operato per cinque mesi, non solo non abbiamo incassato un euro, ma ci e’impossibile emettere fatture non disponendo di un contratto che evidenzi l’entità delle erogazioni di nostra competenza. Il lungo incontro del marzo scorso con l’assessore ha permesso di individuare una possibile intesa e ha promesso una seconda convocazione entro due settimane, al massimo subito dopo Pasqua. Ha poi riferito una sintesi del colloquio, con toni ottimistici ai rappresentanti delle categorie del galoppo e del trotto ricevute subito dopo, alla nostra presenza. A stretto giro abbiamo fornito all’assessore una proposta di protocollo d’intesa, abbiamo sollecitato il nuovo incontro con infinite telefonate e una raccomandata in data 8 maggio 2018".
SALVARE L'IPPICA ROMANA - "La chiusura di un complesso così importante e glorioso nel mondo non è responsabilità nostra ne dei nostri azionisti che hanno sempre contribuito con risorse finanziarie, gestionali, e di passione. La Società gestisce per conto del Ministero delle Politiche Agricole ippodromi di proprietà di Roma Capitale, tutti hanno interesse che l’ippica romana non chiuda. Attendiamo senza più fiducia i prossimi giorni che saranno decisivi", conclude Hippogroup Roma Capannelle.