La delibera di Giunta di Roma Capitale che sancisce la proroga di un anno per la gestione dell'ippodromo delle Capannelle da parte di Hippogroup c'è ed è stata pubblicata, ma perché allora il ministero dell'Agricoltura ancora non riconosce la società di corse e non modifica il calendario nazionale delle corse?
A rispondere a questa domanda è Maria Cristina Pansini, presidente dell'associazione Nuovo galoppo Italia.
“La vicenda Capannelle ancora non si definisce. La delibera di Giunta tanto sospirata, che tutto il settore credeva avrebbe messo la parola fine alla situazione che l’intero comparto sta vivendo, purtroppo non è sufficiente: mancano infatti i disciplinari di concessione richiamati nella delibera stessa.
Senza i disciplinari di concessione la delibera non può essere inviata da Roma Capitale al Ministero e senza la delibera la Direzione generale per l’ippica non può redigere il decreto di riconoscimento. E senza il decreto di riconoscimento non si possono organizzare le corse nell’ippodromo di Capannelle”, esordisce Pansini.
“Se non fosse una tragedia sembrerebbe la trama di un film comico. Mentre Roma Capitale, con comodo, elaborerà il disciplinare di concessione per il quale, tra l’altro, ritiene di dover chiedere un parere ad una nota società di consulenze finanziarie, per l’esatta determinazione dell’importo del canone di concessione, tutto il settore aspetta e spera.
Questi signori non si rendono conto non solo della perdita economica che tutti gli operatori hanno subito fino ad oggi, ormai siamo ad un mese di stop forzato che equivalgono a quasi 1.000.000 di euro persi, ma neanche di quanti altri giorni si dovranno aspettare prima di rivedere i cavalli in pista.
Sì, perché in pochi pensano ai cavalli che sono i protagonisti delle corse e che sono quelli più penalizzati da questo stop. Gli allenatori, senza una prospettiva, senza un calendario che tipo di lavoro fanno fare ai loro cavalli? Si fa ginnastica? Si galoppa? Si allunga? Si fermano? E poi i cavalli si fanno male e sì, si fanno male perché gli infortuni capitano durante gli allenamenti, non in corsa ed in questo caso stiamo vivendo un mese, per ora, di allenamenti senza corse.
Poi si sente dire 'non vi preoccupate, poi le corse le recupereremo'; ma cosa recupereremo?”, domanda la presidente dell'associazione Nuovo galoppo Italia.
“Anche se ci fosse questa possibilità non è che si possano organizzare corse tutti i giorni, ci vuole un criterio, i cavalli hanno bisogno di correre con dei giusti intervalli di recupero, non si possono concentrare le corse non svolte in gennaio nel mese successivo correndo sette giorni su sette. Purtroppo, sembra assurdo, ma tutti gli attori di questa vicenda non conoscono il settore oggetto delle loro decisioni e così mentre gli umani deliberano i cavalli aspettano e gli operatori si disperano, ma Nuovo galoppo Italia è pronta a tutelare gli interessi dei propri associati in ogni sede perché qualcuno è sicuramente responsabile di tutto questo, di certo non gli operatori ippici”.
Anche i vertici del ministero dell'Agricoltura, interpellati da GiocoNews.it, dicono di essere “in attesa”, dopo aver chiesto i disciplinari di concessione.
IL SIAG INCALZA ONORATO E LANCIA LA PROTESTA - In attesa della replica del Comune di Roma, a prendere posizione sulla vicenda è il Siag -
Sindacato italiano allenatori guidatori: “Come al solito siamo di fronte sempre allo stesso 'gioco delle tre carte': dopo la delibera pubblicizzata dall'assessore Alessandro Onorato, al Masaf il direttore generale, il sottosegretario e il ministro devono ricevere gli atti finali per concretizzare la proroga della gestione di Capannelle. Da 15 anni lo svolgimento delle corse nell'ippodromo romano continua a essere minato da giunte che non hanno mai fatto un bando.
Noi come rappresentanti dei guidatori e degli allenatori chiediamo all'assessore di mantenere la parola data a tutti i lavoratori del settore, di dare per un anno l'ippodromo a Hippogroup e poi di fare in 90 giorni un bando che assegni la gestione.
Intanto, ci riserviamo di organizzare proteste nelle strade di Roma, con regolari permessi”.
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