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Ippodromo Follonica, l'opposizione: ‘Attività sportive del 2025 a rischio’

15 ottobre 2024 - 11:31

Per alcuni consiglieri comunali di Follonica è evidente ‘il rischio che nel 2025 le attività sportive dell’ippodromo possano essere compromesse’.

Scritto da Redazione
Pagina facebook ippodromo Follonica

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A che punto siamo con la revoca della convenzione stipulata tra il Comune e la società Follonica corse cavalli per la gestione dell'ippodromo?”

A domandarlo sono le consigliere e i consiglieri di opposizione, Emanuele Betti (lista Andrea Pecorini sindaco), Francesco Ciompi (lista Follonica a sinistra per Pecorini), Mirjam Giorgieri (Partito democratico), Giacomo Manni (Partito democratico), Andrea Pecorini (lista Andrea Pecorini sindaco) e Francesca Stella (Partito democratico) che hanno recentemente protocollato una mozione per sollecitare la prosecuzione dell'iter da parte dell'Esecutivo insediatosi dopo le elezioni amministrative tenutosi a giugno 2024. 

L'ippodromo di Follonica è infatti in attesa della pubblicazione del bando per la nuova gestione da parte del Comune, dopo che il consiglio comunale a dicembre 2023 ha disposto la revoca della concessione a Follonica corse cavalli, che a sua volta ha presentato ricorso al Tar. Al momento la gestione in essere resta confermata fino alla fine del 2024 ma a breve sarà necessario attivarsi per garantire la continuità delle corse.

“Al termine della scorsa consiliatura – proseguono i consiglieri - il percorso che interessa la struttura sportiva era stato ben delineato grazie ad un lavoro puntuale e complesso. Oggi, però, tutto sembra essersi fermato. Il rischio concreto che si corre è che si vada a compromettere lo svolgimento delle attività sportive per l’anno 2025 in fase di programmazione dal ministero dell'Agricoltura e, soprattutto, cosa ben più grave, che non venga più garantito il mantenimento dei posti di lavoro tuttora presenti nell'impianto e si lasci all’abbandono l’intera struttura", sottolineano i consiglieri d'opposizione. “Era stato il consiglio comunale a prendere atto delle violazioni da parte del concessionario dell’ippodromo, ai fini dell’applicazione dell’articolo 20 della Convenzione, che dispone la decadenza della concessione stessa nel caso di grave violazione degli obblighi della convenzione urbanistica."

Lo scorso marzo la giunta comunale guidata dall'allora sindaco Andrea Benini aveva quindi dato mandato agli uffici comunali di “intraprendere ogni azione necessaria ed opportuna, dopo aver accertato il mancato rispetto degli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la presenza di occupanti senza titolo all'interno delle foresterie dell'ippodromo”. Una decisione presa grazie a un iter lungo un anno e mezzo, fatto di accertamenti che avevano interessato il parcheggio dell’ippodromo, la verifica della presenza di occupanti senza titolo in una porzione della foresteria e l’accertata cattiva manutenzione degli immobili, oltre al mancato utilizzo della Club house e del ristorante all’interno dell’impianto sportivo. 

“La delibera presentata in consiglio comunale si componeva di due allegati fondamentali: la relazione sulle contestazioni delle diverse violazioni messe in atto e il documento che contiene le considerazioni riguardo le destinazioni urbanistiche dell’ippodromo", sottolineano Betti, Ciompi, Giorgieri, Manni, Pecorini e Stella.

Oggi l'opposizione in Consiglio chiede al sindaco di centrodestra Matteo Buoncristiani di proseguire l'iter di revoca contestualmente a quello che riguarda la variante urbanistica che dovrà prevedere “lo scorporamento delle foresterie dall'attività sportiva in modo da procedere per una gara di affidamento della sola impiantistica sportiva, un diverso utilizzo delle foresterie, nonché valutare possibili nuove destinazioni dell’impianto, in coerenza con quanto previsto dalla disciplina del nuovo Piano strutturale recentemente approvato. Un atto necessario per garantire le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, lo svolgimento delle attività sportive che risultano già programmate o in via di programmazione da parte del ministero dell'Agricoltura e il mantenimento dei posti di lavoro e comunque dell’indotto economico di tali attività.”

 

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