Come mai non si parla di ippica nel testo del riordino contenuto nella legge delega per la riforma fiscale approvato ai primi di agosto?
La domanda aleggia, spontanea, nel comparto, specie se si riporta la mente al documento relativo all'intesa sul riordino del gioco pubblico sancita dalla Conferenza unificata il 7 settembre 2017, in cui, invece il Governo si proponeva esplicitamente di completare con l'allora ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali le modalità di rilancio del settore ippico e della Lega ippica.
Un tema che nel riordino di cui si attende il relativo decreto attuativo non viene toccato, ma che è ovviamente di primaria importanza per gli ippici, considerando la crisi che permea il settore da oltre 10 anni e che finora non ha trovato una soluzione strutturale.
Federippodromi, una delle maggiori associazioni rappresentative delle società di corse italiane, ad esempio ha trasmesso al ministero dell'Economia e delle finanze un documento ad hoc, proprio in ottica delega fiscale.
In esso si ricorda che la legge di Bilancio per l'anno 2018 “già conteneva una importante riforma delle scommesse ippiche attuata solo nella parte della tassazione sul margine delle scommesse a quota fissa, mentre il resto dei provvedimenti come unificazione dei due totalizzatori con istituzione del totalizzatore unico e unita di scommessa base unica riforma della scommessa tris/quartè/ quinté con creazione di vincite di seconda e terza categoria ampliamento delle combinazioni di scommessa, istituzione di un jackpot alfa numerico inspiegabilmente non è mai stata attuata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli”. Secondo Federippodromi inoltre andrebbe “creato un nuovo prodotto popolare a base ippica di sviluppo intuitivo da parte di tutti i clienti 'generalisti' e di facile commercializzazione sulla rete terrestre allargata da allineare al Superenalotto o al Gratta & Vinci. Il prodotto 'generalista' va inserito nel portafoglio della rete di bar, tabacchi e ricevitorie quale prodotto multi-concessionario, in modo di garantirne la massima diffusione e promozione”, si legge nel documento.
Quindi, per Federippodromi si rende necessario inserire in sede di attuazione della "delega fiscale" un apposito strumento regolatorio che consenta di avviare un percorso virtuoso anche a vantaggio delle Amministrazioni pubbliche locali proprietarie degli ippodromi, affinché vedano “valorizzati i loro asset e circoscritta in aree vocate e facili da controllare e governare, una parte significativa della raccolta del gioco fisico delle proprie città”.
Nel documento presentato dall'associazione al Mef quindi si legge: “A suo tempo la legge delega (art.14 comma 2 L.11 marzo 2014,n.23), mai attuata, di riforma del sistema fiscale prevedeva 'un fondo annuale di dotazione per lo sviluppo e la promozione del settore Ippico alimentato.....dal giochi pubblici raccolti all'interno degli ippodromi', un aggiornamento della tematica potrebbe essere riassunto come: 'A tutela del particolare valore storico, turistico, sportivo e culturale degli ippodromi, nonché nell'esigenza di provvedere alla ristrutturazione e ammodernamento di tali importanti strutture in riconducibili al patrimonio di pubbliche amministrazioni locali, entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge di riforma, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, ai sensi delle disposizioni di cui all'articolo 7, comma 10, del decreto legge 15 settembre 2012, n. 158, convertito con modifiche dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, dovrà emanare disposizioni speciali per l'insediamento di locali per la commercializzazione del gioco pubblico lecito nelle strutture degli ippodromi a condizione che siano accessibili unicamente dal loro interno. Tali disposizioni varranno in deroga alle normative locali in tema di distanze da luoghi sensibili ed orari di apertura purché gli ingressi siano controllati per l'intera durata giornaliera di attività. Al fine di contribuire alla manutenzione e all'adeguamento delle strutture degli ippodromi ed alla organizzazione delle corse ivi programmate, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, dovrà stabilire che una quota pari al 30 percento delle entrate erariali rivenienti dell'intera raccolta di giochi realizzata dai riferiti punti per la raccolta all'interno degli ippodromi, sia destinata al ministero delle Politiche agricole alimentare e forestali o ad altro organismo preposto al finanziamento del settore. Con decreto dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli si individueranno i criteri proporzionali e le modalità di assegnazione delle somme di cui sopra ai gestori degli ippodromi con il vincolo di destinazione d'uso ai fini di contribuire alla manutenzione e all' adeguamento delle strutture con obbligo di rendicontazione”.
Il Coordinamento ippodromi, attraverso Attilio D'Alesio, invece fa riferimento alle tante “questioni in sospeso” e commenta: “Siamo ancora in attesa della necessaria ed urgente riforma dell’ippica discussa più volte nelle commissioni parlamentari ed anche con il sottosegretario La Pietra.
Per ora sulla costituenda agenzia ippica non ci sono stati sviluppi e tutto è fermo.
Aspettiamo anche la nomina del direttore dell’ippica per poterci dialogare e provare a risolvere i tanti problemi presenti.
Vorremmo discutere anche del finanziamento degli ippodromi, del calendario e del montepremi per l’anno prossimo e siamo in attesa della convocazione promessa dal sottosegretario per discutere anche del contratto degli ippodromi 2024, del pagamento dei premi e di tanto altro per rilanciare l’ippica nazionale”.
Il riferimento è in primis al disegno di legge per l'istituzione dell'Agenzia autonoma per la promozione, lo sviluppo e la tutela dell'ippica nazionale, presentato dal senatore Patrizio Giacomo La Pietra (Fratelli d'Italia), attuale sottosegretario al ministero dell'Agricoltura con delega all'ippica. Agenzia alla quale, che secondo quanto detto dallo stesso La Pietra qualche mese fa, si potrà lavorare dopo aver “sistemato tutto il resto, l'organizzazione generale”.
Un percorso in cui è compreso anche la nomina del direttore della nuova Direzione ippica, la cui costituzione è stata sancita ufficialmente lo scorso aprile, attraverso un avviso di interpello pubblicato sul sito del ministero dell'Agricoltura a luglio.
Sugli altri “nodi” probabilmente l'interlocuzione fra ippici e Masaf riprenderà a settembre, nella speranza che la delega fiscale e il riordino del gioco pubblico, intrecciati anche con il mondo delle corse dei cavalli, diano la spinta in più che serve alla sua riforma.