“La norma approvata dal Governo sulla riduzione dell’imposta sul valore aggiunto al 5 percento sulle transazioni dei puledri che avvengono entro i diciotto mesi dalla nascita rappresenta una svolta epocale. Un provvedimento tanto atteso, capace di generare nuova fiducia a tutto il settore dopo anni di scarsa programmazione e scelte politiche miopi che hanno aggravato i problemi del trotto e del galoppo da sempre fiori all’occhiello del Made in Italy."
Sono Isabella Bezzera, presidente dell’Anac - Associazione nazionale allevatori cavalli galoppo, e Roberto Toniatti, presidente dell’Anact - Associazione nazionale allevatori cavalli trotto, a commentare la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto Omnibus (recante “Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico”), che fra l'altro introduce la riduzione dell’Iva dal 22 percento attuale al 5 percento "per i cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari per cessioni che avvengono entro diciotto mesi dalla nascita".
Diciotto, invece dei dodici previsti inizialmente, termine subito criticato proprio dall'Anac, rilevando come i puledri fino a un anno di età (i cosiddetti "foals") in Italia abbiano un mercato bassissimo.
Notare l'errore è servito, vista la modifica apportata al testo prima della pubblicazione in Gazzetta.
E ne sono convinti anche Bezzera e Toniatti: "La norma pubblicata sulla Gazzetta ufficiale mette fine ad una concorrenza sleale portata avanti da tanti competitor stranieri raddrizzando la prua di una nave da troppi anni alla deriva. Ringraziamo quindi il Mef, il Masaf e il Governo Meloni per aver mantenuto gli impegni e sostenuto gli allevatori italiani che continuano, ogni giorno, a fare bene il proprio lavoro facendo dell’ippica una eccellenza italiana nel mondo”.
Ma non tutti gli operatori dell'ippica sono dello stesso avviso, o almeno, non completamente.
Si potrebbe fare di più per Antonio Viani, presidente dell'Unione proprietari galoppo, che scrive: "Cerchiamo di fare chiarezza. In questi giorni lo Stato ha messo mano alla disciplina dell’Iva per i cavalli.
Un provvedimento richiesto da anni e che, a mio parere, ha una portata storica, perché finalmente anche in Italia si attesta che il cavallo da corsa ha diritto a un’Iva agevolata, in questo caso del 5 percento.
Tale riduzione, dal 22 al 5 percento, è davvero qualcosa di straordinario che va evidenziato e di cui bisogna dire grazie al sottosegretario La Pietra che ha recepito la portata dell’intervento.
Un grazie sentito anche agli amici di Anac che si sono spesi in ogni modo e maniera per raggiungere questo fine e permettetemi anche un grazie a noi di Upg che da tempo battiamo su questo tema e che abbiamo portato all’attenzione del Masaf relazioni precise su questo argomento.
Il risultato però non è ancora raggiunto appieno.
Infatti nel decreto Ominbus, che contiene la suddetta manovra e che trovate qui sotto, si parla di Iva al 5 percento per le cessioni di cavalli entro i 18 mesi dalla nascita, mentre la norma avrebbe dovuto indicare entro il 31/12 dell’anno successivo alla nascita così da includere tutti gli yearling.
Siamo convinti che si sia trattato di un refuso e lavoreremo come sempre perché si possa in sede di emendamenti tornare alla dizione originale.
Ma detto questo voglio ancora ribadire che la portata dell’intervento è storica e apre a una serie di interventi successivi che potranno portare a una riduzione dell’Iva su tutta la filiera, quindi ancora grazie a tutti coloro che si sono impegnati per questo risultato”.
La richiesta di applicare l’abbassamento dell’aliquota Iva al 5 percento, per i puledri fino al 31 dicembre dell’anno successivo alla nascita, d'altronde era stata avanzata dalla stessa Anac, e lo è, ancora, anche da diversi operatori del settore che a mezzo social parlano di "correzione inutile" e auspicano, senza sperarci troppo, un ulteriore intervento. Considerando che le aste incombono.
Anita Carelli, rappresentante dei proprietari del trotto all'interno della Consulta per l'ippica del Masaf, non sa se questo atto "rappresenti l'inizio di una progressione dell'ippica o un'attività a sè stante: se è un'attività a sé stante serve a poco, se invece è l'inizio di un 'qualcosa' allora invece si può anche ragionare su questo. Benissimo che si agevoli l'acquisto dei puledri che hanno compiuto fino a 18 mesi, ma poi come procede questa attività, con quale agevolazione? Perché se è fine a se stessa abbiamo dato il contentino a qualcuno, ma poi a che serve, se non aumentiamo il montepremi, le giornate di corse? L'agevolazione per l'acquisto di puledri ben venga, ma è una goccia nel mare. Io mi auguro che questo atto porti davvero a una nuova fase per l'ippica, che dia nuova luce al settore, altrimenti abbiamo solo accontentato qualcuno, ma non abbiamo sicuramente salvato la filiera".