Talk filiera ippica, Pautasso (Federippodromi): 'Abbassare tasse sulle scommesse ippiche'
Il presidente di Federippodromi sottolinea come una tassazione troppo pesante, come l'attuale, finisca con l'allontanare i giocatori dalle scommesse legali.
"Una tassazione delle scommesse ippiche troppo pesante, come quella attuale, può finire con lo spingere i giocatori, che comunque ci sono, verso siti illegali o allibratori clandestini". A dirlo è Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, intervenuto oggi, 10 ottobre, al talk "La filiera ippica italiana: oltre la crisi, per il rilancio del settore", trasmesso da The Watcher Post.
Il rappresentante di Federippodromi ha sottolineato inizialmente il fatto che vi sia un buon dialogo con la politica, aggiungendo che "non sempre nel passato abbiamo trovato attenzione e competenza come ora", ricordando l'impegno, e i disegni di legge, di Maria Chiara Gadda (Iv), per la disciplina dell'ippicoltura, e del sottosegretario al Masaf Patrizio Giacomo La Pietra (FdI), per la creazione di un'agenzia che si occupi dell'ippica.
Sia il senatore La Pietra che l'onorevole Gadda erano già intervenuti all'inizio del Talk.
Spiegando che come filiera "dobbiamo interagire con le istituzioni e inventarci i modi per creare attività differenti alle corse e ampliare l’utenza, ma anche fare un rinnovamento delle strutture, che sono molto datate. Quest'ultimo passo assieme ai proprietari degli ippodromi e del ministero".
E parlando quindi di scommesse ha sottolineato il fatto che "siamo concessionari dello Stato", aggiungendo che "le scommesse sono la cartina di tornasole immediata di come sta andando il settore".
"La tassazione delle scommesse ippiche", ha quindi continuato, "deve essere equiparata a quella delle scommesse sportive, che sono molto meno tassate, per non parlare delle scommesse virtuali. Questo va fatto altrimenti i giocatori si rivolgono altrove, a siti illegali o ad allibratori clandestini".
E, chidendo il suo intervento: "L’abbassamento della tassazione farebbe sicuramente aumentare il volume delle scommesse e produrrebbe indubbiamente un maggior introito per la filiera ippica, magari non sufficiente a coprire i costi, ma sicuramente sarebbe un segnale".