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Classificazione ippodromi: il punto di vista delle società di corse

19 dicembre 2024 - 10:24

Primi pareri delle società di corse sulla classificazione degli ippodromi pubblicata dal ministero dell'Agricoltura. Ancora dubbi su alcuni criteri, e c'è chi valuta il ricorso.

Scritto da Fm
© Philippe Oursel / Unsplash

© Philippe Oursel / Unsplash

L'inchiostro della firma del direttore generale Remo Chiodi si è appena asciugato sul decreto ministeriale relativo alla classificazione degli ippodromi, ed ecco arrivare i commenti dei rappresentanti di alcune società di corse, raccolti da GiocoNews.it.

A fornire un importante spunto di riflessione, che, ne siamo sicuri, non si esaurirà qui.

E, anzi, siamo pronti ad accogliere altri punti di vista, qualora qualcuno volesse esprimerli. Partendo dall'assunto, ribadito dal sottosegretario Patrizio La Pietra, che si tratta di una classificazione dinamica, “suscettibile di mutamenti” e di un “punto di partenza certo, basato su dati oggettivi, tecnici, che fanno una fotografia precisa degli impianti”, assicurando che in seguito, con la “costituzione di una specifica commissione, sarà valutato anche l’aspetto qualitativo del singolo impianto”.

Partiamo da Agnano – classificatosi primo per il trotto e sesto per il galoppo – e dalle dichiarazioni di Pierluigi D'Angelo, presidente di Ippodromi partenopei.“È certamente da elogiare il lavoro importante messo finalmente in atto dal sottosegretario La Pietra e dalla struttura della Direzione ippica che fa capo al Dg Chiodi. Non mi esprimo in maniera definitiva prima di aver verificato la contezza dei dati forniti da tutte le società di corse (dal momento che in maniera encomiabile, semplice e trasparente sono state rese pubbliche le schede prodotte dalle società sotto la loro esclusiva responsabilità..)”, esordisce D'Angelo. “A prima vista una cosa emerge in maniera eclatante e dirompente, ed è che i centri di allenamento interni agli ippodromi, che sono di supporto al numero dei partenti a giornata di corse e rappresentano un concreto risparmio per i proprietari e per il tanto sbandierato benessere dei cavalli non costringendo gli stessi a spostamenti in van, non sono tenuti in debita considerazione. Basta osservare gli ippodromi, che tutti conosciamo esserne privi, che hanno posizioni di classifica migliori di quelliche ospitano cavalli all’interno... quindi si è preferito un bar o una altalena o migliaia di metri quadri di parco giochi, in ippodromi tutt’ora deserti (il tutto poi da verificare...). Inoltre, nemmeno le piste da un chilometro vengono premiate sufficientemente rispetto a quelle meno selettive di 800 metri: la realtà è sotto gli occhi di tutti gli operatori! Purtroppo, avendo partecipato ai lavori in veste di osservatore - quindi non avendo potere decisionale o di voto - non sono stato poi supportato sufficientemente da chi all’interno della struttura del ministero dell'Agricoltura non ha recepito il mio allarme in tal senso, avendo prima della ufficialità della graduatoria già capito che non si possono tenere in considerazione centri di allenamento esterni agli ippodromi, considerando gli stessi come facenti parte di una unica struttura. Perché così non è.”

Per l'ippodromo della Ghirlandina di Modena – posizionato al 13esimo posto della classificazione – a parlare è Alessandro Arletti, presidente della Società modenese fiere e corse cavalli. “Ho personalmente seguito quasi tutte le riunioni del comitato per la classificazione come membro della Consulta nella parte di uditore e sono personalmente sorpreso di come Modena sia finita 13esima in classifica. Mi pare, da un primo sguardo, che vi siano aspetti che favoriscono le società a cui sono state assegnate più corse nel 2023-2024. Spero di sbagliarmi, ma se così fosse sarebbe un principio a mio avviso sbagliato. Inoltre, noto fra i primi in classifica ippodromi del trotto privi di impianto di illuminazione o con una pista da 800 metri: anche questo è, per quanto mi riguarda, poco comprensibile.
Tutti gli apparati tecnologici del mio ippodromo pare non siano stati presi in alcun modo in considerazione, pertanto analizzerò il contenuto del decreto nei prossimi giorni con molta accuratezza.”

Da Taranto, ecco la voce di Anita Carelli, proprietaria dell'ippodromo Paolo VI. “Un primo giudizio a caldo? Credo che verranno presentati molti ricorsi. Io non so mai stata per il principio della 'quantità', che considero un modo per nascondersi dietro a un lavoro inutile ma giustificato da parte di qualcuno. Per fare un esempio spicciolo: posso avere una casa grandissima ma non fare manutenzione, e una piccola ma investirci. Perché nel secondo caso non dovrebbe essere valutata più dell'altra? Dal mio punto di vista nella classificazione non si è tenuto conto della storicità di alcuni ippodromi, e quando parlo di 'storicità' non mi riferisco a quella che intendono i vip dell'ippica, parlo della memoria ippica, della tradizione, perché è un valore di cui l'ippica ha bisogno, specie in questo momento", sottolinea. "Per quanto riguarda nello specifico l'ippodromo di Taranto noi restiamo alla finestra, ci muoveremo di conseguenza, e non escludiamo che per la prima volta, se sarà necessario, ricorreremo alle vie legali. Poi, dal 1° gennaio 2025 vedremo cosa fare. Sicuramente, a queste condizioni – fra gli ippodromi del trotto Taranto figura al decimo posto nella classificazione pubblicata due giorni fa -, non potremo garantire gli standard assicurati finora. Abbiamo sempre fatto tanta promozione, organizzato tante iniziative, invitato ospiti, ma questo lavoro non è stato riconosciuto minimamente a livello 'morale'. Mi dispiace per chi ci ha seguito finora, perché così tutto si appiattirà in una mediocrità che purtroppo impera non solo nell'ippica ma in generale."

E non finisce qui. Tutto questo infatti si ripercuote nevitabilmente anche sul fronte amministrativo, come spiega Carelli: "Come azienda abbiamo mantenuto gli stessi livelli di assunzioni e di stipendi nel tempo, come quando facevamo 120 giornate di corse, credendo che lo stato di salute del comparto potesse migliorare. Alla luce della classificazione credo che perderemo ancora qualche giornata, considerando che ne faranno meno gli ippodromi che in classifica sono sopra di noi, perciò saremo costretti a rivedere le attività, i servizi che noi ora diamo non potranno più essere sostenuti. Abbiamo un centro di allenamento con 300 cavalli, il che significa personale fisso: se c'è una decurtazione delle giornate di corsa e dei fondi è ovvio che dovremo rivedere anche le assunzioni. L'ippodromo di Taranto è uno dei pochi che ha ancora questa mole di lavoro, l'80 percento degli impianti ha solo il transito. Quindi dal 1° gennaio dovremo rivedere tutto. Noi in questi anni abbiamo apportato tante migliorie: una nuova regia per le riprese tv, nuovi impianti per luci e audio, parterre, scuderie, tribune, che dobbiamo fare di più? Va bene che questo verrà valutato nel 2025, ma intanto per arrivare nel 2026 dovremo stringere la cinghia... Nel complesso, con questa classificazione, per quanto riguarda il trotto, vedo molte società che non meritano di stare in fondo, visti i servizi che offrono.”

 

Dalla Sardegna Giancarlo Scarpa invece porta il suo punto di vista di presidente della Società ippica sassarese, che gestisce l'ippodromo della città. “Io penso che che la classificazione sia stata fatta in base ai dati che il Ministero ha ricevuto dagli ippodromi: su questo punto spero che vengano fatti i sopralluoghi del caso. Per quanto mi riguarda, la nostra posizione nella classifica (la 13esima fra gli impianti del galoppo, Ndr) è migliorata di un posto, ma credo che vada ancora migliorata conoscendo quanto di buono abbiamo fatto quest'anno
Con numeri in crescendo su tutti gli aspetti: corse in notturna, incremento della raccolta di gioco e degli spettatori paganti. Abbiamo organizzato 15 giornate di corse senza alcun problema, verbale o sanzione da parte dei commissari. Sono e resto fiducioso per il prosieguo del lavoro ministeriale.”

 

 

CLASSIFICAZIONE DEGLI IPPODROMI IN ATTIVITÀ ALLA DATA DEL 16 DICEMBRE 2024 – Per comodità, riportiamo la classificazione degli ippodromi.

Per la specialità del trotto:

1. NAPOLI - ippodromo di Agnano

2. MILANO - ippodromo S. Siro

3. BOLOGNA - ippodromo dell’Arcoveggio

4. ROMA - ippodromo delle Capannelle

5. SIRACUSA- ippodromo del Mediterraneo

6. TORINO VINOVO - ippodromo Stupinigi

7. MONTEGIORGIO (FM) - ippodromo S. Paolo

8. CASTELLUCCIO DEI SAURI (FG) - ippodromo dei Sauri

9. CESENA - ippodromo del Savio

10. TARANTO - ippodromo Paolo Sesto

11. PALERMO - ippodromo della Favorita

12. FOLLONICA (GR) - ippodromo dei Pini

13. MODENA - ippodromo della Ghirlandina

14. CASARANO (LE) - ippodromo Euroitalia

15. MONTECATINI (PT) - ippodromo Sesana

16. TREVISO - ippodromo S. Artemio

17. SANTI COSMA E DAMIANO (LT) - ippodromo del Garigliano

18. FIRENZE - ippodromo del Visarno Cesare Meli

19. VILLANOVA ALBENGA (SV) - ippodromo dei Fiori

20. PADOVA - ippodromo delle Padovanelle

21. PONTECAGNANO (SA) - ippodromo Valentinia

22. TRIESTE - ippodromo Montebello

23. AVERSA (CE) - ippodromo Cirigliano

24. CIVITANOVA (MC) - ippodromo S. Marone

25. FERRARA - ippodromo Cesare Fiaschi

 

Per la specialità del galoppo:

1 MILANO - ippodromo San Siro

2 ROMA - ippodromo delle Capannelle

3 PISA - ippodromo San Rossore

4 SIRACUSA - ippodromo del Mediterraneo

5 MERANO (BZ) - ippodromo Maia

6 NAPOLI - ippodromo di Agnano

7 FIRENZE - ippodromo del Visarno Cesare Meli

8 VARESE - ippodromo le Bettole

9 LIVORNO - ippodromo Federico Caprilli

10 TREVISO - ippodromo S. Artemio

11 VILLACIDRO (SU) - ippodromo comunale

12 CHILIVANI (SS) - ippodromo Don Meloni

13 SASSARI - ippodromo Pinna

14 TAGLIACOZZO (AQ) - ippodromo dei Marsi

15 FOLLONICA (GR) - ippodromo dei Pini

16 CORRIDONIA (MC) - ippodromo Martini

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