Pubblicità gioco, Agcom sanziona 3 ditte per violazione del Dl Dignità
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni delibera tre sanzioni, per 175mila euro totali, nei confronti di tre società che hanno violato il decreto Dignità.
Sono tre le sanzioni inflitte dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ad altrettante ditte colpevoli di aver pubblicato su diversi social network contenuti che facevano promozione di gioco d'azzardo, in contrasto con i dettami del decreto Dignità.
L'Agcom ha adottato le sanzioni nella seduta del Consiglio dell’11 settembre scorso, dopo aver valutato la documentazione raccolta, rendendo noto che “sono pervenute diverse segnalazioni nelle quali venivano denunciate presunte violazioni dell’art. 9 del decreto dignità effettuate da diversi content creator attraverso svariate piattaforme per la condivisione di video" tra le quali YouTube (in due dei tre casi, Ndr), mentre il terzo caso ha coinvolto, oltre a Youtube, anche TikTok, Instragram, Facebook e Twitch.
Per quest'ultimo caso, in particolare, le violazioni sono state commesse da diversi content creator tramite un elevatissimo numero di video diffusi presso i rispettivi canali.
Stando a quanto riportano le delibere Agcom è stata rilevata sui canali "incriminati" la presenza di "molteplici video con contenuto di promozione o comunque di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro." Nei video si potevano vedere i creator intenti a giocare a vari giochi con vincita in denaro, come gratta & vinci, poker o altri giochi con vincita in denaro, inducendo gli utenti a emularli.
Continua l'Agcom spiegando che "il carattere promozionale dei contenuti contestati è rafforzato dalla circostanza che la finalità promozionale è realizzata in un contesto diverso da quello in cui viene offerto il prodotto e/o il servizio di gioco, atteso che in questo caso l’utente delle piattaforme online può essere 'spiazzato' dal c.d. 'effetto sorpresa' in virtù del diverso ambito in cui viene effettuata la promozione, vietata, di giochi con vincite in denaro."
Spiega l'Autorità che "l'articolo 5, comma 5 delle Linee guida rappresenta una eccezione al divieto generale di pubblicità comunque effettuata nella misura in cui le comunicazioni di mero carattere informativo vengano 'fornite dagli operatori di gioco legale' […] 'rilasciate nel contesto in cui si offre il servizio di gioco a pagamento' e non, come nel caso de quo, da parte di soggetti su siti internet non autorizzati a tale scopo."
L'Agcom ha quindi elevato tre diverse sanzioni rispettivamente pari 70.000 euro, 55.000 euro e 50.000 euro ai danni delle tre società coinvolte, ordinando, inoltre, di non caricare sulle piattaforme nuovi contenuti identici o equivalenti a quelli sopra identificati e descritti e di rimuovere dalla piattaforma Facebook eventuali contenuti ivi presenti che siano in violazione del divieto sancito dall’art. 9 del Decreto.
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