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CdS: 'Niente licenza per sala giochi vicina a luogo frequentato da minori'

04 settembre 2023 - 16:40

Niente da fare per una sala da giochi di Pescara: il Consiglio di Stato conferma il ritiro della licenza per gli apparecchi, concessa in un primo tempo dalla Questura, per la vicinanza con un istituto scolastico.

Scritto da Fm

“La previsione dell’art. 7 comma 1, lettera c), n. 1, della l.r. Abruzzo 37/2020 (in sé non contestata) è ampia e collega l’esistenza di un 'luogo sensibile' (al di là della qualificazione formale del tipo di istruzione/formazione ivi impartita, nonché delle forme della pubblicità che ne sia stata data) alla destinazione funzionale dell’immobile/spazio pubblico, in quanto presupposto della presenza prolungata dei soggetti che la norma presume più esposti al pericolo costituito dalla ludopatia ed intende quindi tutelare attraverso la distanza minima”.

Lo rimarcano i giudici del Consiglio di Stato nell'ordinanza con cui respingono il ricorso di una società per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tar Abruzzo che conferma la validità del provvedimento emesso dalla Questura di Pescara per il ritiro della licenza da gioco rilasciata per l'attività di gestione di apparecchi in capo alla sala che gestiva, concessa in un primo tempo per l'erronea misurazione della distanza intercorrente fra l'esercizio in questione e un istituto scolastico.

Il Consiglio di Stato innanzitutto ritiene che “nel bilanciamento dei contrapposti interessi debba essere data prevalenza all’interesse pubblico a prevenire e contrastare la diffusione delle ludopatie rispetto all’interesse dell’appellante allo svolgimento dell’iniziativa economica privata”.

Il Collegio quindi rileva che” la Questura ha il potere-dovere di valutare la sussistenza di tutti i presupposti normativi ai fini del rilascio delle autorizzazioni ex art. 88 Tulps, anche se riguardano previsioni limitative comunali a fini di contrasto delle ludopatie (cfr. Cons. Stato, III, n. 4604/2018 e n. 4592/2018) e detta valutazione non è vincolata dagli accertamenti (in fatto) compiuti dagli uffici comunali, qualora questi non risultino esaurienti”.

 

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