Roma - Il riordino del gioco fisico procede, anche se del testo dello schema di decreto non c'è ancora copia pubblica. E il tema è al centro della tavola rotonda "Awp e Vlt nel riordino del gioco fisico: regole, sostenibilità e innovazione" organizzata nella seconda giornata, oggi 10 aprile nel Salone delle Fontane a Roma, dell'Italian Gaming Expo & Conference.
Fitto il parterre dei relatori, con i lavori introdotti da Samuele Fraternali, direttore degli Osservatori Politecnico Milano: “Cosa ci dobbiamo attendere dal riordino del gioco fisico? Da un lato abbiamo l’innovazione tecnologica, dall’altro l’innovazione deve fare i conti con la sostenibilità del settore con l’aggiornamento dell’impianto normativo”.
Armando Iaccarino, del Centro Studi, As.tro, afferma: “A mio parere in questa fase di approccio alla realizzazione di un nuovo pezzo di mercato che dovrà funzionare per almeno nove anni ci sono almeno due grandi assenti: un’analisi accurata della domanda, stiamo parlando di un solo segmento che si trova al centro degli attacchi antigioco che va avanti da tempo. Oggi gli apparecchi rappresentano il 21 percento della raccolta totale, non si possono utilizzare gli stessi strumenti ideologici di otto anni fa, quando era preponderante. Il mondo è andata avanti, la domanda si è qualificata in modo diverso. Altro grande assente è il coinvolgimento degli operatori: serve non la concertazione, ma la condivisione degli obiettivi, ma per una forma pregiudiziale, la condivisione è vista come negativa. Non sappiamo dove vogliamo arrivare perché le poche notizie che abbiamo sono indiscrezioni spesso diffuse ad arte. La domanda di gioco è enormemente crescita ed è diversa rispetto ad otto anni fa. L’unica ricerca fu fatta dall’Istituto superiore di sanità nel 2018”.
Emmanuele Cangianelli, presidente Egp/Fipe Confcommercio, sottolinea: “Nessuno ha dubbi sulla necessità e urgenza di intervenire sull’evoluzione di questo prodotto. Lo chiedono i consumatori, si vede un allontanamento, ce n’è bisogno perché l’esasperato aumento della fiscalità ha ridotto la componente di intrattenimento. Dal punto di vista degli esercenti c’è bisogno di avere più certezza se continuare a investire in questa componente dell’intrattenimento, penso soprattutto ai bar. Stiamo parlando poi di una tecnologia di rete, di connessione, pensata vent’anni fa. Queste cose danno un quadro di complessità al quale serve un inquadramento di pianificazione, di programmazione, che permetta a tutti gli attori di fare le proprie scelte. C’è bisogno non solo di programmare il percorso, ma anche il breve-medio termine”.
Geronimo Cardia, presidente Acadi Confcommercio, porta il proprio punto di vista:"Questo comparto degli apparecchi dà lavoro a 110mila lavoratori, porta quasi il 50 per cento del gettito erariale e con la rete generalista presidia più di seimila su ottomila comuni italiani. Più occupazione, più apporto di gettito erariale, più presidio di legalità. Cosa non vogliamo da questo riordino? Che questi aspetti non vengano presi in considerazione. Va bene la distanza giuridica, ma di distanze non ne vogliamo più sentire parlare. Come pure degli orari: vogliamo sia bene evidenziato che l’utente non si tutela con la limitazione di orari limitata agli apparecchi, che sposta l’utente su altre forme di gioco, nell'illegalità o all’estero. Cosa vogliamo? Un payout più giusto, è scandaloso che quello online sia del 99 percento e quello del fisico solo del 60. Parliamo poi di tassazione: un riequilibrio dei parametri della tassazione di gioco è voluto anche dalla legge delega. Qual è il comparto che ha subito più aumenti di tassazione negli anni? Quello degli apparecchi: aumenti di tassazione che hanno cercato di compensare il crollo della domanda per l’esigenza di mantenere invariato il livello di raccolta del gettito.
È possibile fare gli apparecchi sicuri, safe, con il riconoscimento dei tratti del viso per individuare l’età, senza riconoscere la persona. Ed è possibile riconoscere esagerazioni nelle sessioni di gioco per far partire messaggi di dissuasione indicati dagli psichiatri.
Per fare questo ci vogliono soldi, investimenti e gare e rimuovere gli ostacoli che impediscono di poterle bandire”.
Gennaro Parlati, presidente Acmi e Sistema Gioco Italia Confindustria, prende la parola: “Finalmente con il riordino si riconosce un settore sano e fatto di persone competenti. I primi ad avere la massima attenzione alla tutela del consumatore siamo noi. Il primo termine di sostenibilità è avere un confronto aperto con le Regioni. Le Awp sono uno dei prodotti più sicuri che ci sono in commercio, ma siamo pronti a investire, lo siamo da anni, non ci manca la capacità di innovare, ma la sicurezza che questo sforzo abbia un riscontro”.
Roberto Mazzucato, Ceo di Mag Elettronica, sottolinea: “La tecnologia che abbiamo è ottima ma fatica a includere i necessari interventi di informazione al giocatore, accogliamo il rinnovamento della tecnologia con favore. Da tempo chiediamo di tenere conto della pluralità degli operatori, la pluralità del mercato aiuta il mercato stesso, lo rende più sicuro. L’Italia è tra i primi mercati europeo per quanto riguarda il gioco fisico”.
Elisabetta Poso, direttore ufficio Adi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, porta il punto di vista del regolatore: “Ho ascoltato con estremo interesse tutti gli interventi. Sull’attuazione della legge delega i lavori sono in corso, possiamo affermare i principi che ne sono il faro conduttore. Poi ci sarà la redazione delle regole tecniche, attività propria dell’Agenzia sulla quale, assieme a Sogei, abbiamo già iniziato a lavorare. La legge delega parla di certificazione di ciascun apparecchio, che deve consentire il controllo da remoto e non è manipolabile. Le soluzioni sono molteplici, la tecnologia ci aiuta, abbiam più volte provato a migliorare la sicurezza degli apparecchi, le cui regole tecniche sono ferme da quasi vent’anni. Riusciremo anche grazie al confronto con il mercato a trovare delle soluzioni ottimali per mantenere questo prodotto al passo con i tempi e garantire la sicurezza che viene richiesta e che mira anche alla tutela dei minori e dei soggetti vulnerabili. Dovranno essere inseriti negli apparecchi delle modalità per garantire i soggetti vulnerabili e impedire il gioco ai minori. Di soluzioni interessanti e ne ce sono tante, senza appesantire l’accesso al gioco, il che allontanerebbe il giocatore dirottandolo verso giochi illegali.
Altro aspetto della riforma riguarda la migliore qualificazione dei luoghi di gioco, che noi riteniamo più efficaci rispetto ai distanziometri, peraltro difformi da un territorio all’altro. Daremo uniformità sia sulle distanze e che sugli orari, che hanno creato situazione a macchia di leopardo. Come pure l'uniformità nella protezione dei giocatori da parte degli stessi operatori di gioco. Si parla molto di distanza giuridica, realizzata attraverso una migliore qualificazione degli operatori esercenti. Noi crediamo molto, in questo campo, nel ruolo della formazione degli operatori per quanto riguarda l’intercettazione degli elementi di rischio”.