Condivisione di un progetto di regolamentazione focalizzato sulla prevenzione efficace contro il disturbo legato al gioco (attraverso misure quali la formazione e l’informazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie), tutelando al contempo l’economia e l’occupazione generata dal settore che rappresenta l’unico presidio di legalità sul territorio.
Questi i punti chiave delle osservazioni inviate da As.tro (associazione che rappresenta gli operatori del gioco lecito, aderente a Confindustria) al Comune di Jesolo, a seguito della richiesta da parte dell’amministrazione veneta di inviare un parere relativo alla proposta di aggiornamento e modifica del regolamento comunale in materia di giochi, approvato con deliberazione di consiglio comunale n° 40 del 30 aprile 2018.
Quella del gioco lecito è una materia particolarmente delicata, complessa e poco conosciuta dal punto di vista tecnico: per queste ragioni, diventa fondamentale l’opera di approfondimento sulla stessa e sulle problematiche che accompagnano la sua regolamentazione, attraverso un confronto aperto e propositivo con gli operatori di un settore lecito e autorizzato da norme primarie dello Stato.
In particolare As.tro ha segnalato e cercato una soluzione alle problematiche che verrebbero generate dallo spezzettamento delle limitazioni orarie all’offerta di gioco che, non solo rischia di non centrare gli obiettivi per cui è concepito, ma potrebbe addirittura essere controproducente e generare una serie di circostanze altrettanto gravi.
Nello specifico tale scelta è controproducente proprio dal punto di vista della lotta alla ludopatia, in quanto la ristrettezza dei tempi in cui è consentito giocare tende ad alimentare le pulsioni compulsive del giocatore problematico, il quale è portato a cercare di ottenere il massimo risultato nel poco tempo che gli è consentito.
Per di più questa proposta di modifica non tiene conto della compatibilità delle interruzioni a “singhiozzo” con le norme legislative e della contrattazione collettiva che disciplinano gli orari di lavoro (sia full time che part time), le turnazioni e le pause.
Infatti, l’introduzione delle fasce orarie prospettate nella proposta di modifica in discussione impedirebbe di mantenere i contratti di lavoro full time per i dipendenti attualmente in organico delle sale giochi.
A prescindere dalle intuibili conseguenze negative che questi orari “a singhiozzo” determinerebbero sulla qualità della vita del dipendente (il quale, nonostante sia tenuto a prestare l’attività lavorativa per otto ore giornaliere, sarebbe, di fatto, costretto a sacrificare la propria vita extra lavorativa per 12 ore giornaliere), un tale frazionamento non sarebbe comunque compatibile con l’art. 115 del Ccnl per i pubblici esercizi, il quale prevede infatti che l’orario di lavoro giornaliero di ciascun dipendente “non può essere suddiviso in più di due frazioni”.
Alla luce di ciò, As.tro ha avanzato una formale richiesta di audizione al Comune di Jesolo per poter meglio illustrare le proprie argomentazioni e portare all’attenzione dell’amministrazione comunale dati e valutazioni, a tutela del diritto alla salute ma anche il diritto al lavoro.
Il testo integrale delle osservazioni inviate da As.tro è consultabile in allegato.