Tar Lazio: 'Sospensione giochi su base valutazioni Cts e previsti ristori'
Il Tar Lazio respinge una istanza cautelare contro la sospensione dei giochi ed evidenzia che sono previsti ristori.
Con riferimento agli atti impugnati "con i motivi aggiunti", non si ravvisano elementi per discostarsi "dall’orientamento recentemente espresso dalla Sezione su questioni sovrapponibili a quella oggi in esame". Torna ad affermarlo il Tar del Lazio nel respingere, con una ordinanza, l'istanza cautelare presentata da un operatore nell'ambito di un ricorso nel quale chiedeva l'annullamento, tramite sospensione dell'efficacia, dei Dpcm che sospendono le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, oltre che degli atti correlati di Adm e i verbali del Cts.
Nell'ordinanza, i giudici considerano, in particolare, che "anche il Dpcm di data 2.3.2021 (le cui disposizioni “si applicano dalla data del 6 marzo 2021, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021, e sono efficaci fino al 6 aprile 2021'), a mente del quale 'sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all'interno di locali adibiti ad attività differente', nella parte in cui individua, fra le attività economiche oggetto di misure limitative e prescrizioni a tutela della salute pubblica, quelle di interesse della parte ricorrente, non appare palesemente illogico o irragionevole, avendo l’amministrazione effettuato una valutazione inerente al grado di essenzialità dell’attività cui imporre il sacrificio, sulla base delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico e prevedendosi comunque un ristoro economico a compensazione del periodo di sospensione".