Tar Molise: 'Limiti orari al gioco tutelano la salute dei cittadini'
Il Tar Molise boccia alcuni ricorsi contro l'ordinanza sindacale di un paese della provincia di Campobasso che limita il gioco dalle ore 8 alle 10 e dalle 22 alle 24.
“L’impugnata ordinanza sindacale ha limitato gli orari di funzionamento delle sale scommesse e delle sale video lottery unicamente dalle ore 8 alle 10 e dalle 22 alle 24 (pari a 4 ore complessive giornaliere): e tale misura risulta al Collegio adeguata e congruamente proporzionata rispetto agli obiettivi perseguiti, ossia la prevenzione, il contrasto e la riduzione del gioco d’azzardo patologico, unitamente all’esigenza di tutelare in generale le persone psicologicamente vulnerabili, tra i quali i più giovani”.
Così il Tar Molise boccia il ricorso proposto da alcune società, operanti come gestori/esercenti l’attività di raccolta delle giocate mediante le apparecchiature da intrattenimento, contro l’ordinanza con la quale il sindaco di Guglionesi (Cb) nel 2019 ha introdotto delle limitazioni temporali all’esercizio delle sale scommesse e delle sale video lottery, nonché all’utilizzo degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincite in denaro installati presso pubblici esercizi, circoli privati, tabaccherie, esercizi commerciali vari.
Ovviamente con il fine di adottare delle misure di contenimento e contrasto del fenomeno della ludopatia.
Un atto verso il quale le ricorrenti postulano la “violazione e falsa applicazione dell’art. 3 della Legge 241/1990 e ss mm. e ii. - mancanza e/o carenza di motivazione; violazione e falsa applicazione degli artt. 3, 41 e 97 Cost.. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, errore nei presupposti, illogicità manifesta; sviamento dell’interesse pubblico, violazione dei principi di correttezza e buona fede, contraddittorietà”.
Per i giudici amministrativi molisani però l'ordinanza sindacale di Guglionesi è congruamente motivata e proporzionata e le “limitazioni orarie contestate nel presente giudizio rispondono, dunque, all’esigenza di tutelare il benessere e la salute della cittadinanza, esigenza compiutamente delineata nel corpo della motivazione del provvedimento sindacale, e che risulta prevalente rispetto agli interessi economici degli imprenditori di settore, alla luce dei dati di comune conoscenza ed esperienza, confermati anche in sede locale, circa la diffusione dei fenomeni di dipendenza e i pregiudizi che essa determina sulla vita dei cittadini, con riflessi negativi a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali”.
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