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Tassa 500 milioni, Corte d'appello di Roma boccia appelli dei gestori

19 settembre 2024 - 16:00

Ma l'avvocato Ariano sottolinea: 'Dirimente sarà la sentenza del Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi sull'eccepita illegittimità della legge di Stabilità 2015'.

Scritto da Fm
© Tingey Injury Law Firm / Unsplash

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Niente da fare per gli appelli proposti da centinaia di gestori di apparecchi da gioco contro alcuni concessionari di rete per l’annullamento delle richieste di versamento della cosiddetta “tassa da 500 milioni” introdotta con la legge di Stabilità 2015.

La Corte d'appello di Roma li ha rigettati, facendo proprie le considerazioni espresse dal Tar Lazio con la sentenza n° 11545/2019 nella parte in cui ha ricordato come “il versamento dell’onere di stabilità – destinato dapprima a operare anche per gli anni successivi – è stato ridotto dal legislatore unicamente all’anno 2015, trasformandosi da misura strutturale in un intervento una tantum”, ricorda l'avvocato Massimiliano Ariano, difensore di alcuni degli appellanti.

“Il giudice d'appello, alla luce del su riferito assunto, rigetta la domanda ritenendo dovuto il pagamento dell'onere economico in questione non potendo ravvisarsi una violazione del principio di tutela dell'affidamento alla conservazione delle originarie condizioni economiche né un obbligo a carico dei concessionari alla rinegoziazione dei contratti”.

 

Nulla di nuovo, sottolinea l'avvocato Ariano: “Dirimente sarà invece la sentenza del Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi sull'eccepita illegittimità della legge di Stabilità 2015”.

 

Le questioni poste al vaglio del giudice civile di I e II grado sono state nelle more di entrambi i giudizi risolte dalla Corte costituzionale 13.6.2018 n° 125 e dal Tar Lazio – II sezione – sentenza n° 11545/2019.

 

In allegato il testo della sentenza della Corte d'appello.

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