Tassa 500 milioni, Tar Lazio sospende il giudizio in attesa del Consiglio di Stato
Il Tar Lazio sospende il giudizio sui ricorsi contro la tassa dei 500 milioni in attesa della definizione di quello pendente al Consiglio di Stato sulla legittimità del decreto di Adm sulla ripartizione degli importi.
“In considerazione della parziale identità del petitum immediato e del legame procedimentale che avvince gli atti impugnati nell’odierno giudizio e quelli gravati nel giudizio di appello, nonché della conseguente portata processuale derivante dall’esito del giudizio di appello sull’attuale contenzioso, si ritiene di sospendere il presente giudizio, ai sensi dell’art. 337, comma 2, c.p.a., in attesa della definizione di quello pendente innanzi al Consiglio di Stato sulla questione pregiudiziale della legittimità del decreto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli prot. 4076 del 15 gennaio 2015”.
Questa la decisione che accomuna una serie di ordinanze con il Tar Lazio risponde ad altrettanti ricorsi presentati da alcuni proprietari e gestori di slot che hanno impugnato il decreto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli del 15 gennaio 2015 avente ad oggetto i criteri e le modalità di ripartizione del versamento dell’importo previsto dalla legge di Stabilità 2015, ai sensi del quale “è stabilita in 500 milioni di euro su base annua la riduzione, a decorrere dall'anno 2015, delle risorse statali a disposizione, a titolo di compenso, dei concessionari e dei soggetti che, secondo le rispettive competenze, operano nella gestione e raccolta del gioco praticato mediante apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 …”, nonché gli atti del concessionario della rete telematica volti ad attuare in concreto la ripartizione del versamento dell’importo dovuto in qualità di gestori dei giochi degli apparecchi Awp collegati alla rete telematica.
“È onere delle parti richiedere, ai sensi e per gli effetti dell’art. 80, comma 1, Cpa, la fissazione dell’udienza per la prosecuzione del giudizio entro il termine di legge applicabile nella fattispecie, stabilendone la decorrenza dalla data di pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato che definisce, in rito o nel merito, il giudizio, anziché dalla 'comunicazione dell'atto che fa venir meno la causa della sospensione' in quanto tale ultimo meccanismo, rimesso alla volontà delle parti, 'non è compatibile con il principio di ragionevole durata del processo essendo suscettibile di provocare una quiescenza sine die del processo'”.
Ai primi dello scorso dicembre in una nuova udienza dedicata alla “tassa dei 500 milioni” il Consiglio di Stato ha chiesto chiarimenti sui bilanci per valutare l'incidenza del prelievo su ogni singolo concessionario di slot e Vlt. La sensazione restituita dalla discussione in Aula è che i giudici del Consiglio di Stato potrebbero accogliere il ricorso, oppure fare un'ulteriore istruttoria, ovvero rimettere la questione alla Corte costituzionale.
Si attende quindi la sua pronuncia, dirimente anche per quella del Tar Lazio.
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