Ventimiglia: il Consiglio di Stato conferma sentenza Tar ligure su ordinanza orari gioco
Il CdS, come già il Tar, ritiene corretta la scelta del Comune di Ventimiglia di imporre nuovi orari di apertura agli esercizi che abbiano installato macchine da gioco.
Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar Liguria che avvalla la decisione del comune di Ventimiglia di consentire agli esercizi commerciali che abbiano installato macchine da gioco elettroniche l'accensione delle stesse esclusivamente dalle ore 19 alle 24 e dalla Mezzanotte alle 7 di ogni giorno.
Alla società di gioco che presenta ricorso il Consiglio di Stato risponde che gli argomenti portati a sostegno della sua tesi sono ripetitivi, dato che girano attorno all’affermazione che “l’ordinanza impugnata è stata emessa in assenza di un potere attributivo di una base legislativa”.
"Come noto", specifica il Consiglio di Stato nella sua sentenza, "le problematiche concernenti la disciplina degli orari di apertura e funzionamento delle sale gioco autorizzate costituiscono un terreno particolarmente sensibile e delicato nel quale confluiscono e devono essere adeguatamente misurati una pluralità di interessi finanziari (tutelati dalla concessione) o relativi alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica (tutelati dall'autorizzazione questorile), ma estesi anche alla quiete pubblica (in ragione dei non improbabili disagi derivanti dalla collocazione delle sale gioco in determinate zone cittadine più o meno densamente abitate a causa del possibile congestionamento del traffico o dell'affollamento dei frequentatori) e alla salute pubblica, quest'ultima in relazione al pericoloso fenomeno, sempre più evidente, della ludopatia. Sono pertanto legittime, in linea generale, le ordinanze sindacali che stabiliscono, per le tipologie di gioco, delle fasce orarie di interruzione quotidiana".
Continua ancora il CdS affermando che "è del tutto pacifico il potere del Sindaco di adottare provvedimenti funzionali a regolamentare gli orari delle sale giochi e degli esercizi pubblici in cui sono installate apparecchiature da gioco. Si tratta di questione su cui non è dato dubitare e che si ricava anche dagli insegnamenti della Corte Costituzionale che ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale nella parte in cui disciplina poteri normativi e provvedimentali attribuiti al sindaco, senza prevedere che tali poteri possano essere esercitati con finalità di contrasto del fenomeno del gioco di azzardo patologico".
"Inoltre", aggiunge ancora il CdS, "un’ordinanza sindacale di regolazione degli orari delle sale da gioco non può considerarsi viziata da deficit di istruttoria o di motivazione soltanto perché il numero dei giocatori ludopatici non sia in assoluto elevato, giacché ciò che massimamente va considerato è la tendenza registrata nel periodo considerato, la quale, da sola, induce allarme negli enti pubblici preposti alla tutela della salute e giustifica pertanto l'adozione di misure restrittive".
L’ordinanza quindi, contrariamente a quanto affermato dall’appellante, secondo il Consiglio di Stato "ha un saldo apparato istruttorio. È quindi da ritenere proporzionata la scelta del Comune di Ventimiglia poiché in potenza capace di conseguire l'obiettivo prefissato. L’ordinanza, in definitiva, non sconta alcun deficit istruttorio e motivazionale".
Neppure può essere messa in discussione la violazione delle garanzie partecipative, spiega il Cds in conclusione, dato che "l'ordinanza del Sindaco che introduce una nuova disciplina degli orari di apertura e chiusura di esercizi commerciali non deve essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di atto di regolamentazione a contenuto generale e a valenza sostanzialmente regolamentare".
E chiude la sentenza asserendo che "per le ragioni sopra esposte l'appello va respinto e, per l'effetto, va confermata la sentenza impugnata".
Altri articoli su
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.