Albo Pvr: pioggia di ricorsi al Tar, attesa pronuncia nelle prossime ore
Una serie di ricorsi sono stati appena depositati al Tribunale amministrativo del Lazio per chiedere la sospensiva del Decreto che ha istituito l’Albo dei Punti Vendita Ricariche, in vigore dallo scorso 3 novembre.
Tanto tuonò che alla fine piovve. Dopo i vari malumori che hanno accompagnato fin dall'origine la normativa di regolamentazione dei Punti vendita ricariche (Pvr), all'indomani della pubblicazione del decreto legislativo che ha istituito - lo scorso 3 novembre - l'Albo dei Pvr presso l'Agenzia delle dogane e dei Monopoli, è subito pioggia di ricorsi da parte degli addetti ai lavori. Con azioni legali provenienti da grandi e piccoli operatori, per una norma che - a quanto pare - è finito con lo scontentare tutti. Tre i ricorrenti ci sono infatti operatori di primo piano come Eurobet, Sisal, Snaitech e Lottomatica, ma anche operatori minori - in termini di fatturato - come eplay24 e altri.
In particolare gli operatori chiedeno un intervento urgente di sospensione del decreto, il quale stabilisce il termine per la regolarizzazione dei Punti vendita ricariche esistenti entro il prossimo 18 novembre. Tra le doglianze espresse dai riccorrenti, un punto è proprio relativo alle tempistiche ritenute eccessivamente ristrette per poter adempiere alle varie richieste del regolatore. Ma sono varie anche le perplessità sulle modalità di iscrizione, oltre ai possibili impatti che il nuovo Albo potrebbe avere sul mercato esistente.
Secondo le nuove disposizioni, l’iscrizione all’Albo Pvr richiede un contributo di 100 euro, ma prevederebbe anche una serie di adempimenti da eseguire per i punti vendita, che vengono mal digeriti dalla filiera. Tra i grandi operatori, secondo quanto apprende GiocoNews.it, tra i motivi di criticità ci sarebbe anche il fatto di una presunta alterazione della concorrenza, tra chi ha utilizzato i Pvr unicamente come servizi per i partner della propria rete e chi invece li utilizza(va) all'esterno. Ma in tutti i casi il commento che si può raccogliere è che i ricorsi non sono da intendersi contro la regolamentazione di AdM, bensì dell'impostazione della norma a monte, la quale tuttavia non poteva essere formalmente oggetto di impugnazione.
Ora si attende il verdetto del Tar il quale potrebbe arrivare già domani, venerdì 8 novembre.