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Amusement: a ottobre l'applicativo per le omologazioni e una circolare Adm

16 settembre 2021 - 09:38

Dopo l'incontro di ieri tra AdM e gli enti di certificazione si attendono risposte scritte dal regolatore in vista del rilascio di una piattaforma tecnologica dedicata alle omologhe.

Scritto da Ac

 

Nuove procedure di omologazione per gli apparecchi di “puro intrattenimento” (comma 7 e simili) che saranno molto più simili a quelle già utilizzate dagli addetti ai lavori per la certificazione dei giochi online e Vlt. Ovvero, tutto passerà per una piattaforma tecnologica dedicata che l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli conta di mettere a disposizione a partire dalla metà di ottobre, per poi trasferire tutto il materiale e il know how necessario per le nuove disposizioni anche agli enti territoriali, a partire dalla metà di novembre, in modo da mettere tutti – senza esclusioni – nelle condizioni di poter lavorare concretamente sotto l'egida delle nuove regole disposte dal decreto dello scorso maggio e ora in fase di attuazione.

Un'attuazione, è il caso di dire, piuttosto complessa, tenendo conto delle varie richieste di chiarimenti pervenute in questi mesi a Piazza Mastai da parte dell'industria, alle quali l'Agenzia sta provando a dare risposta. Come nel caso dell'incontro di ieri che si è svolto con i rappresentanti degli organismi di certificazioni, principali attorni del nuovo sistema che mette al centro proprio le procedure di omologa di tutti i giochi che si trovano in circolazione, senza eslcusioni. Nonostante il massimo riserbo che accompagna la riunione operativa tra le parti, emergono comunque alcuni aspetti affrontati durante l'incontro e anche qualche risposta che è stata già fornita dall'Agenzia. Anche se i laboratori di verifica hanno depositato una richiesta di chiarimenti scritta in occasione dell'intronco, alla quale risponderà Adm nei prossimi giorni, al fine di completare la fase istruttoria della nuova regolamentazione.

Sta di fatto però che l'incontro di ieri è servito già a chiarire alcuni punti cruciali del nuovo regime andando anche a rassicurare gli enti di certificazione, attraverso la spiegazione delle nuove procedure. Come indicato in premessa, le omologhe dei giochi passeranno per un applicativo analogo a quello che viene già utilizzato nel settore del gaming online o nelle videolottery. Anzi, si tratterà di fatto dello stesso applicativo, il quale verrà “aperto” e specializzato anche per l'Amusement (e, forse, presto includerà anche le omologhe delle Awp, ma questa è un'altro storia..).

LE NUOVE PROCEDURE - Per il produttore, distributore o possessore di apparecchi comma 7 (o similari) che intende certificare un gioco, si dovrà quindi aprire un'istanza di certificazione, dove scrivere i dati dell'apparecchio, dell'azienda e tutte le altre informazioni di rito. Senza bisogno di specificare che tipo di categoria di gioco si tratta, poiché sarà l'ente di certificazione ad assegnare la corretta classificazione della macchina. Prima, dunque, ci sarà l'acquisizione di tutta la documentazione necessaria, con tutte le revisioni e integrazioni del caso, e soltanto dopo si passerà all'analisi tecnica. Se l'apparecchio che si intende omologare avrà al suo interno un software, allora dovrà essere caricato qui anche il codice sorgente (o sintesi dello stesso) a supporto della documentazione. Alla fine di questa procedura si avvierà la protocollazione con la successiva chiusura della pratica: e qui la palla passerà all'Agenzia, che supervisionerà la pratica stessa ed emetterà il certificato in caso di conformità di tutti gli aspetti, salvo chiedere modifiche, revisioni o integrazioni se lo riterrà necessario. Gli organismi, comunque, non saranno abbandonati a sé stessi durante i vari processi di verifica ma ci sarà un gioco di squadra tra laboratori, AdM e Sogei, soprattutto nella prima fase del nuovo regime. In questo senso, dunque, l'incontro di ieri è stato piuttosto rassicurante, almeno dal punto di vista degli enti. Mentre i punti scoperti e ancora da chiarire (una volta smarcate le questioni sottoposte ieri dagli enti) riguardano il resto della filiera, quindi il popolo degli operatori. Anche per questo ci si attendo la pubblicazione di una nuova e specifica circolare da parte dell'Agenzia per illustrare agli addetti ai lavori tutte le dinamiche relative a questo iter di omologazione, tenendo anche conto che il sistema già esistente e utilizzato per vlt e giochi online, per quanto possa essere “rodato” e ben noto a provider e concessionari, risulta pressoché sconosciuti alle imprese di gestione o ai produttori di giochi di puro intrattenimento che non si sono mai cimentati in pratiche analoghe e che ora, invece, si dovranno preoccupare (letteralmente) anche di questi aspetti, in virtà delle nuove regole.

OMOLOGHE “LIGHT” (MA NON CHIAMATELE COSI') - Ma tornando ai punti ancora da chiarire e alle note dolenti per la filiera, tra gli argomenti più delicati e che si intendeva affrontate anche nella riunione di ieri, rimane quello delle cosiddette omologhe “light: anche se la definizione è forse impropria, almeno per come sta immaginando il nuovo sistema di certificazione il regolatore (vietato, dunque, chiamarle così!). L'intenzione – secondo quanto apprende GiocoNews.it – è quella di introdurre una procedura differenziata basata sulla mera analisi della documentazione e sull'ispezione visiva dei giochi esclusivamente rivolta agli apparecchi meccanici, cioè completamente privi di elettronica (come calcetti o biliardi). Mentre per i giochi dove iniziano ad esserci componenti elettroniche, ci dovranno essere passaggi ulteriori. Ma comunque differenziati rispetto alle varie tipologie di giochi esistenti: con la verifica di conformità che sarà quindi estesa a più livelli, in logica di semplificazione, e che in ogni caso partirà comunque dalla documentazione. Per ogni tipo di gioco, dunque, ci saranno diverse procedure di omologa, che spetterà agli organismi individuare, sulla base delle indicazioni fornite dal regolare. Mentre per le macchine già in esercizio sarà sufficiente l'autocertificazione per poterne garantire l'utilizzo anche a partire dal 2022, se ritenute conformi con le specifiche dettate da Adm (ovvero in termini di immodificabilità e assenza di elementi di “azzardo”).

Tutto questo iter, come detto, dovrebbe partire già a partire da novembre: pertanto non sembra neppure essere presa in circolazione l'ipotesi di uno slittamento dei termini previsti nella normativa vigente, come vorrebbero gli addetti ai lavori e come probabilmente continueranno a chiedere nei prossimi mesi, per garantire la salvaguardia del parco macchine esistente, con l'Amministrazione che ritiene che ci siano tutti i tempi tecnici necessari per seguire l'iter delineato.

I NODI ANCORA DA SCIOGLIERE – All'indomani del vertice tra AdM e laboratori, dunque, nonostante le rassicurazioni ottenute da quest'ultimi, rimangono tuttavia i nodi cruciali della vigilia, almeno dal punto di vista del resto della filiera. Primo su tutti il tema stesso dell'omologazione “rapida” (per non chiamarla ancora light..) in termini sopratuttto di costi. Visto che per un'impresa che produce o distribuisce determinati apparecchi è fondamentale sapere – possibilmente con largo anticipo – se il suo prodotto continuerà ad essere sostenibile e quindi vendibile sul mercato. E sulla base di quanto costerà un'omologa si potrà ricavare se ci sarà un eventuale rincaro dei prodotti e di quale entità. Un punto al quale ancora oggi è impossibile rispondere, in attesa di conoscere i dettagli esatti delle procedure e gli ulteriori sviluppi normativi. Visto che AdM dovrà anche annunciare i costi relativi al rilascio dei vari certificati, mentre gli enti di certificazione, dal canto loro, dovranno stilare i loro nuovi tariffari per le procedure di omologa, ma saranno in grado di farlo soltanto quando avranno definitivamente chiara l'entità di ogni singola tipologia di processo. Un passaggio, questo, fondamentale, per poter ottenere quel calmieramento dei prezzi richiesto a gran voce delle rappresentanze delle categorie e che gli organismi di verifica sono intenzionati a garantire, per il bene dell'intero mercato.

Anche su questo fronte, tuttavia, tutto dipenderà dalle risposte che verranno fornite da Adm, su tutti i fronti. Diverso sarà soprattutto se l'omologazione dovrà essere per un esemplare di modello di un determinato gioco, oppure se ci sarà una procedura e quindi un costo di certificato per ogni singolo esemplare di ogni singolo gioco. Ma soprattutto, quanto sarà il costo di un nulla osta di esercizio per un calcetto? Sarà lo stesso di un simulatore virtuale? Secondo l'industria, questo sarebbe un non senso e anche qui bisognerebbe tenere conto di una soluzione “light” per determinati apparecchi, più semplici nel funzionamento e dalla minore redditività. Ma il problema, al solito, è che i prezzi non li fa il regolatore o, almeno, non completamente, visto che ogni richiesta economica da parte dell'Agenzia scaturisce dalle esigenze di cassa del paese e dalle specifiche indicazioni di budget fornite dal Mef. Su questi aspetti, quindi, ancora una volta si decidono le sorti dell'intera industria e, oggi, anche quelle dell'Amusement.

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