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Gioco online: in arrivo il Registro dei Pvr, ecco come funziona il nuovo albo

14 ottobre 2024 - 10:46

È attesa nei prossimi giorni la pubblicazione della determina direttoriale dell'Agenzia dogane e monopoli che istituirà il Registro dei punti vendita ricarica (Pvr).

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Ormai è soltanto questione di giorni per arrivare all'emanazione del provvedimento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dedicato ai cosiddetti Punti vendita ricarica (Pvr) che è destinato a rivoluzionare il mercato del gioco pubblico italiano, sia online che terrestre.

Sì, perché il fenomeno dei Pvr rappresenta ormai da anni lo strumento di “ibridazione” tra i due canali consentito (tollerato?) fino ad oggi dal legislatore, ma mai effettivamente regolamentato. Mentre adesso, dopo anni di studi, ricerche ed indagini, si è arrivati al definitivo inquadramento di questo sistema di acquisizione dei clienti-giocatori, che passerà per la pubblicazione di un apposito Albo, istituito dal regolatore attraverso un'imminente determina direttoriale di cui si attende la pubblicazione nei prossimi giorni. 


Come apprende GiocoNews.it da fonti istituzionali, il testo definitivo del provvedimento è già sottoposto alla firma del direttore generale dell'Agenzia, Roberto Alesse, e potrà essere adottato a breve, probabilmente già entro la fine del mese corrente


Il documento, infatti, è del tutto scollegato dall'iter di riforma del gioco online e dal bando di gara per il rinnovo delle concessioni online e la sua emanazione è indipendente dall'andamento delle altre procedure, essendo stato espressamente previsto dal decreto legislativo dello scorso 25 marzo 2024 (n. 41), recante “Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111”, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 3 aprile 2024.

Come funziona il registro
Nonostante la rilevanza del provvedimento in termini di impatto sul mercato, essendo destinato a segnare il passo della gestione dei punti vendita ricarica – al punto che, secondo le stime - dei circa 50mila Pvr stimati oggi sul mercato, dovrebbero rimanerne operativi soltanto circa 30mila – le disposizioni in esso contenute non si discostano di molto rispetto a quelle già note per gli altri componenti della filiera del gioco pubblico. Il nuovo Registro dei punti vendita ricarica, infatti, funzionerà in maniera del tutto analoga al già esistente Elenco Ries –  Registro degli operatori di gioco, introdotto nel 2011 e rivolto a tutti gli esercenti che detengono nel proprio locale apparecchi comma 6a, che sono obbligati ad iscriversi a tale elenco, istituito presso l'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato, oltre agli altri soggetti che intervengono a vario titolo nella filiera degli apparecchi: concessionari, gestori, produttori.  


L’iscrizione al nuovo Registro dei Pvr costerà – come noto - 100 euro l’anno, con la registrazione degli operatori che potrà avvenire esclusivamente in “modalità telematica”. Potranno iscriversi al nuovo elenco i titolari di rivendite, ordinarie o speciali, di generi di monopolio autorizzati alla raccolta di giochi pubblici, nonché dei soggetti che esercitano attività di punti vendita ricariche titolari di autorizzazione ai sensi degli articoli 86/88 del Tulps, abilitati, in forza di appositi accordi contrattuali sottoscritti con i concessionari. 


Come del resto previsto dall’articolo 2 (comma 1, lett. r) del decreto legislativo, il quale definisce il “punto vendita ricarica” quale “luogo della rete fisica di gioco il cui titolare, autorizzato alla raccolta di giochi pubblici, è scelto e contrattualizzato direttamente dal Il D.Lgs n. 41/2024 – in attuazione della legge delega per la riforma fiscale (L. n. 111/2023). Le operazioni di ricarica dovranno avvenire mediante strumenti di pagamento tracciabili, ma è consentito l’utilizzo di contanti, nel limite complessivo settimanale di 100 euro. 
Gli esercizi dovranno inoltre affiggere, all’esterno dell’esercizio e in posizione visibile, un’insegna o una targa di specifico riconoscimento e individuazione della predetta attività, le cui caratteristiche e dimensioni saranno proprio stabilite dal provvedimento di Adm. La disposizione prevede che le ricariche dovranno avvenire mediante strumenti di pagamento idonei a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari. Si prevede, tuttavia, che le operazioni di ricarica possano avvenire anche in contanti, nel limite complessivo settimanale di 100 euro. 

Punti noti e punti oscuri
Con questo provvedimento, pertanto, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli esegue un allineamento delle autorizzazioni amministrative necessarie per operare all'interno della filiera del gioco pubblico italiano, completando il quadro che era rimasto incompiuto da (troppo) tempo. Mettendo, di fatto, una toppa, tenendo conto che l'industria attendeva l'introduzione di ben altro registro, ovvero il Ruog - Registro unico degli operatori di gioco – istituito (ma solo in teoria) dal decreto fiscale del 2019, il quale avrebbe dovuto sostituire il Ries (Registro degli operatori di gioco), andando ad includere al suo interno anche tutte le altre figure che operano all'interno del comparto, quindi anche i Pvr. Pur non essendo mai stato attuato.

Mentre oggi quella razionalizzazione voluta dal vecchio decreto fiscale viene di fatto raggiunta attraverso il nuovo elenco, che però aggiunge complessità, invece di portare semplificazione. Senza contare, peraltro, che rimangono comunque delle zone grigie che dovranno essere gestite alla luce del nuovo provvedimento. Come il fenomeno degli internet point, che rappresentano delle legittime attività operate all'interno di alcuni esercizi autorizzati con licenza 86 del Tulps, i quali però non possono e non devono diventare dei locali di scommesse, come si potrebbe rischiare nel caso di riconoscimento del titolo di Pvr.  

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