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Verso la carta dal giocatore: via in Danimarca, studio in Italia

27 marzo 2021 - 08:22

Il governo danese introduce la carta del giocatore, a tutela di consumatori e contro l'evasione: in Italia è ancora tabù, nonostante i primi movimenti.

Scritto da Ac
Verso la carta dal giocatore: via in Danimarca, studio in Italia

Il governo danese ha deciso. A partire dal 2022 verrà introdotto l'obbligo di una cosiddetta “carta da gioco” per proteggere i giovani e i soggetti affetti da dipendenze quando giocano nei chioschi e in altri negozi fisici. La carta da gioco dovrà anche impedire che il gioco d'azzardo venga utilizzato dai criminali per il riciclaggio di denaro sporco e le partite truccate.

La misura è stata annunciata dal Ministero delle Imposte della Danimarca che ha illustrato tutti i dettagli della una carta del gioco, spiegando che dovrebbe essere introdotta a partire dal 1° gennaio 2022. “Nel 2019 i danesi hanno speso un totale di 9,8 miliardi di corone in prodotti di gioco (circa 1,3 miliardi di euro). La stragrande maggioranza del denaro viene spesa da persone che giocano per divertimento e dove il consumo non è problematico. Ed è così che deve continuare ad essere. Purtroppo ci sono anche delle altre sfide. Molti danesi, in particolare i giovani di età inferiore ai 25 anni, hanno problemi di dipendenza dal gioco, che spesso ha gravi conseguenze per se stessi e per le loro famiglie.

Le sfide si trovano in gran parte nelle scommesse che si acquistano nei chioschi e in altri negozi fisici, dove si scommette sul risultato, ad esempio, di una partita di calcio: le cosiddette scommesse terrestri. Al momento, è possibile giocare in modo completamente anonimo e il giocatore non è in alcun modo registrato, a meno che l'importo non sia superiore alle 15mila corone, che corrispondono ai nostri 2mila euro. Spetta all'esercente verificare l'età del giocatore, ed è quindi spesso possibile per bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni riuscire ad acquistare scommesse, anche se ciò è illegale. L'anonimato significa anche che i giocatori che si è iscritto al Rofus (Registro dei giocatori volontariamente esclusi) a causa della dipendenza dal gioco, può comunque giocare per soldi. E un giocatore non può impostare un limite di importo per la sua spesa”.

I RISCHI RICICLAGGIO - Tra le motivazioni che hanno spinto il governo danese a intraprendere un'iniziativa di questo tipo, come detto, non c'è soltanto la tutela dei consumatori ma anche il contrasto alle eventuali operazioni illecite. “I criminali possono oggi giocare in modo completamente anonimo ogni giorno in diversi negozi per un massimo di 15mila corone, in ogni luogo. In questo modo, è quasi impossibile rilevare schemi di gioco sospetti che potrebbero essere segni di riciclaggio di denaro o di partite truccate”. Anche il pubblico ministero per la criminalità economica e internazionale speciale (Søik) ha riscontrato un aumento del rischio di riciclaggio di denaro nelle scommesse terrestri. “Nel 2019, il deposito totale sulle scommesse era stato di circa 5,6 miliardi di corone (circa 75 milioni di euro), ed è quindi un'economia sommersa potenzialmente di grandi dimensioni. Il governo vuole rafforzare l'area di gioco in modo che i giocatori vulnerabili siano protetti meglio e la lotta alla criminalità diventi più forte ed efficace”, si legge nel documento governativo.

CONTRO LE GIOCATE ANONIME - Per affrontare le sfide, il governo introdurrà quindi una carta da gioco che i giocatori dovranno utilizzare ogni volta che intenderanno puntare su partite di calcio o altri sport, nei negozi fisici. La carta da gioco deve essere applicata alle scommesse terrestri “perché è qui che si affrontano le sfide maggiori con i giocatori di età inferiore ai 18 anni, i giocatori vulnerabili e la criminalità”, scrive ancora il governo.

COME FUNZIONA LA CARTA DEL GIOCATORE – Prima di tutto, il giocatore deve essere registrato. Prima che un giocatore possa acquistare scommesse terrestri, il giocatore deve registrarsi presso il fornitore del gioco con, ad esempio, un proprio “Id”, in modo che l'età e l'identità del giocatore siano verificate. Il giocatore riceve quindi la sua carta da gioco, che dovrà essere utilizzata in futuro per l'acquisto delle scommesse. Il secondo passaggio, per gli esercenti, riguarda la verifica del registro Rofus. Prima che il giocatore possa acquistare una scommessa reale, la sua identità deve essere convalidata dai dati di Rofus. Solo se il giocatore non si è escluso dal gioco, la scommessa può essere acquistata. A questo punto deve essere impostato e verificato il limite di spesa.

Quando viene creata la carta da gioco, il giocatore deve impostare un importo limite sulla propria capacità di spesa per i giochi, ad esempio mensile. Prima che il giocatore possa acquistare una scommessa, è necessario verificare questo limite di spesa. Solo se il giocatore non ha raggiunto il suo limite, il gioco può essere acquistato. Infine, i dati di gioco dovranno essere raccolti e analizzati, con i fornitori di giochi che dovranno gestire tali dati, compresi quelli della cronologia di ogni giocatore (depositi, perdite e vincite), proprio come avviene oggi con le scommesse online.

PARITÀ TRA ONLINE E TERRESTRE - È necessario tuttavia che il giocatore si registri una volta con il fornitore del gioco individuale per ottenere la sua carta da gioco. Dopodiché potrà usare la sua carta da gioco ogni volta che vorrà acquistare una scommessa in un negozio fisico. Quando la carta da gioco viene scansionata nel negozio, i dati vengono inviati al fornitore del gioco, che quindi controlla automaticamente le informazioni necessarie e segnala al negozio se la scommessa può essere acquistata o meno. In questo modo, non sarà più possibile acquistare in forma anonima scommesse reali. Sarà quindi molto più difficile per i bambini e i giovani di età inferiore ai 18 anni giocare d'azzardo per soldi. Non sarà neanche possibile che giocatori che si sono volontariamente esclusi dal gioco in precedenza, possano tornare a scommettere. Lo stesso vale per i giocatori che hanno superato il limite di importo che si sono prefissati.

Tutto questo, specifica il governo, è ciò che già avviene in tutte le operazioni di gioco online. Qui, il giocatore deve già oggi registrarsi con il provider prima di giocare, e in questa connessione impostare un limite di consumo per il suo gioco. Dopodiché, sia il limite di consumo che il Rofus vengono controllati ogni volta che si gioca e i dati sui giochi vengono raccolti e analizzati

AZIONE ANCHE CONTRO MATCHFIXING – Tra gli altri vantaggi portati dalla carta del giocatore, scrive ancora il governo, c'è anche quello del contrasto al matchfixing. “La carta da gioco rende più difficile per i criminali che vogliono utilizzare le scommesse terrestri di riciclare denaro o truccare le partite di calcio o altri sport”.

Con la carta del giocatore, i criminali non possono quindi più acquistare scommesse in modo anonimo, né per importi grandi né per piccoli. La scommessa individuale è sempre collegata a una persona specifica. “Diventa quindi impossibile per criminali acquistare le ricevute di vincita di altri giocatori e utilizzarle come documentazione. Allo stesso tempo, si ha il vantaggio che ogni giocatore avrà automaticamente le sue vincite trasferite sul proprio conto, indipendentemente dal fatto che il giocatore salvato o meno la ricevuta. Quando il giocatore e la scommessa sono collegati, anche gli schemi di gioco sospetti diventano molto più facili da rilevare. Se una persona gioca in un modo che crea il sospetto di riciclaggio di denaro - ad esempio giocando su ogni risultato immaginabile di una partita con lo stesso fornitore - il fornitore sarà in grado di vederlo e sarà obbligato a segnalarlo alle autorità competenti. Il fornitore ha anche l'opportunità di segnalare sospette partite truccate e il governo si adopererà per garantire che anche questo diventi un obbligo effettivo, proprio come lo è per il riciclaggio di denaro. Il singolo fornitore di giochi sarà solo in grado di vedere come il cliente sta giocando con se stesso e non sarà in grado di recuperare dati sul giocatore da altri fornitori di giochi”.

IMPLEMENTAZIONE DELLA CARTA DA GIOCO - Spetterà al singolo fornitore del gioco decidere quale forma dovrebbe avere la carta da gioco. Può essere, ad esempio, una carta fisica o un'app. Diversi paesi attualmente hanno soluzioni simili al quella proposta oggi dal governo danese. La Norvegia, ad esempio, ha un modello con una carta da gioco fisica, che deve essere utilizzata quando si acquistano tutti i giochi nei negozi fisici tranne i gratta e vinci. Il giocatore deve anche essere registrato e controllato per qualsiasi esclusione e limite di consumo prima di poter acquistare giochi come le scommesse. La Norvegia differisce dalla Danimarca in quanto lo stato norvegese ha il monopolio su tutti i giochi e ha scelto di fare la carta da gioco solo come carta fisica e non come app. L'introduzione della carta da gioco richiede tuttavia una modifica a un ordine esecutivo, che deve essere notificato all'Unione Europea. È un processo che richiede circa tre mesi (il famigerato stand still a cui vengono sottoposte tutte le norme tecniche degli Stati membri) e il lavoro viene avviato il prima possibile. Quindi i fornitori di giochi potranno avere tempo per implementare la carta da gioco. Con l'intenzione dichiarata dal governo di veder entrare in vigore il nuovo sistema a partire dal 1° gennaio 2022.

RISCHIO O OPPORTUNITÀ PER IL MERCATO? - La domanda, che si dice in questi casi, sorge spontanea: per il mercato del gaming si tratta più di un rischio o di un’opportunità? Anche in questo caso, la risposta non è affatto semplice. O, almeno, non può essere data a livello globale. Molto, infatti, dipende dalla abitudini e attitudini di ogni paese. Se, ad esempio, è probabile che in Danimarca - come del resto avviene in Norvegia - per il settore possa essere uno strumento in più a tutela dell’integrità del business e, quindi, a beneficio dell’intero ecosistema del gaming, in un paese come l’Italia la realtà è ben altra. Se, dal punto di vista della tutela della sicurezza e dell’integrità i benefici sarebbero più che evidenti, non può sfuggire a nessuno il rischio in termini di business a cui potrebbero andare incontro gli operatori. Agli italiani, lo sappiamo, non piace essere tracciati, né identificati e l’idea di veder monitorate tutte le giocate di ogni cittadino viene vista da più parti come un “rischio”, scoraggiando notevolmente i consumi. E non si tratta più soltanto di un’ipotesi o di un timore generale, ma ci sono già evidenze in questo senso, che scaturiscono dalla prima esperienza simile a quella danese adottata nel nostro paese. Ovvero quella della lettura della tessera sanitaria nelle Vlt per la (mera) verifica della maggiore età dei giocatori, come avviene anche per i distributori di sigarette. In questo caso, come noto, la sola idea o dubbio innescati tra i giocatori di potersi vedere "tracciati", ha ridotto i consumi di oltre il 30 percento nei primi mesi successivi all’introduzione di questa novità. Nonostante in realtà l’identificazione dei giocatori, in questo caso, sia completamente “passiva”, cioè senza la possibilità di tracciare le giocate. Figuriamoci quindi cosa potrebbe accadere nel caso di conservazione ex lege dei dati (sempre ammesso che sia possibile, da noi, dal punto di vista della privacy). Per questa ragione c’è chi ha visto da sempre questo tipo di ipotesi come una minaccia per il settore. Anche se, va detto, la naturale evoluzione legislativa sta portando sempre più qualunque paese verso questo tipo di soluzioni, sulla spinta delle politiche europee contro l’evasione. Ne sono una prova, ad esempio, le innovazioni come la Lotteria degli scontrini o il cashback introdotti anche in Italia. Non è un caso, infatti, che dentro e fuori all’industria si sia già iniziato a studiare la materia, anche attraverso soluzioni simili, allo scopo di individuare, a tempo debito, soluzioni idonee a salvaguardare tutte le parti in causa, industria compresa.

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