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Albo Pvr, As.tro ad Adm: 'Chiarire i punti controversi'

30 ottobre 2024 - 10:01

Anche l'associazione As.tro chiede un incontro all'Agenzia delle dogane e dei monopoli sulle criticità interpretative della determinazione per l'istituzione dell'Albo dei Pvr.

Scritto da Redazione
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Si allunga la lista degli operatori che hanno chiesto un incontro ai vertici dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli in merito all'istituzione dell’Albo Punti vendita ricariche previsto nell'ambito del riordino del gioco online.

Dopo Federazione italiana tabaccai e Sindacato totoricevitori sportivi, anche l'associazione As.tro, che all'Albo ha dedicato uno specifico webinar, si confronterà con Adm per ottenere “i necessari chiarimenti” in merito alle criticità interpretative riguardanti alcuni aspetti del provvedimento, “tenuto conto anche dei tempi ristretti per procedere all’iscrizione all’Albo”, che decorrono dal 3 novembre.

LE CRITICITÀ – Nel corso del webinar organizzato da As.tro da parte degli iscritti sono state evidenziate diverse criticità, relative soprattutto ai requisiti per l’iscrizione, visto che è necessario essere titolari di una rivendita tabacchi o in possesso di una licenza ex articoli 86 o 88 del Tulps. L'iscrizione inoltre presuppone il pagamento preventivo di un importo pari a 100 euro per ogni Punto vendita ricariche entro il 18 novembre, ma per i requisiti del contratto c’è tempo fino a giugno 2025. Per il 2025 il versamento va effettuato entro il 28 febbraio. In virtù di ciò, appare necessario chiarire se aver presentato la domanda di iscrizione e versato i 100 euro fa scattare l'equiparazione a quanti sono in già possesso della licenza ex articolo 86 del Tulps. Altro punto dubbio riguarda il “divieto di apertura di conti di gioco intestati ai titolari dei Punti vendita ricariche, ai loro familiari e conviventi e al personale dipendente” contenuto nella determinazione di Adm, per capire fino a quale grado di parentela si è a rischio di essere cancellati dall'Albo. Altro nodo da scogliere è cosa è ammesso  a livello di pubblicità.

La parola ora passa all'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

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