Beltrami (Kindred group): 'Mercato gioco italiano al top, ma regole inutilmente complicate'
Barbara Beltrami, country manager Italia di Kindred group, plaude all'innovazione del mercato italiano del gioco online ma chiede regole più chiare e meno penalizzanti per gli operatori.
Malta - Entusiasmo per l'avvio della riforma del gioco online, e la volontà di creare un mercato più solido e più stabile, ma anche preoccupazione per la mancanza di regole su una serie di aspetti che oggi restano poco chiari e che invece sarebbe opportuno risolvere.
Li esprime Barbara Beltrami, country manager Italia di Kindred group, fra i protagonisti del panel “Un nuovo mercato in una nuova era: la riforma italiana dei giochi prima delle nuove licenze” tenutosi ieri, 11 novembre, nell'ambito dell'Italian market workshop organizzato da GiocoNews a Malta in occasione della fiera SiGma Europe.
Il riferimento è, ovviamente, al divieto di pubblicità al gioco tutt'ora in vigore in Italia, che impedisce agli operatori di pianificare gli investimenti con continuità. "Possiamo fare delle attività, ma ancora non è chiaro cosa possiamo fare online, come possiamo lavorare a livello di branding. Mi aspettavo, insieme a questa nuova era del gioco online in Italia, dei punti e delle regole più chiare su questo".
Mancano inoltre dei dati certificati sull'impatto del gioco problematico sul gioco online che giustifichino regole stringenti. "Abbiamo una quantità di strumenti di limitazione che altre realtà non hanno, operiamo in un ambito in cui c’è un’altissima attenzione alla sicurezza del giocatore", sottolinea Beltrami. "Per questo ritengo che oggi, anche in base ai dati delle aziende, l’impatto del gioco problematico sull’online è praticamente quasi pari a zero, perché lo preveniamo molto bene. Aggiungere regole quando non ce n’è bisogno non ha senso."
Beltrami quindi è abbastanza critica in merito alla regolamentazione dei Punti vendita ricariche con l'istituzione del relativo albo, già oggetto di diversi ricorsi al Tar. "Il Pvr può essere una soluzione aggiuntiva, qualcosa per implementare il nostro business model. Alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni, la risposta però è sempre più tendente al no", evidenzia la country manager Italia di Kindred group, riportando la sensazione che le regole attuali non siano davvero funzionali per il mercato attuale dei Pvr e non diano agli operatori la possibilità di "poter lavorare veramente".