Abodi (ministro Sport): 'Vietare pubblicità non contrasta ludopatia'
Nel corso di una intervista alla Gazzetta dello sport il ministro dello Sport sottolinea l'esigenza di 'riconoscere un diritto per la scommessa' a chi organizza eventi sportivi.
Scritto da Redazione
Abodi, ministro per lo Sport e giovani - Foto tratta dalla pagina di Wikipedia dedicata a Andrea Abodi
"In linea di principio, bisogna comunicare efficacemente ciò che è legale, marcando il discrimine con ciò che non lo è."
A dirlo è il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano sportivo Gazzetta dello sport e pubblicata oggi, 31 dicembre.
Tra i tanti temi toccati dal ministro, come la riforma delle legge Melandri, il rinnovo degli stadi e la ricandidatura di Gabriele Gravina al vertice della Federazione italiana giuoco calcio, c'è anche quello della pubblicità del gioco.
"Io penso", spiega Abodi, "nel rispetto di opinioni diverse, che vietare la pubblicità non aiuti, anche sul versante del contrasto alla piaga sociale della ludopatia. D’altro canto, il Governo userà tutti i mezzi per arginare l’economia criminale anche in questo settore, includendo la pirateria audiovisiva, tutelando l’economia legale".
E proprio in tema di tutela di chi anima concretamente lo sport nazionale Abodi aggiunge che le tutele garantite dal governo andranno "anche a beneficio dei club e, in generale, degli organizzatori degli eventi, ai quali ritengo giusto riconoscere un diritto per la scommessa, ovvero una percentuale dei ricavi."
Spiega che "nella Finanziaria questo provvedimento non c’è, ma è previsto un prelievo dal comparto ‘giochi, lotterie e scommesse’ per finanziare una misura che faciliterà la pratica sportiva alle famiglie con Isee inferiore a 15 mila euro. Misura di grande valore sociale". "