Competizioni videoludiche, Rojc (Pd-Idp): 'Si parla di lavoro, ma molti player sono minorenni'
Tra le perplessità che spingono la commissione Politiche dell'Unione europea al Senato a fare un ulteriore approfondimento c'è anche l’attribuzione alla Repubblica del compito di promuovere e sostenere i videogiochi.
Qualche intoppo per il Disegno di legge sulle competizioni videoludiche nel corso dell'esame in commissione Politiche dell'Unione europea del Senato.
Dopo la presentazione del senatore, Marco Scurria (FdI), che illustra i tredici articoli del Ddl, è la senatrice Tatjana Rojc (Pd - Idp) a esprimere forti perplessità su quanto previsto dal provvedimento in esame, con particolare riferimento all’attribuzione alla Repubblica del compito di promuovere e sostenere i videogiochi come mezzo di espressione artistica e di educazione culturale.
La stessa senatrice esprime altrettanta perplessità sul tema del previsto inquadramento lavorativo di giocatori e lavoratori, di cui, fa notare, "la gran parte è minorenne". Chiede quindi la possibilità di svolgere un approfondimento sul disegno di legge.
Il presidente conviene sulla richiesta espressa da Rojc, pur ricordando tuttavia che il compito della Commissione si limita alla valutazione della compatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea. Il seguito dell’esame viene quindi rinviato ad un'altra seduta, ancora non calendarizzata, nel corso della quale verrà effettuato l'approfondimento richiesto.
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