Elezioni comunali 2024 a Reggio Emilia, gioco: informare e prevenire o limitare?
Sono variegate, e un po' antitetiche, le posizioni sul contrasto al gioco patologico espresse da alcuni dei candidati alla poltrona di sindaco di Reggio Emilia nell'ambito dello speciale di GiocoNews sulle elezioni comunali in calendario l'8 e 9 giugno.
Le elezioni comunali si avvicinano a grandi passi, e prosegue il viaggio di GiocoNews nelle città coinvolte dall'appuntamento in calendario l'8 e il 9 giugno, al centro di uno speciale pubblicato sulla rivista attualmente in distribuzione (consultabile integralmente online a questo link).
Dopo Firenze, facciamo tappa a Reggio Emilia.
Qui i candidati sindaco invece sono sette: Marco Massari, appoggiato dalla sua lista civica, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione, Verdi, Possibile e Sic, Partito socialista, + Europa e Italia viva; Giovanni Tarquini in lizza per il centrodestra con l'appoggio di una lista civica, FdI, FI, Lega; Fabrizio Aguzzoli di Coalizione civica; Giuliana Reggio di Alleanza civica; Paola Soragni di Movimento per Reggio; Gianni Tasselli per Reagire; Vladimir Sabillon di Pane, pace e lavoro.
TARQUINI (CENTRODESTRA): “GAP, FORMAZIONE E PREVENZIONE INNANZITUTTO” - A rispondere alle nostre domande è innanzitutto Giovanni Tarquini.
Quali sono, per sommi capi, i suoi progetti per Reggio Emilia?
“Reggio Emilia ha bisogno di un importante rinnovamento in tanti e diversi settori. Il progetto che vogliamo portare avanti copre tutte le realtà cittadine e abbraccia tutte le problematiche più note e rilevanti: la sicurezza e la legalità, la viabilità e i trasporti, le aree di parcheggio, la ripresa delle attività commerciali in centro storico, il miglioramento degli impianti sportivi in tutte le aree della città, frazioni comprese, la promozione delle specialità locali nei diversi settori produttivi, la cura della socialità e dell’educazione dei giovani, la protezione degli anziani e tanto altro.”
Lei potrebbe essere il primo sindaco di Reggio non proveniente dall’area del centrosinistra. Come vive questa sfida?
“È arrivato il momento di cambiare. Lo impone l’impianto democratico su cui si fonda il nostro Paese. Quasi 80 di governo del centro-sinistra hanno determinato una situazione di immobilismo e di immotivato rifiuto di tutte le buone proposte che non provengono da quell’area e che soltanto per questo non vengono ritenute degne di considerazione. Tutto questo è sbagliato. E lo è proprio perché si tratta di atteggiamenti che impediscono una sana alternanza e un conseguente corretto sviluppo della società. Proporsi alla guida di un progetto che in caso di vittoria produrrà l’effetto, storico, di diventare il primo sindaco non di centro-sinistra provoca, in verità, una sensazione particolare; ne nasce una condizione che rende ancora più forte la pressione e che prospetta più difficile la sfida, ma che occorre cercare di affrontare con le migliori motivazioni e soprattutto con impegno e serietà, senza guardare al traguardo; lavorando a testa bassa sui problemi e sulle necessità delle persone per cercare nuove soluzioni, il risultato arriverà.”
Si è mai occupato di contrasto al gioco patologico e regolamentazione delle attività di gioco? Qual è la sua posizione, generale, a riguardo? Meglio investire su informazione o prevenzione, o introdurre limiti orari e distanziometri?
“Il gioco patologico è uno dei disturbi più diffusi tra le persone adulte. Provoca una condizione di isolamento psicologico e di infelicità, alla pari di ogni altra forma di dipendenza. Sappiamo bene, poi, che anche nel mondo giovanile è oggi molto diffuso il medesimo problema, soprattutto per il rapporto morboso che si instaura fin dalla tenera età con gli smartphone e altri strumenti tecnologici che consentono la navigazione in rete. Personalmente ritengo che l’informazione e la prevenzione, fatta di insegnamenti sui rischi del fenomeno, siano preferibili alla introduzione di metodi che impediscono fisicamente il gioco. Su questo tipo di patologia, infatti, il divieto e l’inibizione aumentano più facilmente il desiderio di trasgressione e, di conseguenza, il problema invece di risolversi si inasprisce.”
Governo e Conferenza unificata hanno aperto un tavolo di confronto sul riordino nazionale del gioco pubblico, con l'obiettivo di riscrivere le regole. Quali dovrebbero essere i poteri dei Comuni, in questo ambito, visto che si parla anche di introdurre la compartecipazione degli enti territoriali agli utili derivanti dal gioco potremmo per organizzare campagne d'informazione?
“È noto che il gioco pubblico consente allo Stato di incassare cifre altissime. Solo di rado vengono messi in evidenza i danni sociali che la dipendenza da gioco provoca, le pesantissime conseguenze di natura psicologica e le devastazioni patrimoniali delle persone che si ritrovano imprigionate nel tunnel del gioco. La prospettiva di una compartecipazione dei Comuni agli utili che derivano dal gioco è, a mio parere, una previsione sbagliata, a meno che non venga accompagnata da una seria e concreta compagna informativa sugli altissimi rischi per la persona e su tutti gli effetti negativi che può comportare la dipendenza da gioco.”
SORAGNI (MOVIMENTO PER REGGIO) – Concisa ma efficace nelle sue risposte la candidata Paola Soragni.
Subito dopo la sua candidatura, lei ha dichiarato " Il mio obiettivo alle prossime elezioni comunali? Diventare sindaca e rivoltare la città di Reggio Emilia come un calzino". In che modo intende farlo e quali sono le sue priorità a riguardo?
“1. La legalità non si può 'interpretare', si applica! Anche intervenendo radicalmente nella gestione amministrativa comunale.
2. Per un lavoro regolare, sicuro, giustamente retribuito.
3. L'ambiente è la nostra casa, difendiamola!
4. Sicurezza urbana come diritto sociale di comunità.
5. Vogliamo una città a misura di disabili.
6. Meno cemento, stop consumo di suolo, più alberi!
7. Stop a sprechi, clientele, malaffare!
8. Strutture e risorse per la sanità pubblica.
9. Pace, giustizia, solidarietà internazionale fra i popoli.
10. Amore e cura per i nostri amici animali.
11.Trasparenza totale, il Comune sia una casa di vetro.
12. Prima la salute, poi i profitti: fermare la proliferazione delle antenne!
13. Lo sport come risorsa contro le devianze giovanili.
14. Le nostre piccole imprese locali prima delle multinazionali.
15. Partecipazione diretta dei cittadini in un'amministrazione condivisa.
16. Spazio ai giovani nelle scelte per la città e più spazi ai giovani.
17. Promuovere la nostra agricoltura contadina locale, sana e a km zero.
18. Favore al piccolo commercio di prossimità, non ai centri commerciali.
19. La scuola come cura civica a tempo pieno dei nostri ragazzi.
20. No a qualunque forma di controllo sociale nella città.
21. Iren non è una risorsa ma un problema da risolvere.
22. Mobilità intelligente e metropolitane di superficie.
23. Cambiamento e discontinuità per liberare Reggio dal sistema Pd!.”
E qual è, secondo lei, la strategia da mettere in campo per contrastare il gioco patologico?
“Con il mio procedente partito il Movimento cinque stelle, Ndr) abbiamo fatto approvare una delibera in merito ad oggi vigente per il Comune di Reggio Emilia, introducendo con essa il nuovo regolamento sul gioco d’azzardo (nel giugno del 2021, Ndr).”
Cosa ne pensa delle ipotesi di riordino del gioco fisico attualmente sul piatto e quali dovrebbero essere le prerogative dei Comuni?
“Certamente sarà funzione del Comune intervenire monitorando la situazione della ludopatia, regolamentando e adeguando la disciplina regolamentare, e offrendo servizi per prevenzione e cura, formando gli educatori anche in collaborazione con l'Asl".
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