"Atteso il ritiro delle firme da parte dei consiglieri proponenti e alla luce della richiesta di audizione del presidente dell'Anci, si è deciso di rimandare il testo alla commissione per svolgere l'audizione questa settimana.
Intendiamo riproporre la proposta di legge al più presto e obbligatoriamente prima della fine dell'anno".
Sono le parole con il presidente del consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, apre un nuovo capitolo del confronto politico sulla proposta di modifica delle norme sul gioco contenute nell'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza), prevista all'ordine del giorno della seduta di oggi, 12 dicembre.
Una proposta dalla quale i capigruppo di maggioranza nelle scorse ore avevano ritirato la firma dopo aver appurato la contrarietà espressa da molti consiglieri e anche dalla Conferenza episcopale calabra e con la "volontà di intraprendere un serio e particolareggiato approfondimento sull’argomento, magari coinvolgendo in maniera più incisiva tutti gli attori coinvolti”.
Un atto giunto dopo le critiche della minoranza e i pareri positivi delle commissioni competenti, con un iter discretamente rapido ma poi incagliatosi nella sospensione della discussione in Aula alla fine di novembre, per la mancanza del numero legale al momento del voto della proposta di legge.
Al ritiro delle firme, oltre ai vari commenti politici, è quindi seguito l'invio di una lettera al Consiglio da parte dell'associazione Sapar, audita in commissione Affari poco più di un mese fa, che attraverso il suo presidente, Domenico Distante, nella mattinata di oggi ha chiesto di proseguire nell'approvazione della proposta di legge per eliminare il distanziometro retroattivo - la cui entrata in vigore, senza ritocchi della norma, è prevista per il 31 dicembre 2022 - per tutelare gli 8mila posti di lavoro del settore.
COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI LEGGE - Di seguito, ecco il testo della proposta di legge.
Art. 1 - (Modifiche all’articolo 16 della l. r. 9/2018)
1. All’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della “Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza.), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. I comuni, per le finalità di cui al comma 1 nonché per esigenze di tutela della salute, della quiete pubblica e di circolazione stradale, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, dispongono, con ordinanza sindacale, le fasce orarie consentite per l’esercizio del gioco tramite gli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), nelle sale da gioco, nelle sale scommesse, negli esercizi pubblici e commerciali, nei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico e nelle le rivendite di genere in cui sono presenti o comunque accessibili le forme di gioco a rischio di sviluppare dipendenza previste dalla normativa vigente.
Art. 2 (Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 3 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.