Obiettivo: garantire una maggiore sicurezza nelle strade e nei locali di Palermo aperti durante le ore dedicate per antonomasia al divertimento. Questo il nodo centrale del nuovo regolamento sulla movida appena approvato dal consiglio comunale del capoluogo siciliano.
Tra i punti fondamentali spicca la limitazione degli orari di accensione delle slot machine nei locali notturni, che si dovranno spegnere entro le 20, mentre ci sarà una regolamentazione a parte per le sale bingo. Diversi i motivi che hanno spinto a questa nuova stretta, a partire dal contrasto alla ludopatia.
A proposito il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti evidenziano che: "Il regolamento contiene punti importanti e coraggiosi, a cominciare da una maggiore regolazione e un orario ridotto per slot machine e sale giochi autorizzate fino ai limiti di orario per tutelare le aree della città, in particolare il centro storico e le prescrizioni per i locali di pubblico spettacolo".
Domenico Bonanno, consigliere comunale e capogruppo della Democrazia cristiana dichiara: “Le limitazioni agli orari di attività delle slot machine sono solo alcune delle previsioni che abbiamo inserito in un testo eterogeneo, ma efficace. Con questa approvazione, il consiglio comunale dimostra ancora una volta un forte senso di responsabilità nei confronti della città".
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Giuseppe Miceli sottolinea invece: “Abbiamo impegnato l’amministrazione, tramite ordine del giorno, ad acquistare nuovi strumenti di misura delle emissioni e a contrastare efficacemente la ludopatia, per andare oltre il primo segnale, contenuto nel regolamento, di limitazione oraria delle slot machine, e dedicandosi anche alle problematiche sociali connesse al fenomeno”.
I consiglieri del gruppo ‘Lavoriamo per Palermo’ Ninni Abbate, Leonardo Canto, Dario Chinnici, Fabrizio Ferrandelli e Pino Mancuso affermano invece come “l’uso delle slot machine sarà consentito solo fino alle 20, scelta che va nella direzione del contrasto alla ludopatia.”
Un obiettivo condivisibile quello del contrasto alla ludopatia anche se l’episodio in questione evidenzia ancora una volta come l’applicazione delle norme in materia di gioco (in questo caso parliamo di orari) avvenga sempre a macchia di leopardo e non attraverso una strategia unitaria.
L’attesa dunque per un riordino nazionale del gioco è grande, con la speranza che questo ponga fine alla diversità di norme che vengono applicate di città in città. Una legge unitaria che regolamenti definitivamente il settore è ora più che mai necessaria per gli operatori che chiedono chiarezza e ancora di più per il contrasto al gioco illegale.
Chissà che il tema non venga quindi affrontato nel tavolo di confronto fra ministero dell'Economia e delle finanze e Conferenza delle Regioni previsto a proposito della compartecipazione all'entrate erariali derivanti dal gioco, nel quale si dovrebbe parlare anche della localizzazione delle attività di gioco, o dalle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato nel prosieguo dell'esame dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza (atto n. 116), tenendo presente che dovranno esprimere il loro parere entro il 22 febbraio.