skin

Riordino gioco, Cangianelli (Egp-Fipe): 'Garantire riequilibrio complessivo e tutelare i consumatori'

07 febbraio 2024 - 18:58

Emmanuele Cangianelli (Egp-Fipe), audito dalla commissione Finanze del Senato, punta l'attenzione sulla tutela dei consumatori e il coinvolgimento degli operatori nel contrasto a illegalità e patologie nel gioco.

Scritto da Redazione
cangianelliaudizionesenato7feb2024.jpg

“Siamo qui perché – come scritto nel documento condiviso con altre associazioni del settore – perché il riordino del gioco online può portare effetti importanti sul mercato. È necessario un riordino complessivo dell’offerta di gioco che aggiorni - e ribilanci - l’intera offerta pubblica, tanto dei punti vendita quanto del gioco online, delle sale specializzate come dei punti non specializzati. Il riordino complessivo è necessario anche, come previsto dalla delega parlamentare per rivedere i parametri di restituzione in vincita e concessori dei differenti prodotti di gioco, nonché i prelievi fiscali, garantendo un riequilibrio complessivo, aggiornato alle nuove dinamiche di domanda ed alle rinnovate sfide di tutela della legalità, della salute dei consumatori e di effettività del divieto di gioco dei minori”.

A dirlo è Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp-Fipe, nell'ambito delle audizioni delle associazioni del settore alla commissione Finanze del Senato sullo schema di decreto legislativo sul riordino del gioco, tenutesi oggi, mercoledì 7 febbraio.

“Le politiche degli ultimi dieci anni hanno infatti prodotto numerose distorsioni nella fisiologica competizione tra prodotti di gioco e soprattutto tra i prodotti in concessione e forme illegali od irregolari di offerta. Non ci sono stati risultati concreti nella prevenzione delle dipendenze, ad eccezione dal registro di autoesclusione per l'online".

Andando a guardare il testo nel complesso, Cangianelli rimarca che all’articolo 6, nell’ottica generale di ampliamento del sistema concessorio e del suo equilibrio competitivo, è da rilevare “come l’importo una tantum particolarmente elevato di 7 milioni di euro possa restringere eccessivamente la competizione nella specifica verticale distributiva, soprattutto limitando l’offerta legale ad un numero di operatori e di siti web od App molto più ridotto dell’attuale, con tutte le possibili conseguenze negative in termini di canalizzazione dell’offerta legale e, appunto, di concorrenza tra operatori, a partire da quelli di minori dimensioni, pur già a tutti gli effetti concessionari dello Stato. Per il gioco online (e ancora di più per le future concessioni per i giochi fisici) il meccanismo di selezione principale dovrebbe essere – nel perimetro degli appalti pubblici – la capacità di investimento nelle infrastrutture e nell’innovazione tecnologica a servizio delle finalità pubbliche”.

 

Per quanto riguarda per l’articolo 13, prosegue, “vediamo positivamente la regolamentazione estesa dei punti vendita di ricariche per il gioco online, attività che è stata per troppo tempo ai margini della dettagliata regolamentazione del settore, consentendo ampia permeabilità tra servizi di pagamento e vera e propria offerta di gioco in luoghi non abilitati ad essa dalle concessioni di punti vendita”. Altro tema è “il limite di ricarica settimanale di 100 euro in contanti o con strumenti di pagamento non registrati dal concessionario, che si aggiunge alla disciplina già vigente del decreto legislativo 231\2007 in materia di antiriciclaggio e potrebbe ingenerare fenomeni di allontanamento dal mercato legale non solo di riciclatori ma di quella parte di consumatori che predilige ancora - come anche in altri servizi dell’e-commerce - il versamento in contanti.

Anche noi saremmo per mantenere nei parametri vigenti in materia di antiriciclaggio, con i controlli che ci sono già da 10 anni, per non complicare la vita ai consumatori, che quel contante possono portarlo in ambiti meno controllati, e ai controllori. È un limite sensibilmente più basso rispetto a quanto ci sono già per altri tipi di e-commerce”.

Inoltre, rimarca il presidente di Egp-Fipe, "è importante introdurre oltre all'oscuramento dei siti, restrizioni più stringenti ai prestatori di servizi di pagamento relativamente ad operazioni relative al gioco verso soggetti privi di concessione.

Tale regolamentazione – già operativa in più di 10 Stati della Unione europea - è certamente progressivamente migliorabile (come pure quella da molti anni già attiva nel nostro Paese del c.d. 'oscuramento' dei siti privi di concessione) ma la sua rapida attivazione può certamente fungere da ulteriore deterrente ai fenomeni di illegalità di offerta che - come noto - basano su questi flussi non solo l’illegalità del gioco online, ma anche larga parte di quella di punti vendita esterni ai canali in concessione (tipico, per non dire 'storico', il caso dei Centri trasmissione dati di scommesse serviti da bookmaker esteri non autorizzati in Italia).

Nell’ottica di regolamentazione più generale (anticipazione quindi della regolamentazione aggiornata delle reti di punti vendita), è apprezzabile anche il disegno dell’articolo 14, che riassume una serie di indirizzi per la tutela della salute dei giocatori; in particolare la previsione di una Consulta permanente, che permette la partecipazione degli operatori di gioco.

Per il pieno conseguimento degli obiettivi di interesse pubblico è evidentemente centrale la collaborazione tra tutti gli attori istituzionali, del sistema concessorio e sociali.

Per dire che le azioni di tutela dei giocatori compulsivi vanno fatti con gli operatori, perché sono il punto di contatto.

Obiettivo da attivare rapidamente in questo senso è l’attivazione del Registro di autoesclusione per i punti della rete fisica, sulla scorta della già positiva esperienza del gioco online che ha coinvolto in questo sistema di responsabilizzazione oltre 130.000 soggetti in Italia. Riuscire ad implementarlo migliorerebbe tantissimo le politiche a tutela dei consumatori”.

 

Cangianelli quindi risponde alle domande dei politici presenti in commissione, in primis sugli esercenti che danno tablet o altri strumenti per consentire ai giocatori di giocare su siti illegali, posta dal presidente Massimo Garavaglia. “Ci affidiamo ai controlli presenti sul territorio, ci deve essere una professionalizzazione dei commercianti che passa per il filtro dei concessionari e delle forze di polizia. Altra cosa sono certe tipi di attività, che non sono raggiungibili da attività professionalizzanti come quelle svolte dalla nostra associazione”.

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati