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Riordino gioco, commissione Finanze Camera annuncia un ciclo di audizioni

08 febbraio 2024 - 11:52

Nel corso della seduta di ieri, 7 febbraio, la commissione Finanze della Camera annuncia l'avvio di un ciclo di audizioni, inizialmente non previste, mentre la relatrice ritiene necessario chiedere chiarimenti al governo su alcuni degli articoli del testo.

Scritto da Dd
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"È stato convenuto di procedere ad un breve ciclo di audizioni, per le quali i gruppi hanno fatto pervenire alcune indicazioni". Lo annuncia Marco Osnato (FdI), presidente della commissione Finanze della Camera, aprendo la seduta della commissione nella giornata di ieri, 7 febbraio.

Le audizioni, spiega, sono state ritenute necessarie (mentre in un primo momento era stata ritenuta sufficiente una raccolta di memorie) per poter raccogliere elementi utili ai commissari per esprimere il parere richiesto dal governo entro il 22 febbraio. Non vi sono attualmente indicazioni sugli auditi, si tratterà, probabilmente, di un lavoro simile a quello realizzato dalla commissione Bilancio del Senato.

Sempre in relazione al parere da esprimere Osnato avverte anche che "è pervenuta la prescritta intesa della Conferenza unificata, di cui l’atto non era inizialmente corredato", elemento necessario per mettere la commissione nelle condizioni di esprimere il parere.

Dopo l'introduzione di Osnato interviene quindi Luciano D'Alfonso (Pd-Idp), asserendo di ritenere "necessario che siano predeterminati i criteri di ubicazione dei locali ove si svolge il gioco lecito, per garantire che essi non siano siti in luoghi contigui a quelli frequentati da soggetti fragili o a rischio" e analogamente, ritiene "che andrebbero posti dei limiti temporali alla permanenza dei soggetti nei luoghi di svolgimento del gioco lecito". E continua, poi, D'Alfonso, sottolineando che a suo parere "l’identificazione mediante tessera sanitaria sia troppo limitativa e vincolante, poste le difficoltà che possono essere incontrate dagli stranieri", e infine sottolinea che "alcuni operatori bancari e del settore finanziario, per policy interna, non consentono il deposito presso i propri sportelli dei proventi derivanti dall’attività di gioco, con conseguenti difficoltà per gli operatori del settore".

L'esame è proseguito, sempre alla Camera, anche in commissione Bilancio. Nel corso della presentazione della sua relazione sul testo in esame, la relatrice Vanessa Cattoi (Lega) spiega di ritenere "utile acquisire un chiarimento da parte del governo circa i motivi di tale iscrizione pluriennale a fronte di una disposizione che invece è di carattere permanente", riferendosi all'albo per la registrazione dei titolari di rivendite e dei punti vendita ricariche.

Cattoi ritiene utile un chiarimento da parte del governo anche su altri temi relativi agli articoli 20, 23 e 25.

In merito all'articolo 20 rileva che "la norma stabilisce che siano consentite, in relazione ai singoli giochi a distanza, variazioni della restituzione in vincita e della posta di gioco, nonché delle misure del prelievo direttamente proporzionali alla diminuzione della raccolta del gettito erariale", senza responsabilità erariale, ma senza prevedere "la trasmissione da parte del governo del relativo schema di regolamento alle commissioni parlamentari competenti anche per i profili finanziari, al fine di consentire in sede parlamentare la verifica della menzionata neutralità".

Inoltre, "rileva che andrebbe altresì acquisto l’avviso del governo anche con riguardo all’esclusione della responsabilità erariale per l’adozione dei provvedimenti di variazione previsti dal presente articolo".

Anche relativamente agli articoli 23 e 25 ritiene utile un chiarimento da parte del governo, relativamente alla destinazione delle maggiori entrate "derivanti dal pagamento del canone annuale da parte dei concessionari – per altro non evidenziate né nel prospetto riepilogativo degli effetti finanziari né nel testo del provvedimento", e relativamente alle "maggiori entrate derivanti dal pagamento di un importo una tantum prestabilito cui sono tenuti i concessionari per ogni concessione richiesta."

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