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Riordino gioco, Guinci (Entain Italia): 'Punto di svolta, a settore serve stabilità'

07 febbraio 2024 - 18:40

Giuliano Guinci, responsabile delle Relazioni istituzionali di Entain Italia, sottolinea il punto di svolta rappresentato dal riordino del gioco.

Scritto da Amr

“Siamo lieti che il Governo e il Parlamento diano attuazione al riordino complessivo del settore dei giochi che per troppo tempo è rimasto in una fase di stallo, caratterizzata da un susseguirsi di interventi normativi non coordinati che hanno contribuito in maniera significativa ad aumentarne complessità ed incertezza, con l’effetto anche di bloccare la capacità di programmare investimenti strutturali da parte degli operatori del settore”. 

Lo afferma Giuliano Guinci, responsabile delle Relazioni istituzionali di Entain Italia, nel corso della sua audizione in commissione Finanze in Senato nell’ambito dell’esame dello schema di decreto relativo alle Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza.

Dal processo di riordino, finalizzato a ridisegnare le regole del settore per i prossimi 10-15 anni, gli operatori, e naturalmente tutti gli stakeholders cui la riforma è rivolta, attendono risposta rispetto ai seguenti temi: la definizione di nuove regole che guardino al futuro, e che siano ispirate da principi di trasparenza, chiarezza e stabilità; la riaffermazione della centralità del sistema concessorio, con nuove disposizioni in grado di contrastare il mercato illegale ed ogni forma di irregolarità ancora presente; a garanzia di un mercato competitivo e pienamente rispondente alle regole della concorrenza.

In merito alle nuove regole per il futuro del settore, l’indizione della nuova gara consentirà il rilascio di concessioni valide per 9 anni e, dalle stime riportate, produrrà circa 350 milioni di euro di una tantum a fronte dell’aggiudicazione prevista di 50 concessioni, ad un costo di 7 milioni di euro ciascuna.

Nonostante il deciso incremento di costi per la partecipazione alla gara (35 volte più alto rispetto al valore dell’ultimo bando) e di gestione della concessione (con un aumento del canone di concessione del 300%), la procedura di selezione, tanto attesa, appare la soluzione migliore per garantire una corretta programmazione degli investimenti degli operatori.

Sulle nuove disposizioni a contrasto del mercato illegale, nell’opinione di Entain è sicuramente necessario dare nuovo impulso al processo che ha consentito di indirizzare flussi di gioco illegali/irregolari verso il sistema dei concessionari controllati dallo Stato, con ricadute estremamente positive non solo in termini di gettito erariale, ma anche e soprattutto in materia di politiche a tutela dei giocatori, per la promozione del gioco responsabile, la tracciabilità dei flussi finanziari, la prevenzione, il contrasto e la repressione di eventuali attività di riciclaggio connesse con quelle di gioco.

L’ultimo aspetto, ovvero la capacità del riordino di creare condizioni di mercato realmente competitive, presenta tuttavia dei profili di delicatezza relativamente alla disciplina dei Punti Vendita Ricarica (Pvr).

“Questo “modello” di promozione del gioco a distanza, che è nato e si è sviluppato, in maniera massiva, durante la pandemia -  in coincidenza con la chiusura della rete dei punti di vendita autorizzati-  si è ormai diffuso ampiamente sul territorio come una nuova rete di vendita, sfruttando un sostanziale vuoto normativo, e alla luce dei controlli effettuati dalle amministrazioni preposte ha spesso assunto profili di irregolarità, se non addirittura di totale illegalità ”, spiega Giuliano Guinci.

Al momento la bozza di decreto di riordino si propone una “regolamentazione definitiva del fenomeno”, mediante la creazione di uno specifico Albo cui iscriversi ed il versamento di una somma annua pari a 200 euro per il primo anno e 150 euro per gli anni successivi per Pvr. La nuova rete si comporrebbe di circa 30 mila punti vendita, considerando che potranno essere regolarizzati solo i Pvr esercitati nelle rivendite ordinarie o speciali di generi di monopolio. L’incasso annuo complessivo per lo Stato è quindi stimato in 6 milioni di euro per il primo anno e 4,5 milioni di euro per i successivi anni.

Tale processo di regolamentazione sarebbe effettuato prima dell’indizione della nuova gara, con un iter scollegato dalla stessa.

Entain evidenzia che la scelta prospettata, vista l’attuale dislocazione dei Pvr e le scelte fatte in merito a dove potranno essere collocati in futuro, potrebbe determinare in futuro una concentrazione tra pochissimi operatori, in virtù di rapporti già in essere, con anche un rischio di minori entrate per l’erario italiano.  Sarebbe quindi auspicabile che la regolamentazione della rete dei Pvr avvenisse anche’essa attraverso l’indizione di una procedura di gara pubblica, parallela (o integrata) a quella già prevista per le concessioni a distanza, o trattandosi di punti terrestri, da rinviare all’atto del riordino del canale fisico.

In conclusione, e in risposta ai quesiti posti, Guinci invita a "stare attenti, le norme proposte potrebbero portare a una eccessiva concentrazione, quanto grande lo scopriremo ma al costo una tantum, 7 milioni, vanno associati altri costi, tipo quelli dei canoni che triplicano".

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